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1) Dizion. 5° Ed. .
DÌ.
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Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Giorno: ma oggi si adopera, più che altro, o poeticamente, o in certi modi familiari o proverbiali, o nella indicazione di date. E di più frequente uso è rimasto in contado.
Da die, per apocope.
Definiz: § I. Per Quello spazio di tempo che corre da una mezzanotte all'altra, o, secondo l'antica maniera italiana, da un tramonto all'altro. Nel qual senso chiamasi Dì naturale. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 161: E stettono così rinchiusi tre dì naturali.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 106: Nè passar molti dì, che egli in lui si scontrò.
Esempio: Panzier. Tratt. 6: Si debbono ordinare alle sette ore del dì naturale ad alcuno debito officio di vocale orazione.
Definiz: § II. In questo senso suole usarsi in relazione a settimana, mese od anno, ed anche stagione; ed altresì alla indicazione dei Santi o delle festività nel calendario. –
Esempio: Vill. G. 348: Questa non provveduta vittoria e scampamento della città di Firenze fu il dì di santa Margherita.
Esempio: E Vill. G. 376: Nel detto anno, il dì di Pentecosta,... morì il re Carlo.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 3, 409: Nella legge vecchia si comanda che il dì settimo sia feriato.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 43: Il quale uno dì di sabato santo, quando ec.
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 6: Che deggia quando il sol rallunga il giorno Oprar il buon cultor nei campi suoi; Quel che deggia l'estate, e quel che poscia Al pomifero autunno, al freddo verno; Come rida il giardin d'ogni stagione, Quai sieno i miglior dì, quali i più rei;... cantare intendo.
Esempio: Gualter. Descr. Nozz. 34 t.: Il dì della Donna di settembre.
Esempio: Dav. Tac. 1, 225: Funne ringraziato e ordinato che il dì diciassette d'ottobre, che ambo morirono, ogn'anno s'offeresse un dono a Giove.
Definiz: § III. E per Quello spazio di tempo che il sole sta sopra il nostro emisfero. Nel qual senso chiamasi Dì artificiale; e il suo contrario è Notte. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 48 t.: Dì non è altra cosa che essere lo sole sopra la terra, che passa tutti gli altri lumi.
Esempio: Dant. Purg. 12: Vedi, che torna Dal servigio del dì l'ancella sesta.
Esempio: E Dant. Conv. 208: Facendo del dì e della notte ventiquattr'ore, talvolta ha il dì le quindici ore, e la notte le nove; e talvolta ha la notte le sedici, e 'l dì le otto, secondochè cresce e scema il dì e la notte.
Esempio: Petr. Rim. 1, 26: La vita al fin, e 'l dì loda la sera (qui in locuz. figur.).
Esempio: Bocc. Com. Dant. 1, 93: Vogliono gli astrolagi questo chiamarsi dì artificiale, cioè quello spazio il qual si contiene tra il levare del sole e l'occultare.
Esempio: Quist. Filos. S.: Il dì è la presenza della luce.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 288: Dice che l'ancilla sesta, cioè l'ora sesta, torna Dal servigio del dì; cioè, che àe guidato lo carro del sole lo suo spazio, torna a riposarsi, che àe lassato lo servigio a la settima; e per questo dà ad intendere ch'è passata la sesta ora, e sono ne la settima.
Esempio: E But. Comm. Dant. altrove: Li dì e le notti son misura del tempo.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 52: Quando il sole vi è sotto (alla linea equinoziale), sono allora eguali il dì e la notte.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 60: Stendendo il fosco manto La notte in occidente il dì chiudea.
Definiz: § IV. E per Quella parte del giorno che va dal mezzodì alla sera; Ore pomeridiane. E il suo contrapposto è Mattina. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 424: Domattina si fa la processione usata: il dì, l'offerta de' Gonfaloni usata.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 425: Martedì si farà la festa bella degli edificj: il dì non so ancora che si farà.
Definiz: § V. Ed in questo senso ha talvolta relazione con la buona o cattiva stagione, la temperatura, e simili; Giornata. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 39: Godonsi alla villa que' dì ariosi e chiari e aperti.
Esempio: Salv. Canz. Pin. 9: Quando poi ripor lo voglio, Colgo un dì chiaro e quieto.
Definiz: § VI. Poeticam. per Luce del giorno; Lume, ed anche Calore, diurno. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Mentre che l'orizzonte il dì tien chiuso.
Esempio: E Dant. Purg. 19: Tutti eran già pieni Dell'alto dì i giron del sacro monte.
Esempio: Pindem. Poes. 254: Quando più ferve il dì.
Definiz: § VII. E per similit., detto degli occhi; Lume, Facoltà visiva, ed anche Splendore. –
Esempio: Tasson. Secch. rap. 6, 62: S'oscura de' begli occhi il dì lucente.
Esempio: Pindem. Poes. 140: Quivi Peòne, il medicante illustre, Negli occhi il dì ti rïaccese.
Definiz: § VIII. E genericamente per Luce, in senso figurato: onde la maniera Venire al dì, detto di cosa occulta, per Manifestarsi, Farsi conoscere. –
Esempio: Colomb. Lett. 101: Il nostro Signore Iesù Cristo, per lo suo santo Vangelio, dichiara questa sentenzia; che ogni cosa non sia tanto oculta, che non venga al dì, e sia palesata.
Definiz: § IX. E per L'ora, Il tempo, in cui la luce del giorno apparisce: onde i modi A dì, In sul dì o In sul dì del giorno, Innanzi dì, Farsi dì, Sul far del dì, e simili. –
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 137: E 'n sul dì, sendo levato dentro el romore, era voluto uscire fuori Tancredi.
Esempio: Stor. Pistol. 102: Mandarono a Firenze, che mandassono celatamente gente da cavallo e da piè a Pistoia, sicchè vi fossono anzi dì.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 192: Li quali, non vogando ma volando, quasi in sul dì del seguente giorno ad Egina pervennero.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 60: Verso una fiumana, alla riviera della quale sempre soleva in sul far del dì vedersi delle gru.
Esempio: Leggend. Cint. Prat. 11: Faccendosi dì, non parea che la casa nè 'l fuoco venisse meno.
Esempio: Rinaldesch. Espos. Salm. 61: Diluculo si è l'ora dell'aurora, cioè innanzi che sie dì.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 259: Egli,... passato il fiume a guazzo,... arrivò innanzi dì al Borgo.
Esempio: Bocchin. Ricord. 14: Presso a dì, come ho detto, giugnemmo a Piumazzo.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 15 t.: Rappresentaronsi tutti al fare del dì.
Esempio: Cecch. Ass. 5, 2: Ora voi intendete quello che impedì il mio ritorno:... e v'ero a dì, se la venuta del vecchio non ci disturbava.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 435: Essendo essi faticanti e temperati insieme, pigliavano al punto del dì un po' di pane e vino in zuppa, e non altro.
Esempio: Dav. Tac. 2, 138: La mattina a dì, innanzi che si cominciasse a rompere, mandò Cornelio Marziale di primopilo a Vitellio a lamentarsi.
Definiz: § X. Usasi come indicazione di tempo, sia a denotare quello nel quale una cosa fu fatta, sia a denotare quando si farà. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 1, 22: Ma qui è bel d'udire e di sapere Quel tempo ch'io avea infino al dì Che Taranto agli miei fe' dispiacere.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 506: E' s'ha a pagare.... el 47 catasto, che s'è sostenuto il dì per ensino ad ora.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 26: Fu dato il dì, secondo il lor costume, E il luogo alla battaglia deputato.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 67: Sire, il dì stabilito è già trascorso.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 245: Quando giugnesse mai dì, nel quale noi per la giurisdizion temporale avessimo zelo tale che andassimo ad investire le spade ignude ec.
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 10: Vani desiri! una funesta morte Certo ei trovò, speme non resta, e invano Favelleriami alcun del suo ritorno: Del suo ritorno il dì più non s'accende.
Definiz: § XI. E in senso più solenne, massime in quanto si riferisca o all'intervento della volontà divina nelle cose umane, o a cosa soprannaturale; secondo che è indicato da qualche aggiunto. Onde Gran dì, per Il giorno del giudizio finale. –
Esempio: Dant. Purg. 1: In Utica,... ove lasciasti La veste che al gran dì sarà sì chiara.
Esempio: E Dant. Conv. 256: La via de' giusti è quasi luce splendente, che procede e cresce infino al dì della beatitudine.
Esempio: Bocc. Rim. 159: Tu che vedi e tutto puoi, Governa.... sì la mente mia, Che al gran dì mi ritruovi tra' tuoi.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. Cr. 21: Ripreso ha 'I divin Braccio il suo bel velo: Non è più qui; c'anz'al gran dì l'ha tolto Pietà di terra.
Esempio: Pindem. Poes. 138: Poi come in sè col varïar de' mesi Si volser le stagioni, e su i lor vanni L'ore il segnato in ciel dì ti recaro, Dal patrio monte ecco tu scendi.
Definiz: § XII. Per Il giorno della morte; nel qual senso più spesso si congiunge con li adiettivi Ultimo od Estremo , o coi possessivi. –
Esempio: Dant. Inf. 14: La folgore acuta, Onde l'ultimo dì percosso fui.
Esempio: E Dant. Inf. 15: Qual fortuna o destino Anzi l'ultimo dì quaggiù ti mena?
Esempio: Petr. Rim. 1, 108: Ch'anzi 'l mio dì mi trasportava al fine.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 135: Il dì s'appressa e non potè esser lunge, Sì corre il tempo e vola.
Esempio: Bemb. Rim. 47: Voi mi poneste in foco, Per farmi anz'il mio dì, donna, perire.
Esempio: Nannin. Epist. Ovid. 9: Ei chiede, Già vicino al suo dì, che tu suo figlio Gli chiuda gli occhi.
Definiz: § XIII. E per Il corso della vita umana, La vita; così nel numero plurale come nel singolare, e più spesso congiunto con li adiettivi possessivi. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 133: I dì miei più correnti che saetta Fra miserie e peccati Sonsen andati; e sol Morte n'aspetta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 44: Ah più tosto oggi manchino i dì miei, Ch'io viva più, s'amar non debbo Lei.
Esempio: Bemb. Rim. 121: A te non si convien doglia nè pianto, Ch'omai pien d'anni, e pago di te stesso, Chiudi il tuo chiaro dì.
Esempio: Cas. Rim. 1, 35: Poco mi fia gioia o dolore; Ch'a sera è 'l mio dì corso.
Esempio: Car. Rim. 76: In te [o Dio] risorge eterno e luminoso Il mio dì, che tramonta oscuro e corto.
Esempio: Pindem. Poes. 117: Dalla sacra cetra Una sola non trar voce servile, E più ancor ch'io non fea, solinghi e muti Condurre i dì, bastar mi parve ec.
Definiz: § XIV. Dì, in costrutto con l'avverbio Oggi, forma alcune maniere di tempo, come Al dì d'oggi, Del dì d'oggi, o Dal, dì d'oggi; Oggi dì, che più comunemente scrivesi congiunto Oggidì; le quali sono rafforzative del semplice Oggi: Presentemente, Ne' giorni presenti. E nello stesso senso trovasi Al dì d'ora. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 47: I Soldanieri.... e que' che si chiamavano al dì d'oggi gli Erri, furono consorti de' detti Pigli.
Esempio: Colonn. Guid. N. 140: Voi sapete, o carissimo mio padre, che al dì d'oggi tutta l'Affrica e l'Europa è quasi suggetta alli Greci.
Esempio: Stor. Barl. 51: Iddio mi dea grazia ch'io truovi il mio cuore così intero insino alla fine mia, com'io ho trovato il tuo infino al dì d'ora.
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 8: Non ci somigliono I giovan dal dì d'oggi.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 41: E ch'esser bello spirito e poeta Al dì d'oggi non val, non giova punto?
Esempio: Salvin. Disc. 2, 28: Ancora al dì d'oggi, in loro lingua, il chiamano romanzo.
Esempio: Forteguerr. Cap. 194: Diranno che tu fai na buona cosa, Che oggi dì fanno tutti.
Definiz: § XV. Dì alto. –
V. Alto, § XVI.
Definiz: § XVI. Dì comandati, e Dì solenni comandati; Dì neri; Dì sciolti. –
V. Comandato, §§ VIII, IX; Nero; Sciolto.
Definiz: § XVII. Dì feriati, di festa, delle feste, festivi ed anche festevoli; e per contrario, Dì di fatica, da lavorare, di lavoro. –
V. Fatica, Feriato, Festa, Festevole, Festivo, Lavorare, Lavoro.
Definiz: § XVIII. A dì, e A' dì, che anche scrivesi congiuntamente Addì, seguito dal numero del giorno d'un mese, usasi per indicare la data d'un fatto, d'un atto, d'una lettera, o simili; e vale Nel dì. –
Esempio: Vill. G. 3, 191: Nel detto anno,... a dì 3 di maggio, morì il re Carlo Secondo.
Esempio: Vill. M. 396: Valicarono a Messina a dì 24 di dicembre.
Esempio: Lett. fam. 63: Al vostro piacere Lo vostro Lemmo Balducci, data in Firenze a dì VII de aprile.
Esempio: S. Cater. Lett. 3, 283: Data in Avignone, a dì 28 di giugno 1376.
Esempio: Lenz. Diar. 11: Luglio a dì uno detto anno fino a dì 23 vendessi lo staio ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 506: E' s'ha a pagare per ensino a dì 6 di questo el 47 catasto.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 519: A dì 22 di novembre 1465. A dì 16 vi scrissi, e dissivi quanto per allora accadeva.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 27: Lui, partendo da Pisa circa a' dì cinque d'agosto, entrò in cammino.
Esempio: Poliz. Pros. 47: In Sanminiato, a' dì 8 d'aprile.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 150: In Poppi, a' dì 5 di marzo 1505.
Esempio: Legg. Tosc. 5, 42 t.: Detto.... ministro che sarà presente sottoscriva posta per posta e partita per partita, dicendo Pagò a dì tanti, o a dì detto.
Definiz: § XIX. Si usò anche di anteporre alla parola Dì il numero indicante il giorno del mese. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 72: La lettera di monsignor d'Arli.... data a' 4 dì del presente.
Esempio: Gell. Sport. 3, 7: Ogni anno, a' diciassette dì di settembre.
Definiz: § XX. Ellitticamente, tacesi la prep. A, sia dinanzi alla parola Dì, sia dinanzi all'articolo Li reggente la data che si indica; e per contrario, tacesi la parola Dì, dopo la preposizione articolata A' o Alli, o dopo l'articolo Il o Li: come altresì si sottintende A dì, o Il dì, innanzi ad una data espressa soltanto numericamente. –
Esempio: Tos. Sim. Ann. 149: Ed in questo anno dì 5 di giugno i Ciciliani, coll'armata del re di Ragona, presero il prenza figliuolo del re Carlo.
Esempio: E Tos. Sim. Ann. 150: Ed in questo anno dì 7 di gennaio morìo il re Carlo.
Esempio: Lett. fam. 67: Data in Firenze dì 5 di giugno.
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 200: Di Furlì, alli XXX di decembre 1539.
Esempio: E Guidicc. Op. M. 2, 201: Di Furlì, a' III di gennaio 1540.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 240: Di Parma, a li IIJ di dicembre MDXLVI.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 281: Di Roma, a gli VIIIJ di marzo MDXLIX.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 311: Di Prato, li 23 di marzo 1561.
Esempio: Tass. Lett. 2, 276: Di Ferrara, da Sant'Anna, li 16 di giugno 1584.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 277: Da le mie stanze di Ferrara, il 16 giugno 1584.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 109: Quello che.... mi fu scritto li 20 di aprile prossimo passato.
Esempio: Magal. Lett. 45: E reverisco V. S. illustriss. devotissimamente; Firenze, 17 aprile 1694.
Definiz: § XXI. A' miei, tuoi, nostri, ec. dì, ed anche De', miei, tuoi, nostri, ec. dì, posto avverbialmente, vale Da che un vive, In tutta la vita; ovvero, In un dato tempo di questa; ed anche In vita mia, tua, nostra ec., Mentre si vive, Prima di morire, o semplicemente A tempo mio, tuo, nostro ec. E talvolta ha del pleonastico o ha soltanto ufficio rafforzativo. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 39: Che non fu d'allegrezza a' suoi dì mai, Di libertà, di vita alma sì vaga, Che non cangiasse 'l suo natural modo.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 23: Ed assai volte già de' miei dì sono stato camminando in gran pericoli.
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 17: Era secondo Saracino assai buono uomo, e dissemi che de' suoi dì egli avea fatto scorta a' pellegrini.... sessanta sette volte, senza quella che venia con noi.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 312: A Dio piaccia sia a' mie' dì, se è il meglio.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 504: E, nel nome di Dio, usciàno (usciamo) di pratica a' nostri dì.
Esempio: Savonar. Pred. 16: O padre, dunque non ha ad essere alli nostri dì questa cosa? Ti dico io, che l'ha ad essere alli nostri giorni.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 66: Sospira e geme, non perchè l'annoi, Che piede o braccio s'abbia rotto o mosso, Ma per vergogna sola onde a' dì suoi, Nè pria nè dopo il viso ebbe sì rosso.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 6: Nè mai più a' suoi dì aveva sentito così orrende grida.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 189: Un torso di statua trovata a Roma, si è veduta a' dì nostri vendersi a prezzi grandissimi.
Esempio: Grazz. Pros. 21: A' suoi dì aveva fatto mille giarde e natte, senza che mai potesse venir lor fatto di vendicarsene.
Esempio: Lipp. Malm. 11, 2: E n'ho sì gran terror, ch'io vi confesso Che mai più de' miei dì sarò quel desso.
Esempio: Fag. Rim. 2, 265: Venne.... quassù Un numero cotal di forestieri, Ch'a' mie' dì non ho mai veduti più.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 96: A' miei dì non ritrovai Cibo mai sì disgustoso.
Esempio: Giord. Op. 1, 368: I sogni del quale (d'Empedocle) spiacegli che siano a' nostri dì stati adottati da Erasmo Darwin.
Definiz: § XXII. A' dì de' nati, posto avverbialmente, serve a indicare in modo iperbolico un lungo spazio di tempo; Da che nascono uomini al mondo, A memoria d'uomini, Da che mondo è mondo. –
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 14: Era poi tutto fregiato in varj avvolgimenti, e capricciosissime fantasie di fiaschi, di boccali,... e de' più vaghi, chiari e cristallini bicchieri, che mai si vedessero a' dì de' nati.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 16: Si fece una trippaccia la maggiore, Che a' dì de' nati mai veduta fosse.
Esempio: Not. Malm. 1, 159: Che a' dì de' nati mai veduta fosse: non nacque mai veruno, che vedesse un ventre maggior di quello che aveva il cuoco. E un termine che amplifica la voce mai.
Definiz: § XXIII. A' gran dì, poeticam., vale In tempo d'estate; quando i giorni sono più lunghi che in alcun'altra stagione. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 127: E quella [fenestra], dove l'aere freddo suona Ne' brevi giorni, quando Borea 'l fiede; E 'l sasso, ove a' gran dì pensosa siede Madonna, e sola seco si ragiona ec. (Male la stampa, a gran dì).
Definiz: § XXIV. Buon dì, per Giorno felice, prospero, e simili, usasi familiarmente e in costrutto più che altro col verbo Dare il buon dì; sia in locuzioni di saluto, nelle quali spesso a chi dice Buon dì si risponde Buon dì e buon anno; sia in altre esprimenti comecchessia felicità che sia per venire ad alcuno: nel qual secondo senso, il suo contrario è Mal dì. –
Esempio: Tav. Rit. 528: Da poi che voi vi partiste da me, io none ebbi mai uno buono dì.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 149: Buon dì, madonna: sono ancor venute le damigelle?
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 36: Gli si fece incontro Nello, e disse: buon dì, Calandrino. Calandrino gli rispose, che Iddio gli desse il buon dì e 'l buon anno.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 108: Sta' bene accorto che egli non ti ponesse le mani addosso, perciò che egli ti darebbe il mal dì.
Esempio: Ambr. Bern. 1, 1: O buon dì, Noferi. N. Buon dì e buon anno.
Esempio: Cecch. Servig. 2, 3: Dio vi dia il buon dì, Mona Antonia.
Esempio: Vai Rim. 2: Ma, dopoi (dipoi) ch'io non ho.... Negli alberelli miei pillola alcuna Al tuo male opportuna, Rimanti col buon dì, che Dio ti dia. E senz'altro aspettar, sgambettò via.
Definiz: § XXV. E Rimettere in buon dì, ed anche nel buon dì, vale, nel linguaggio forense o amministrativo, Condonare il pregiudizio incorso per differimento di tempo. –
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 4, 144: L'ufficio del gran Cancelliere è mero imperio, e può graziare e condannare a sua libertà.... Può rimettere i litiganti contumaci nel buon dì; può conferire i benefizj solo col consenso del Re.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 60: Tu sei ingannato, se tu pensi che il giudice t'abbia a dare alcun soccorso; nessuna legge ti rimetterà nel buon dì.
Esempio: Legg. Band. C. 2, 107: E se gli accaderà che alcuno che abbi perdute le sue ragioni, per non aver prodotta la sua petizione in tempo, sia rimesso nel buon dì a poter domandare, ec.
Esempio: Cellin. Vit. 501: Desidera [Benvenuto] esser rimesso nel buon dì, e che il termine del protesto non gli sia corso.
Definiz: § XXVI. Per similit. e scherzevolmente. –
Esempio: Buonarr. Cical. III, I, 21: Non posso già non querelarmi di voi agramente, mentre che per pena rimettendomi, come si dice, nel buon dì, avete determinato che io quello al presente faccia importunamente nel cospetto di chi m'ascolta, che fatto dopo cena.... infra i bicchieri, e d'avanti a persone calde dal vino, non mi avrebbe sì fattamente potuto pregiudicare ec.
Esempio: Coltell. Cical. III, 2, 48: Voglio essere aiuto (notate legisti) a gli emergenti lucri cessanti; vi vo' far aver la restituzione in integrum, che noi volgarmente diremmo rimetter nel buon dì. Vo' dire che io opererò con chi tocca a comandar le feste, che il tempo che voi avrete perduto vi sia rimesso, ec.
Definiz: § XXVII. Da ogni dì, Per ogni dì, usato a modo d'aggiunto, vale Quotidiano, Da servire, adoperarsi, o simili, tutti i giorni; e propriamente s'intende i giorni di lavoro a differenza da' feriati o festivi; Da tutti i giorni. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 247: Sono [le gamurre] di già consumate, e sono per ogni dì per casa.
Definiz: § XXVIII. De' dì, seguito dal numero del giorno d'un mese, usasi come aggiunto di lettera, o simili, per indicare ch'ella fu od è scritta in quel dato giorno. Talvolta anche con ellissi del sostantivo Dì. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 217: Per Gherardo fu l'utima mia.... Ho dipoi una tua de' 9 d'ottobre.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 417: Ho dipoi due vostre de' dì 20.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 289: El di sopra è copia di una mandata da Trento de' dì 8 per l'Ortolano corriere.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. appr.: E perchè Vostre Signorie intendino, io scrissi per la de' 17 avere inteso ec.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 3, 294: Per aspettare.... o la risposta di quella de' 24, o di quella de' dì 8, o di questa.
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 200: Per le ultime mie de' 27 vi scrissi che ec.
Esempio: E Guidicc. Op. M. 3, 275: Alla vostra de' 13 rispondo che ec.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 134: Alla gratissima di V. S.... delli 5 dicembre darò breve risposta.
Esempio: E Galil. Comm. ep. 2, 195: Alla cortesissima lettera.... de' 17 del passato risposi quanto mi occorreva.
Definiz: § XXIX. De' due, tre, ec. dì l'uno, o simili, vale Ogni due, tre ec. giorni; e Di quinto in quinto dì, trovasi per Ogni cinque giorni. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 258: Quando rinunziò al mondo, non mangiava se non di quinto in quinto dì.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 103: Va', e digiuna quest'altr'anno, e non mangiare se non de' due dì l'uno.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 169: Continuamente prendea il cibo d'ogni tre dì l'uno.
Definiz: § XXX. Figuratam. simili maniere valgono Spesso e continuatamente, A ogni momento. –
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 2, 281: Per esse e più sicuro che sì fatto giuoco bastasse.... a ogni terzo dì mutava patti a Meo.
Definiz: § XXXI. Di chiaro dì, posto avverbialmente, vale Di pieno giorno, Alla luce del sole. –
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 190: Avendolo il padre in collo, di chiaro dì li demonj gli trassono l'anima del corpo.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 155: Era venuto in fastidio a tutto il popolo per suoi cattivi modi e disonestate di sue genti, che di bello dì chiaro pigliavano e spogliavano le persone.
Definiz: § XXXII. Di dì, posto avverbialmente, vale Durante la giornata; e il suo contrario è Di notte o Di sera. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 79: Assai n'erano, che nella strada publica o di dì o di notte finivano.
Esempio: Vit. Tob. 24: Nascondevi i morti di dì in casa tua, e la notte gli seppellivi.
Esempio: Varch. Err. Giov. 14: Niuno de' Signori, sotto pena della vita, non può uscire di Palagio, non che di dì (il che non fu mai) nè anco di notte.
Definiz: § XXXIII. Di dì e di notte, e più comunemente per ellissi Dì e notte, o Notte e dì, ed anche trovasi Per dì e per notte, sono maniere avverbiali di tempo, che valgono Continuamente, Sempre. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Vieni a veder la tua Roma che piagne, Vedova, sola, e dì e notte chiama: Cesare mio perchè non m'accompagne?
Esempio: Scarp. Serm. S. Ag. 21: Ci dobbiamo accompagnare con gli Agnoli a lodare Iddio per dì e per notte.
Esempio: Petr. Rim. 1, 164: Quant'io parlo è nulla Al celato amoroso mio pensero, Che dì e notte nella mente porto.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 322: Dovunque io son, dì e notte si sospira.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 57: Il vescovo dì e notte strignendo l'assedio, prese il castello.
Esempio: Cecch. Ass. 5, 6: Sta' tu dì e notte a far la guardia a questo uscio? G. Madonna sì, e non ci lascerei entrar persona.
Esempio: Det. Lett. 400: Travagliato da una solenne rogna, che per sei mesi non m'ha lasciato mai aver bene nè dì nè notte.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 22: Quella smania di guerra, che notte e dì il tormentava.
Definiz: § XXXIV. Di dì in dì, posto avverbialmente, vale Da un giorno all'altro, Giorno per giorno, Giornalmente; ed anche, Ogni giorno più. –
Esempio: Dant. Parad. 11: Poscia di dì in dì l'amò più forte.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 108: Onde crescendo la tentazione molesta di dì in dì, ec.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 128: E non indugi di dì in dì, acciocchè 'l peccato non si dimentichi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 235: Di dì in dì vo cangiando il viso e 'l pelo.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 317: Venuto è [un pensiero] di dì in dì crescendo meco, E temo ch'un sepolcro ambeduo chiuda.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 106: Di dì in dì, d'ora in ora, Amor m'ha roso.
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 364: L'aspra necessità, l'usanza e 'l tempo Partorir di dì In dì l'astuzia e l'arte.
Esempio: Bemb. Stor. 1, 307: La bisogna per la disputazion de' magistrati di dì in dì è prorogata.
Esempio: Bart. D. Inghilt. 3, 33: Di dì in dì aspettarsene la solenne dichiarazione.
Definiz: § XXXV. Dì per dì, pure posto avverbialmente, vale Giornalmente, In ciascun giorno; ed altresì, parlandosi di atti che vadano ripetendosi o continuandosi, significa Per un giorno solamente, Alla giornata. –
Esempio: Strin. Cron. 131: A dì venzei sopradetto furono impiccati.... E altri detto dì.... e dì per dì al Palagio de' Signori.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 177: Cominciò a mettere innanzi.... che come 'l salario era diviso, così si dividessono l'operazioni delle cose che occorrevano dì per dì.
Esempio: Med. L. Op. 4, 73: Era giovane privato, e senza alcuno consiglio amico, se non quello che dì per dì la divina benignità e clemenza mi mostrava.
Esempio: Poliz. Pros. 30: Io per me voglio più tosto accattare il pane, e vivere dì per dì.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 29, 95: Dì per dì noi gli provvederemo di tal maniera, che saranno bene contenti.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 286: Per quello che si vede dì per dì, non si può conoscerne altro, che per la notizia soprascritta si vegga.
Esempio: Bemb. Lett. 3, 142: Avendo io per questa cagione da dover dimorare in Vinegia, secondo che egli mi verrà bisognando dì per dì e tempo per tempo, essi m'hanno assegnato la pigione d'una casa, poscia che io non v'ho stanza.
Esempio: E Bemb. Lett. 3, 405: Rispondovi assai più tardo che io non arei voluto, non solamente impedito da molte occupazioni dì per dì, ma ancora ec.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 64: Dormono in reti sospese da terra, e vivono dì per dì.
Esempio: Dav. Tac. 2, 171: Il popolo, che vive dì per dì, nè altro pubblico pensiero ha, che del pane.
Esempio: Salvin. Pers. 29: O qua e là per ciottoli e per fango Seguiti i corbi, senza più pensare Ove il piè porti, e dì per dì tu vivi?
Definiz: § XXXVI. Vale altresì Ogni giorno più, Tutti i giorni maggiormente. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 29, 21: Ma perchè dì per dì la vergogna, l'oppressione e il danno multiplica,... ci pare che il nostro debito richiegga con ogni possibile efficacia richiedere e affrettare la sua venuta.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 262: S'affrettano [i rosaj in Polonia] a venire innanzi, e come i carciofi si veggono aumentare dì per dì, ed alzarsi quasi ogni giorno mezzo dito o più.
Definiz: § XXXVII. Ed anche trovasi A dì per dì, così nel senso di Giornalmente, come in quello di Ogni giorno più. –
Esempio: Baldell. F. Diod. 1, 9: Essi andavano nudi, e non avevano ancora trovato l'uso nè delle case nè del fuoco, e cercando solo a dì per dì di procacciarsi il cibo.
Esempio: E Baldell. F. Diod. 1, 328: Voi soli siete a non sapere come sieno state trattate le città a voi amiche e vicine, o pure quello che all'altre che restano si venga a dì per dì preparando.
Esempio: E Baldell. F. Guerr. Giud. 1, 69: Ed era di loro a dì per dì tenuto minor conto; dove Antipatro ancora per cagione del proceder suo cresceva nel favore.
Definiz: § XXXVIII. Il dì, usato assolutam. e a modo d'avverbio, vale Nel giorno, Durante il giorno; opposto di Nella notte, Durante la notte, ed anche Nella sera, Durante la sera. –
Esempio: Dant. Purg. 20: Però al ben che il dì ci si ragiona, Dianzi non er'io sol.
Esempio: Bocchin. Ricord. 14: Entrammo la mattina in Bologna. E quivi ci stemmo il dì e la notte,... e la mattina seguente ec.
Definiz: § XXXIX. Pure usato assolutam., In quel giorno, In quello stesso giorno; e trovasi Dal dì, per Da quel giorno. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 100: Gli manda comandamento che dal dì a tre mesi fosse nella città di Cammellotto.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 68: Ma dopo alquanto non faccendo l'acqua alcuna vista di dover ristare, e costoro volendo essere il dì a Firenze,... cominciarono a camminare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 114: E nascoso l'avea Alda la bella, Che 'l dì venuta v'era per ventura.
Definiz: § XL. Il dì fra dì, vale Durante il giorno, In giornata, Fra giorno. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 205: Se io fo qualche volta il dì fra dì a questo modo, io me ne vo poscia la sera a letto così scarica ec.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 127: Ha [un'abitazione] il tetto, il quale altramente luce la notte ed altramente risplende il dì fra dì.
Definiz: § XLI. L'altro dì, vale Il giorno seguente; anche usato a modo di Avverb. –
Esempio: Dant. Inf. 33: Quel dì e l'altro stemmo tutti muti.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 172: Non erono solleciti dove dovessono albergare la sera, nè che dovessono avere da mangiare l'altro dì.
Esempio: Bocchin. Ricord. 14: E quivi stemmo il dì e la notte, e l'altro dì insino presso a sera.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 16: E' pare Che tu non sappia come sono e' vecchi; E' sarà l'altro dì geloso fracido.
Definiz: § XLII. Vale anche lo stesso che Ieri l'altro; e indeterminatamente, Alcuni giorni fa, A' dì passati. –
Esempio: Bottar. Dial. 110: Per quanto io abbia assottigliato l'ingegno per isviluppare quel nodo di parole di cui l'altro dì non mi voleste accennare lo scioglimento, non mi è bastato l'animo finora di venirne a capo.
Definiz: § XLIII. L'un dì dopo l'altro, posto avverbialmente, vale Di giorno in giorno. –
Esempio: Vell. Cron. 52: Aspettavamo l'un dì dopo l'altro Filippo.
Definiz: § XLIV. L'un dì presso all'altro, o dell'altro, posto avverbialmente, si disse per Continuatamente, Senza tregua o sosta, Senza riposare. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 286: Tanto cavalca messer Tristano e la donzella l'uno dì presso a l'altro, ch'eglino entraro per la grande valle di Givano.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 533: Tanto cavalca l'un dì presso de l'altro, ch'elli giunse alla città di Benoiche.
Definiz: § XLV. Più l'un dì che l'altro, posto avverbialmente, vale Ogni giorno più, Sempre maggiormente. –
Esempio: Guicc. Stor. 1, 100: Si indirizzò al cammino di Roma, insolente più l'un dì che l'altro per i successi molto maggiori che non erano giamai state le speranze.
Definiz: § XLVI. Mezzo dì, che più comunemente scrivesi Mezzodì, vale Il punto in che il giorno è a metà, Mezzogiorno. –
Esempio: Forteguerr. Cap. 267: Tornare a casa e mettersi a dormire, Finchè sonare il mezzo dì si sente (qui per Suono di campana o d'oriuolo che annunzi il Mezzodì).
Definiz: § XLVII. Recare a un dì, si disse per Fare il conto di tutto quello di che uno ci è debitore, a fine di ricevere in una sola volta il pagamento che dovrebbe farsi in più tempi; e scherzevolmente si disse anche per Consumare o Dissipare in breve tempo tutto quello che dovrebbe bastare per tutto 'l corso della vita. –
Esempio: Grazz. Rim. 1, 247: Solo soletto rimanesti poi, Morendo tutti i tuoi.... Che tu recasti ogni cosa a un dì, Benchè la redità fosse assai buona, ec.
Definiz: § XLVIII. Tutto dì, che anche scrivesi congiuntamente Tuttodì, e Tutto 'l dì, posto avverbialmente, vale Continuamente, Del continuo. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Là dove Cristo tutto dì si merca.
Esempio: Petr. Rim. 1, 285: Io aspetto tutto 'l dì la sera Che 'l sol si parta, e dia luogo alla luna.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 187: La madre dolorosa molto,... tutto 'l dì standogli dintorno, non ristava di confortarlo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 177: La fante vostra v'è tutto dì oggi andata cercando.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 471: Vi sono passata tante volte, e mandatovi, e non si vede tutto dì su pelle finestre.
Esempio: Varch. Stor. 2, 195: Si scaramucciava intorno ogni giorno tutto 'l dì.
Esempio: Segner. Pred. 27: Pretendono.... che tutto il dì voi gli dobbiate e accompagnar ne' corteggi, e appostar ne' cocchj, e servire nelle anticamere.
Esempio: E Segner. Mann. magg. 22, 1: Le biade, secondo la varia lor qualità, han varj sapori, ma tutti insieme sono ancor sì poco atti ad appagare il palato, ch'è necessario specolar tutto dì nuovi intingoli da condirle.
Definiz: § XLIX. Tutto il nato dì; modo basso, chi si usò per Tutto l'intero dì. –
Esempio: Varch. Suoc. 2, 1: Ora mi sto tutto quanto il nato dì a culattare le panche.
Definiz: § L. Un dì, usato come avverbio di tempo, vale Una volta, con relazione sia al passato sia all'avvenire; e diciamo pure Un bel dì, talvolta anche con una certa ironia o alquanto scherzevolmente. –
Esempio: Cecch. Romanesc. 1, 7: E se quel re Piglia quel putto, gli è atto un dì a essere Da qualcosa. C. E' mi par già che gli è.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 2, 89: Un dì uscito dal paese de' Malatesti, entrava in quello di Camerino.
Esempio: Forteguerr. Cap. 300: Se avviene un dì che si tranquilli e abbuoni L'onda, che or minacciosa ti spaventa.
Esempio: Leopard. Poes. 104: Qual fui! quanto dissimile Da quel che tanto ardore, Che sì beato errore Nutrii nell'alma un dì!
Esempio: Niccol. Poes. 1, 24: Obbedivan tremanti un dì gli eroi Ai sacri detti. Ora è il timor dei Numi Virtù del volgo.
Definiz: § LI. Un dì, in costrutto col verbo Parere un dì, usasi familiarmente, parlando di cosa accaduta già da tempo, alludendo alla rapidità con che il tempo e la vita umana trascorrono. –
Esempio: Salv. Granch. 1, 2: Tu sai come fanno Le fanciulluzze, che pensa che ella Ci nacque, si può dire, ieri. Che È egli ch'io la divezzai? mi pare Un dì.
Definiz: § LII. E col verbo Essere un dì, a denotare, in locuzione enfatica, la brevità del tempo rispetto all'eternità. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 319: Speranza, che dovete avere, che presto finirà la battaglia e la guerra: se bene fussino cento anni, è un dì finito: e dopo la cotal guerra, ne seguirà la felice vittoria.
Definiz: § LIII. È un dì, o È quel dì, usasi ironicamente a significare Esser passato molto tempo da che è avvenuta la cosa della quale si parla.
Definiz: § LIV. Il buon dì si conosce da mattina, e anche si disse Il buon dì comincia da mattina; proverbio che si usa a indicare Che da una mattinata serena si può argomentare una buona giornata: e figuratam., Potersi dal come una cosa incomincia argomentar di leggieri come finirà; o parlandosi di persona, Che chi mostra da giovane buone disposizioni farà buona riuscita. –
Esempio: Machiav. Comm. 291: Il buon dì si comincia da mattina, E se il principio è buono, Suole spesso anche il fin poi buon seguire.
Esempio: Gell. Sport. 2, 2: Se gli è 'l vero che 'l buon dì cominci da mattina, come per proverbio si dice, questo dì oggi non fia per me troppo buono: imperochè oltre alla spaventosa predica che mia madre m'ha fatta, ella ec.
Esempio: Cecch. Romanesc. 1, 7: E se quel re Piglia quel putto, gli è atto un dì a essere Da qualcosa. C. E' mi par già che gli è. R. E sarà più: Che 'l buon dì si conosce da mattina.
Esempio: Adim. A. Son. 273: Il buon dì si conosce da mattina, Ed io dico fra me, chi cerca trova, E tanto è l'erta al fin quanto è la china.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 3, 12: Che gran male ci è poi che una fanciulla scriva ad un giovane in risposta, e con tutta modestia...? S. Il buon dì si conosce da mattina, e dall'ugne il leone. Io non vo' tresche.
Definiz: § LV. Ogni dì è nostro, ovvero Ogni dì ne passa uno, ovvero Ogni dì ne va un dì; sono proverbj che significano, Che il tempo passa presto, e però doversi operare risolutamente, prontamente, e simili. –
Esempio: Cecch. Servig. 1, 3: Sì sì, voi siate buono a dar promesse, E ogni dì ne va un dì.
Definiz: § LVI. Ogni dì non è festa; proverbio che significa, Che le cose umane non sempre sono favorevolmente disposte, e perciò doversi prendere l'occasione quand'ella si presenta.
Definiz: § LVII. Ogni dì vien sera; proverbio che significa, che Ognuno invecchia.
Definiz: § LVIII. Sapere a quanti dì è San Biagio, dicesi familiarmente e in maniera proverbiale, di Chi è accorto e sa il fatto suo. –
Esempio: Varch. Ercol. 73: Quando alcuno fa o dice alcuna cosa sciocca o biasimevole, e da non dovergli, per dappocaggine e tardità o piuttosto tardezza sua, riuscire, per mostrargli la sciocchezza e mentecattaggine sua, se gli dice in Firenze: Tu armeggi, tu abbachi, tu farnetichi,... e altri modi somiglianti, come: tu perdi il tempo; tu non sai a' quanti dì è san Biagio; tu farai la metà di nonnulla ec.
Esempio: E Varch. Suoc. 4, 5: Non bisogna tante parole, Gismondo; noi sappiamo anche noi a quanti dì è san Biagio.
Definiz: § LIX. Trenta dì ha novembre, April, giugno, e settembre, Di ventotto ce n'è uno, Tutti gli altri n'han trentuno: è dettato popolare, che raccoglie succintamente, e per aiuto della memoria, le indicazioni del numero dei giorni che ha ciascun mese dell'anno.