Lessicografia della Crusca in rete

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120) Dizion. 4° Ed. .
FIUTARE
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pag.476



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Esempio: Red. Ditir. 28. Fiuta, Arianna, questo è 'l vin dell'Ambra.
121) Dizion. 4° Ed. .
EVOÈ.
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pag.326



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Esempio: Red. Ditir. 17. Viva Bacco il nostro Re, Evoè, Evoè.
122) Dizion. 4° Ed. .
SOLEGGIATO.
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pag.571



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Esempio: Red. Ditir. 32. Su trinchiam rincappellato Con granella, e soleggiato.


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Esempio: E Red. annot. 175. Il modo di fare il vino soleggiato trovasi appresso Didimo nel libro sesto degli Autori Geoponici descritto così.
123) Dizion. 4° Ed. .
SATIRICO
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pag.329



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Esempio: Red. Ditir. 16. Di satirico fiele atra bevanda Mi porga.
124) Dizion. 4° Ed. .
INTONARE, e INTUONARE
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pag.890



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Esempio: Red. Ditir. 19. Trescando intuonino Strambotti, e frottole D'alto misterio.


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Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 48. A' Cappadoci fatti vassalli fu ec. sgravato alcuno de' tributi del Re per intonare il Romano giogo più soave (quì vale: fare sperare nel cominciamento; il Lat. ha speraretur)
125) Dizion. 4° Ed. .
ORCIPOGGIA.
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pag.418



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Esempio: Red. Ditir. 42. E rintoppa, o marangone, L'orcipoggia, e l'artimone.
126) Dizion. 4° Ed. .
SDRAIARE.
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pag.440



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Esempio: Red. Ditir. 46. Si sdraiaron sull'erbetta Tutti cotti come monne.


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Esempio: Buon. Fier. 2. 3. Intr. Sdraiatevi, e diacete.
127) Dizion. 4° Ed. .
BRILLANTUZZO
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pag.469



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Esempio: Red. Ditir. Odi quel che vermigliuzzo, Brillantuzzo, Fa superbo l'Aretino.
128) Dizion. 4° Ed. .
BRINDISI
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pag.470



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Esempio: Red. Ditir. Coronar potrò 'l bicchiere Per un brindisi canoro.


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Esempio: Malm. 6. 35. Mentre la gira fan brindisi a Bacco.
129) Dizion. 4° Ed. .
A ISONNE.
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pag.104



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Esempio: Red. Ditir. Ma i satiri, che avean beuto a isonne.


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Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 10. Ch'ei recasser da far colizione Una volta a isonne, e a sovvallo.
130) Dizion. 4° Ed. .
ATTOSO
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pag.321



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Esempio: Salv. avvert. 1. 1. 15. Oggi si dice lezj, e atti, e lezioso, e attoso.
131) Dizion. 4° Ed. .
INFERIRE
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pag.812



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Esempio: Sen. ben. Varch. 1. 15. Che vuoi tu dunque inferire?


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Esempio: Fir. disc. lett. 320. Laonde io dico, che questo suo parlare non mi pare, che voglia inferire altro ec.


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Esempio: Bronz. rim. burl. 2. 240. Voglio inferir, che dopo tanti mesi Era pur bene alle ragion venire.
132) Dizion. 4° Ed. .
CONFORTARE
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pag.758



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Esempio: Bocc. nov. 1. 15. Prima benignamente il cominciò a confortare.


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Esempio: Bern. Orl. 2. 30. 42. Per non ficcarsi nella stretta a caso, E' vanno confortando i cani all'erta.
133) Dizion. 4° Ed. .
PAESETTO
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pag.458



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Esempio: Red. lett. 2. 15. I paesetti a penna sono da me stimati un tesoro preziosissimo.
134) Dizion. 4° Ed. .
ANTIQUARIO
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pag.215



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Esempio: Car. lett. Oratore, storico, antiquario.


2) id: 1c74d26d63ff43d8b9ab489060302dfd)
Esempio: Red. annot. Ditir. 128. Se però co' migliori, e più eruditi antiquarj non si volesse affermare ec.


3) id: af288c9d3a1c462abd7f757e58aaad20)
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 3. Ma favole esser queste Soglion de' guardarobi, O d'antiquarj o creduli, o mendaci.
135) Dizion. 4° Ed. .
PORPORA
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pag.664



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Esempio: Red. annot. Ditir. 194. Se però non si volesse credere, che ne' secoli antichi trovavasi una sorta di porpora bianca.


2) id: 0ee669d3b42748b3b6b1cb3d94f2f090)
Esempio: G. V. 10. 70. 1. E in su i sopraddetti pergami venne vestito di porpora.
136) Dizion. 4° Ed. .
PORTO
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pag.673



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Esempio: Car. lett. 1. 34. Fattosi pagare il porto di esse scrittovi di sopra d'altra mano, andò via.


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Esempio: Red. lett. 2. 25. Al Salvadori procaccio di Firenze ho consegnata una cassetta per V. sig. Illustriss. franca di porto.
137) Dizion. 4° Ed. .
AVVINTO
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pag.354



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Esempio: Red. Ditir. 2. E rimase avvinto, e preso Di più grappoli alla rete.
138) Dizion. 4° Ed. .
MESTOLINO
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pag.224



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Esempio: Buon. Fier. 2. 1. 15. Oh quanti mestolini! Vedete bella cosa di pestelli!


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Esempio: Malm. 9. 53. Intanto un ben dipinto Si porge in mano a quei, che han da invitare.


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Esempio: Art. Vetr. Ner. 7. 117. Allora piglierai un mestolino di legno pulito.
139) Dizion. 4° Ed. .
DIALETTO
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pag.89



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Esempio: Red. annot. Ditir. Questo sonetto di Pucciandone è scritto secondo la pronunzia, o dialetto Pisano.


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Esempio: E Red. annot. Ditir. appresso: Anticamente i medesimi Pisani avevano la stessa pronunzia, o dialetto moderno.