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4° Edizione
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200) Dizion. 4° Ed. .
A STAFFETTA
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pag.306



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Esempio: Ar. Sat. 7. Così la mia speranza, ch'a staffetta Mi trasse a Roma ec.


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Esempio: E Ar. Fur. 28. 64. Cavalcò forte, e non andò a stafetta, Che mai bestia mutar non gli convenne.
201) Dizion. 4° Ed. .
A STENTO
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pag.306



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Esempio: Bocc. lett. Dove morendo a stento, fu lungamente obbrobrioso spettacolo.


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Definiz: §. Diciamo Crescere a stento, e Venire a stento, degli uomini, e delle Piante.


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Esempio: Serm. S. Ag. Mio padre muore a stento, e non può viver senza me.


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Definiz: Posto avverbialm. A spizzico, A miccino, Con istento, Con lunghezza di tempo. Lat. lentè, cunctanter. Gr. μόγις.


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Esempio: M. V. 1. 66. Il Conte vedendo, che la Chiesa non gli mandava danari, se non a stento, e a pochi insieme, temette, che i soldati ec. non lo pigliassono.


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Esempio: Cron. Morell. I suoi danari, assegnatili in parte, non potè mai avere, se non a stento, e senza utile, o profitto di lui.
202) Dizion. 4° Ed. .
A STORIA
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pag.307



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Definiz: Posto avverbialm. vale A stento, Lentamente.


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Esempio: Fr. Giord. Pred. Quali son questi legni verdi, che non ardon bene, o se ardono, ardono a storia, ed è debil fuoco?
203) Dizion. 4° Ed. .
A STORMO
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pag.307



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Definiz: Posto avverbialm. In truppa, A folla.


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Esempio: Bemb. stor. E gran parte del Senato, che ridotto si era, spaventato dal miracolo, scese a stormo nella piazza.
204) Dizion. 4° Ed. .
A STRACCIASACCO
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pag.307



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Definiz: Posto avverbialm. A squarcia sacco.


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Esempio: Franc. Sacch. nov. 34. Si pacificò, ma non sì, che 'l calonaco non guardasse a stracciasacco Ferrantino un buon pezzo.
205) Dizion. 4° Ed. .
A STRACCA
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pag.307



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Esempio: E Morg. altrove: E tanto sono a stracca cavalcati, Che cominciaron le mura a guardare.


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Esempio: Morg. 22. 36. Per boschi, e selve alla ricisa a stracca, Donde e' credien raccortare il cammino.


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Esempio: Coll. Ab. Isac. prol. 36. Avevano tutta la notte vangato a stracca, in modo che dieci buoni lavoratori non lo avrebbono lavorato in uno dì intero.
206) Dizion. 4° Ed. .
A STRANIANZA
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pag.308



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Definiz: V. A. Posto avverbialm. A dismisura, In chiocca.


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Esempio: Pataff. 8. E fia miglior, che la lega di Chianti, e di Luglio lo pepe a stranianza.
207) Dizion. 4° Ed. .
A STRETTA
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pag.308



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Esempio: G. V. 6. 92. 1. Non si poteano più tenere, sì erano a stretta di vittuaglia, e d'assedio.


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Esempio: Pallad. Se l'albero non fa allegro il suo frutto, succhisi infino al midollo, e mettavisi a stretta una caviglia d'ulivo salvatico.


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Definiz: §. Diciamo anche de i cavalli, e simili, Mettere il piede a stretta, quando lo mettono fra due conventi di pietre, che volendolo tirar fuora, vi lasciano il ferro.
208) Dizion. 4° Ed. .
A STUDIO
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pag.309



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Esempio: Cavalc. frutt. ling. A studio, e a industria, non mi voglion conoscere.


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Definiz: Posto avverbialm. A bella posta. Scientemente. Lat. deditâ operâ. Gr. ἐξεπίτηδες.


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Esempio: Alleg. 34. Stimandolo cagione Di ciò, che fanno a studio le persone.


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Esempio: Amm. ant. 20. 1. 2. A studio si stende l'arco, acciocchè nel suo tempo utilmente si tenda.
209) Dizion. 4° Ed. .
A SUFFICIENZA
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pag.310



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Definiz: Posto avverbialm. Sufficientemente, A bastanza. Lat. satis, sufficienter. Gr. ἱκανῶς.


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Esempio: Cr. 9. 2. 4. Non si possono le sue membra a sufficienza dilatare.


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Esempio: E Segn. stor. 14. 379. Le case essendo disfatte in gran parte per far fuochi, e del pane avendone i soldati a peso, e mal cotto, ed i cittadini manco, che a sufficienza, ec.


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Esempio: Segn. stor. 10. 277. Nel presidio della città era il Torniello valoroso capitano con fantería Tedesca, e con altre genti a sufficienza.
210) Dizion. 4° Ed. .
A TALE
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pag.310



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Definiz: Posto avverbialm. In tale, o A tal termine.


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Esempio: Petr. canz. 24. 7. Ed or siam giunte a tale, Che costei batte l'ale.
211) Dizion. 4° Ed. .
A TALENTO
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pag.310



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Definiz: Posto avverbialm. vale A voglia, A posta, Ogni volta, che vuole. Lat. deditâ operâ, consultò. Gr. ἐκοντί.


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Esempio: Dav. Acc. 139. Non è uomo sì cupo, nè sì astuto, che possa a talento suo celar la verità.
212) Dizion. 4° Ed. .
A TALORA
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pag.310



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Esempio: Bocc. nov. 30. 12. Sì la bambagia del farsetto tratta gli avea, che egli a talora sentiva freddo, che un altro sarebbe sudato.


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Esempio: E Bocc. nov. 43. 8. Andò adunque questo Pietro sventurato tutto il giorno per questa selva gridando, e chiamando, a talora tornando indietro, che egli si credeva innanzi andare.
213) Dizion. 4° Ed. .
A TANTO
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pag.310



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Esempio: G. V. 12. 73. 3. E questo basti a tanto, e tosto si vedrà il fine.


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Definiz: Posto avverbialm. A tale. Lat. eo, adeo ut. Gr. ὥστε.


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Esempio: G. V. 12. 59. 2. Furono a tanto, che in piuvico consistoro dinanzi al Papa si dissono onta, e villania.


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Esempio: Bocc. nov. 28. 4. Ma pure, come molto avveduto, recò a tanto Ferondo, che egli insieme colla sua donna a prendere alcuno diporto nel giardino della Badia venivano.


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Esempio: Dant. Inf. 9. Guarda, mi disse, le feroci Erine, Tesifone è nel mezzo, e tacque a tanto.


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Esempio: Nov. ant. 100. 2. La reina disse: ed io per vostra volontade lo farò fare domane; ed egli rispose, che molto li piaceva: a tanto rimase la cosa insino alla mattina.
214) Dizion. 4° Ed. .
A FIDANZA.
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pag.82



2) id: c2752471d5764fbf93ff1be78945eaef)
Definiz: §. Fare a fidanza, Trattare con sicurtà, e dimestichezza.


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Esempio: Alleg. 225. La pazía, che può far seco a fidanza, Lo vi conforta ec.


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Esempio: Tac. Dav. stor. 5. 370. Egli, e l'esercito facevano a fidanza con gli ordini della milizia.


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Esempio: Bocc. nov. 79. 18. Non voglio, che tu ti maravigli, se io te dimesticamente, e a fidanza richiederò.
215) Dizion. 4° Ed. .
A FILO.
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pag.82



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Definiz: §. III. A filo, vale Per taglio.


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Definiz: §. I. Essere a filo, vale Esser pronto, apparecchiato, lesto, in punto per far checchè sia.


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Definiz: §. II. Mettere a filo altrui per far checchè sia, vale Fargli venir voglia di fare ec.


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Esempio: Ar. Fur. 43. 146. E quindi a filo alla dritta riviera Cacciano il legno, e fan parer, che voli.


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Esempio: Ar. Fur. 12. 83. Che 'l ferro crudo In man d'Orlando al venir giù voltosse: Tirare i colpi a filo ognor non lece.


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Definiz: Posto avverbialm. vale, A dirittura: presa la metafora da' muratori, e simili, che tirano un filo per andar dritto. Lat. ad lineam, examussim, in directum. Gr. εὐθύ.
216) Dizion. 4° Ed. .
A FINE.
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pag.82



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Definiz: §. Tirare a fine, Condurre a fine, vale Finire, Compiere ec.


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Esempio: E M. V. 7. 60. Ed ivi attese il Re di Raona a fine di combattersi con lui.


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Esempio: M. V. 3. 106. Eziandio che 'l comperatore il facesse a fine d'aver l'utile, che 'l Comune avea ordinato.
217) Dizion. 4° Ed. .
A FITTO.
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pag.82



2) id: 096958aec324451fa1cd3a7c1b0baecd)
Definiz: Posto avverbialm. co' verbi pigliare, torre, o dare, ed è pigliare, torre, o dare l'entrate delle possessioni, per un certo prezzo: e dare a fitto, lo diciamo anche Affittare. E Pigliare a fitto si dice in Lat. conducere. Dare a fitto, Lat. locare. Gr. μισθοῦν.


3) id: a8f4ad7fbfeb4a1aaec24d1b0681bd55)
Esempio: M. V. 8. 6. E presono a fitto dal Cardinale la rendita, che ne fece lor buon mercato.
218) Dizion. 4° Ed. .
A FOGGIA.
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pag.82



2) id: 4a113db52dba40bface9d65aaba6b181)
Definiz: Posto avverbialm. vale, A maniera, In guisa. Lat. instar.


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Esempio: Alleg. 58. Avete voi finissimi capelli, Che paion tant'orpelli, Quasi a foggia di stelle.


4) id: 09973836fec54f3f993e2f2e5bfe7628)
Esempio: Sagg. nat. esp. 169. Rimanendo però più grossi da una parte, e più acuti, e taglienti dall'altra, a foggia di cultelli.
219) Dizion. 4° Ed. .
A FONDO.
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pag.82



2) id: ad4ccbb4a5864997bfbeffc0fb196b09)
Esempio: Cr. 9. 86. 5. (L'uova) piene vanno a fondo, e le sceme nuotano a galla.


3) id: b5f70c2b31544e089d69a565745daeea)
Definiz: §. Andare a fondo. Lat. submergi. Gr. ὑποδύεσθαι.


4) id: 59145e7c42dc4ebdbaed75cbb2304c7e)
Esempio: Dav. Colt. 155. La fossa vuol essere a fondo un braccio, e mezzo (cioè abbia profondità d'un braccio e mezzo)


5) id: 21075961950348a88f75b6a7bb114d57)
Definiz: Che anche si scrive Affondo. Posto avverbialm. vale Nel fondo, contrario di A galla. Lat. ad imum, in imo. Gr. ἐν πυθμένι.


6) id: 62de158cf0bb49718309258f380bf07b)
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 1. Tutto quello, che può farci o migliori, o beati, fu da lei posto, o allo scoperto, o poco a fondo.