Lessicografia della Crusca in rete

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4° Edizione
Diz Giu. totali
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180) Dizion. 4° Ed. .
TRUCCO.
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pag.168



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Esempio: Menz. sat. 1. E sa ben ritrovare altro diletto, Che al trucco, o a massa, o a simili fracassi.
181) Dizion. 4° Ed. .
COMATRE
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pag.707



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Esempio: Ar. Sat. 1. Gli adulteri nè in piazza, nè in palese, Ma in casa di vicini, e di comatri.
182) Dizion. 4° Ed. .
SMEMBRARE
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pag.547



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Esempio: Ar. sat. 2. Poich'io non voglio Smembrar sulla forcina in aria starne (quì per Trinciare, termine degli scalchi)
183) Dizion. 4° Ed. .
INCAVERNATO
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pag.771



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Esempio: Menz. sat. 8. Io so, che c'è un saggio Incavernato là 'n via della Scala (quì per similit.)
184) Dizion. 4° Ed. .
PUGNELLO.
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pag.765



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Esempio: Menz. sat. 2. Ma dove batte il mio mazzacavallo Metti un pugnel di sale, e un po' d'aceto.
185) Dizion. 4° Ed. .
SERE
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pag.483



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Esempio: Menz. sat. 8. Voi, che quassuso introduceste un sere, Che colto in chiasso venne po' a dir messa.
186) Dizion. 4° Ed. .
RAGAZZETTO.
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pag.43



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Esempio: Menz. sat. 3. Io mi facea scolar di Scaramuccia, E non mi tapinava ragazzetto Arrabbiatel, ch'alle palmate muccia.
187) Dizion. 4° Ed. .
LUSSO.
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pag.104



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Esempio: Menz. sat. 2. Tu bella sembri, e pur se' fiamma impura, Che lusso, ed arroganza in se riserba.
188) Dizion. 4° Ed. .
ARME, e ARMA
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pag.262



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Esempio: Ar. Sat. 2. Vorrà Mastro Pasquino una, o due volte, Quattro, o sei mi farà 'l viso dell'arme.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 15. 1. Quando Astolfo di sopra fece dare Costoro all'arme così scioccamente.


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Esempio: Malm. 1. 7. Ma fur banditi gli archi, e l'armi bianche.


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Esempio: G. V. 7. 15. 1. Il popolo di Firenze fu ad arme.


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Esempio: G. V. 8. 45. 1. Per la qual cosa la città di Lucca corse ad arme, ec.


6) id: 949bbd98efea4e4e84a3ecb7325a21a2)
Esempio: G. V. 9. 11. 1. Per la qual cosa la città si levò ad arme, e a romore.
189) Dizion. 4° Ed. .
ZAMBUCO
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pag.352



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Esempio: Menz. sat. 4. Che in luogo della mitra ebbe una secchia, Ed un zambuco in pastoral suo bacolo.
190) Dizion. 4° Ed. .
CHERCA, e CHIERCA.
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pag.636



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Esempio: Ar. Sat. 3. Io nè pianeta mai, nè tonicella, Nè chierca vo', che 'n capo mi si pona.


2) id: 9a2f3db9692a43aa9444b8b81b32f605)
Esempio: E Ar. Sat. appresso: Il cui Ingegno dalla chierca non aborre.
191) Dizion. 4° Ed. .
COTONE
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pag.851



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Esempio: Ar. Sat. 3. Sia per me un materazzo, ch'alle coste Faccia vezzi, o di lana, o di cotone.
192) Dizion. 4° Ed. .
TOLLERO
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pag.94



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Esempio: Menz. sat. 5. Vedi, che picchia il petto, e dà l'incenso Con quella man che i tolleri stropiccia.
193) Dizion. 4° Ed. .
CONNO
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pag.765



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Esempio: Ar. Sat. 1. Ben ponno Con men schifezza, e stomachi più saldi Baciar lor anche a nuova luna il conno.
194) Dizion. 4° Ed. .
INDILIGENZA
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pag.796



1) id: 48b49c7443ea481bbd0b7b0bb45983e8)
Esempio: Ar. sat. 1. Della tua sorte, e non di te t'incresca, Che per indiligenza, e poca cura Gusti diversa all'appetito l'esca.
195) Dizion. 4° Ed. .
ORECCHIONE.
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pag.424



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Esempio: Menz. sat. 1. Che chi di dotto allor le tempie adorna Non è già tra' cervelli circoncisi Adoratore d'orecchioni, e corna.
196) Dizion. 4° Ed. .
SPACCIO
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pag.630



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Esempio: Ar. sat. 5. Ch'ogni dì scriva, ed empia fogli, e spacci Al Duca, or per consiglio, or per aiuto..
197) Dizion. 4° Ed. .
FANELLO
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pag.343



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Esempio: Ar. Sat. 4. Mal può durare il rusignuolo in gabbia, Più vi sta il calderino, e più il fanello.
198) Dizion. 4° Ed. .
FROTTA, e FROTTO
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pag.537



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Esempio: Ar. sat. 3. Non può il miser uscir, che stima incarco Il gire, e non aver dietro la frotta.
199) Dizion. 4° Ed. .
SCHIDIONE, e SCHIDONE.
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pag.384



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Esempio: Ar. sat. 3. Unga il suo schidon pure, o 'l suo tegame Sino all'orecchio a ser Vorano il muso.