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pag.630



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Esempio: Fr. Giord. S. Che non esca più bianchissimo, e più più purgato, che potesse essere [cioè purgatissimo]
301) Dizion. 1° Ed. .
MERIGGIO, e MERIGGE
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pag.523



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Esempio: Fr. Giord. S. Talora inverso 'l Ponente, e quando verso il Settentrione, e alcun'otta, verso 'l Merigge.
302) Dizion. 1° Ed. .
MESCOLAMENTO
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pag.525



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Esempio: Fr. Giord. S. Disfassi la purita in più modi. L'uno modo è per toccamento, l'altro per mescolamento.
303) Dizion. 1° Ed. .
DIRE
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pag.271



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Esempio: Fr. Giord. Salv. Ma se ci pur volessi andare, e desseti il cuore d'esser forte, dicerei, va.


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Esempio: Bocc. g. 4. p. 17. Qual sarebbe la lor risposta, se io, per bisogno, loro ne domandassi? Direbbono: va cercane tra le favole.


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Esempio: G. V. 1. 39. 2. E se medesimo fece primo Imperadore di Roma, che tanto viene a dire, come, ec. Il testo stampato ha, è a dire.
304) Dizion. 1° Ed. .
DISERVIRE
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pag.280



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Esempio: Fr. Giord. Salv. Se tu se servo del Re a un mestieri, e tu 'l diservi, ec.


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Esempio: Fr. Giord. Pand. Intra i nemici, non solamente il non servire, ma il diservire, non solamente non pare di grande offesa, o follia, ma pur quasi debito: ma intra gli amici il diservire è somma offesa, eziandio la picciola, e la leggiera.


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Esempio: G. V. 7. 75. 1. Ed emmi tolta da gente, ch'io mai non diservì.
305) Dizion. 1° Ed. .
SOZZURA
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pag.825



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Esempio: Fr. Giord. S. Il loto, che qui e sozzo, nell'Agnolo è bello, onde non è sozzura nell'Agnolo.
306) Dizion. 1° Ed. .
TRAMAZZARE
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pag.898



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Esempio: Fr. Giord. S. Qui pare, che ogni gente tramazzi, e i più se ne vanno a Ninferno.
307) Dizion. 1° Ed. .
SPAZZARE
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pag.828



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Esempio: Fr. Giord. S. Ma quando vede il loto si toglie la granata, e si spazza la casa.


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Esempio: G. V. 10. 56. 1. Essendo le vie tutte spazzate, e piene di mortella, e d'alloro.
308) Dizion. 1° Ed. .
RIPEZZATORE
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pag.719



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Esempio: Fr. Giord. S. E noi gli pur tagliamo, ed egli gli pur ripezza. E fatto Iddio ripezzatore.
309) Dizion. 1° Ed. .
QUATRIDUANO.
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pag.671



1) id: d8a3f780e29a4ffb8669707fbe6efc4d)
Esempio: Fr. Giord. P. A risuscitare un cotal peccatore quatriduano, è quasi impossibile, ed è grande miracolo d'Iddio.


2) id: c5dd81479d7c47d7b2813b68810e20aa)
Esempio: E Fr. Giord. P. di sotto. Ma dalla sua parte era quatriduano.
310) Dizion. 1° Ed. .
SAVORE
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pag.752



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Esempio: Fr. Giord. S. Sapienza non è a dire altro, se non una cosa savorosa, che da savore.
311) Dizion. 1° Ed. .
AGGREGAZIONE
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pag.31



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Esempio: Fr. Giord. Salv. L'altra, per l'aggregazione, che tutte le pene furo in lui a un tratto insieme.
312) Dizion. 1° Ed. .
G
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pag.375



2) id: 919e05438d024a83834ff042946bf965)
Definiz: lettera compagna del C, laquale, anch'ella, ha due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo, come GALLO, GOTA, GUSTO e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile, o aspirato, come GENTE, GIRO; onde, per necessità di proprio carattere, per servircene nel primo suono con la E, e con l'I, pogniamo dopo la H, come GHERONE, GHIRO. Questo Gh, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso, come GHIRLANDA, VEGGHI dal verbo vedere: l'altro più sottile, e schiacciato, il quale, per lo più, avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come GHIANDA, GHIERA, VEGGHIA: e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba, la L, N, R. Come NEGLETTO, GLORIA, EGLI, REGNO, INGRATO, GRETOLA: bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono, per sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L col G avanti, seguita l'I, intal caso ha due suoni: l'uno più rotondo, e grosso, come NEGLIGENTE, il quale non è molto ricevuto da noi: l'altro più sottile, o schiacciato, come GIGLIO, FOGLIO: e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alla L, e N, gran parte gli fa perdere del suo suono, come AGLIO, RAGNA. Consente avanti di se La L, N, R. S nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, come VOLGO, VANGA, VERGA, DISGREGARE, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più, in composizione, con la preposizione DIS. Ma nel principio di parola, più frequentemente, come SGARARE: e si pronunzia sempre la S avanti al G, nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce ACCUSA. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso, come POGGIO, OGGI, ec.
313) Dizion. 1° Ed. .
PESCE
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pag.618



1) id: 34b5900e3fe946f7bec95251d6c7167b)
Definiz: ¶ Dicesi anche d' huomo di piacevoli costumi, senza esser semplice.
314) Dizion. 1° Ed. .
RESPIRAZIONE.
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pag.696



1) id: a42a85647caa4d9e9a766349b48adab3)
Esempio: Fior. d'Ital. D. La quale, morendo, prese respirazione, e riposo.
315) Dizion. 1° Ed. .
TOLLERANZA
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pag.889



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Esempio: Fior. Ital. D. Con la virtù della tolleranza la vincea.
316) Dizion. 1° Ed. .
FESSURA.
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pag.342



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Esempio: Dan. Inf. c. 14. D D'una fessura, che lagrime goccia.
317) Dizion. 1° Ed. .
DECANO
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pag.251



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Esempio: Fior. d'Ital. D. Che sotto ciascuno decano ne sieno dieci:
318) Dizion. 1° Ed. .
INGAVINARE
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pag.444



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Esempio: Fior. d'Ital. D. Qual cagione lo tuo volto hae ingavinato?
319) Dizion. 1° Ed. .
PROFONDISSIMAMENTE
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pag.655



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Esempio: Vit. Crist. D. Non lasciò perciò, che profondissimamente non s'aumiliasse.