Lessicografia della Crusca in rete

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55218 49 55267 occorrenze
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140) Dizion. 2° Ed. .
PIOVENTE
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pag.614



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Esempio: Cr. 3. 7. 6. Per li quali solchi, l'acque pioventi, ec. si dirivino.
141) Dizion. 2° Ed. .
PARTITO
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pag.582



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Esempio: Cr. 7. 5. 1. Dovranno stare l'un dall'altro partiti, al manco 40. piedi.
142) Dizion. 2° Ed. .
INLAUDABILE
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pag.438



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Esempio: Cr. 3. 7. 14. Genera nutrimento duro, e grosso, e inlaudabile [cioè malvagio]
143) Dizion. 2° Ed. .
MIGNOLO
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pag.518



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Esempio: Cr. 9. 18. 7. Nel pertugio della verga col dito mignolo si metta.
144) Dizion. 2° Ed. .
SPAMPANAZIONE
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pag.816



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Esempio: Cr. 4. 17. 7. La spampanazione è necessaria, quando i teneri rami creperranno.
145) Dizion. 2° Ed. .
SPASIMATO
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pag.818



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Esempio: Cr. 3. 7. 12. I nerbi indegnati, e indurati, e quasi spasimati, distende.
146) Dizion. 2° Ed. .
FRENESIA
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pag.358



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Esempio: Cr. lib. 7. 47. 4. Vale ancora l'aceto contro alla litargía, e frenesía.
147) Dizion. 2° Ed. .
UMETTATIVO.
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pag.936



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Esempio: Cr. 3. 16. 7. l'acqua sua è infreddativa, e umettativa nelle febbri calde
148) Dizion. 2° Ed. .
UMIDORE.
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pag.936



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Esempio: Cr. 1. 11. 7. Il cedro è durabile s'e' non è tocco dall'umidóre.


2) id: fdabd05f67d64369a45694e72559a2fd)
Esempio: Passav. 358. O che ella cade in acqua, o simili cose d'umidóre, e di frigidità.
149) Dizion. 2° Ed. .
RESTA.
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pag.688



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Esempio: Cr. 3. 7. 2. Ed enne alcuno, che non ha reste nelle spighe.


2) id: a0c48d98b18c4840955e9c8f128a1df6)
Esempio: Cr. 5. 10. 13. E ancora si lascino stare due, o tre dì al Sole, e poi si mettono in resta, o vero treccia, e anche si lasciano al Sole due, o tre dì.


3) id: 71a2c223f317428db186c1ed192ab152)
Esempio: Sen. Pist. Muggini, e altri pesci di Mare, di molte maniere, senza ossa, sanza spine, e sanza reste. Qui lo stesso, che lisca, che è di quegli sottili, e acuti ossicini, che alcuni pesci hanno per tutta la vita.


4) id: 0275e7830353403ab4be2153efa154ef)
Definiz: ¶ Per una certa quantità di cipolle, o d'agli, o simili agrúmi, intrecciati insieme col gambo, forse dal lat. restis in questo significato.
150) Dizion. 2° Ed. .
SCORTECCIARE
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pag.764



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Esempio: Cr. 5. 7. 11. Si metta mele in quelle concavitadi, e si scorteccino.
151) Dizion. 2° Ed. .
FINESTRA
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pag.342



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Esempio: Cr. 9. 87. 2. Sia in finestra ingraticolata di ferro, o di legno.


2) id: d789bdfd22754be484d5bf29446c1e8a)
Definiz: Impannata. Chiusura di panno lino, o di carta, che si fa all'apertura delle finestre.


3) id: f2e45ced04234be882e1ff89c19afd33)
Definiz: Invetriata, chiusura di vetri fatta all'apertura delle finestre.
152) Dizion. 2° Ed. .
OZIOSITA
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pag.569



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Esempio: Cr. proem. n. 5. Imperocchè l'oziosità s'esercita, e 'l danno de' prossimi, cioè de' vicini, si schifa.


2) id: db7b06a067954b17bc9cfe8f31b4f124)
Esempio: E Amm. ant. di sotto. L'oziosità ha insegnata molta malizia.
153) Dizion. 2° Ed. .
CONDEGNO
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pag.204



1) id: 4b212d757b74451798095cdc3339a606)
Esempio: Cavalc. Specch. Cr. Io non son condegno d'essere appostolo, perch'io perseguitai la Chiesa di Cristo.
154) Dizion. 2° Ed. .
TAGLIATURA.
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pag.861



1) id: 54ceebca3ffe431fb01c98c45dea6d14)
Esempio: Cr. 2. 7. 7. Vive il ramo tagliato per lo traverso, con tagliatura alquanto lunga.
155) Dizion. 2° Ed. .
CROCIFISSIONE
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pag.237



1) id: 9eb9a95e7ccf40f9a568b76e2a6b8943)
Esempio: Vit. Crist. D. Quella penosa mortale crocifissione di Cristo.


2) id: cb37e26fa2b04c43b815caa0df51ad5c)
Esempio: Medit. arb. cr. E poichè fu giunto al luogo del riposo, cioè della sua crocifissione, il quale fu riposo mortale.
156) Dizion. 2° Ed. .
FORZOSAMENTE
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pag.354



1) id: c8f789a17ff0413f8a5d081d0701d4c6)
Esempio: Rim. ant. P. N. Pugnan dunque valer forzosamente.
157) Dizion. 2° Ed. .
N
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pag.538



2) id: 957c8fe7405c487a92735db8f177fe54)
Definiz: Lettera di suono simile alla M. Laquale si raddoppia, come l'altre consonanti, dove è mestiere, come PANNO, CENNO, ec. Posta dopo la G, perde una gran parte del suo suono, e quasi un'altra lettera ne diventa, e ciò addivien sempre nel mezzo della parola, e nella sillaba stessa: come AGNELLO. Può forse talora avvenir ciò, in principio di parola, ma molto di rado, e forse una volta, o due solamente, come GNAFFE, GNAU. Riceve dopo di se delle consonanti il C, D, F, G, S, T, V, Z, nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, e mantiene lo 'ntero suono: come BANCO, BANDA, ENFIATO, VANGELO, MENSA, VENTO, CONVITO, STANZA. Ammette avanti di se, in mezzo della parola, e in diversa sillaba, La R e S, come ARNIE, DISNEBBIARE, quantunque la S non si trovi mai in mezzo di parola, se non ne' verbi composti, con la preposizione DIS, ma nel principio più spesso, come SNODARE. E sempre si pronunzia la S, come avanti la N, nel suono più sottile, quale nella voce confusa, come si dice nella lettera S.
158) Dizion. 2° Ed. .
VERDUME
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pag.919



1) id: 64d52f8b494e4a0f849925b9542c9b44)
Esempio: Cr. 5. 1. 18. Levarne via il verdúme, che di sopra v'è nato.


2) id: 4dc1aadf3a4246658fa48686ad0a4949)
Esempio: E Cr. num. 20. Le quali rodono tutte le foglie, e 'l verdúme, e guastano i fiori.
159) Dizion. 2° Ed. .
TARLO.
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pag.864



1) id: f6255698fc8e475d91635372472d3533)
Esempio: Cr. 9. 30. 4. Putredine di legno corrotto, la quale volgarmente s'appella tarlo.


2) id: 3a93d74d7a6d4d4c941f7df832370f40)
Definiz: ¶ In proverbio diciamo l'amor del tarlo, di chi ama sol per suo utile. Latin. ut lupus agnos, ut lupus ovem.