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Diz Giu. totali
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280) Dizion. 2° Ed. .
TAGLIATURA.
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pag.861



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Esempio: Cavalc. med. cuor. Tanto l'huomo più pazientemente porta la tagliatura del medico, quanto più è fracida, e ria quella parte, ch'e' taglia.


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Esempio: Mir. Mad. M. Dormì, e vide una donna bellissima, toccargli con mano la tagliatura del suo piede.
281) Dizion. 2° Ed. .
MONACELLO
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pag.527



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Esempio: Cavalc. med. cuor. come si mostra in quel monacello, lo quale per nullo rimedio, potea vincere le tentazioni, e incedj della carne.


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Esempio: Cavalc. fr. ling. Un monacello giovane, in una badia di San Benedetto.
282) Dizion. 2° Ed. .
LIMARE
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pag.475



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Esempio: Cavalc. med. cuor. Onde proverbio è: maladetto il ferro, il quale, quanto più è limato, e messo al fuoco, più diventa rugginoso.


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Esempio: Dan. Purg. 15. E fecemi il solecchio, Che del soverchio visibile lima [cioè scema, e diminuisce.]


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Esempio: Conv. c. 74. Limarono, e a perfezione la filosofia ridussono.


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Esempio: Dialog. San. Gregor. M. Più non si limò, e più non si ruppe.


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Esempio: Petrar. cap. 10. Si par che i nomi il tempo limi, e cuopra.
283) Dizion. 2° Ed. .
SENSIBILMENTE
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pag.777



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Esempio: Cavalc. Med. cuor. Neuna cosa addiviene in questa vita visibilmente, e sensibilmente, che imprima non si detti nella cancellería del giudice eterno.


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Esempio: E Dan. Inf. c. 2. Ad immortale Secolo andò, e fù sensibilmente [cioè corporalmente]
284) Dizion. 2° Ed. .
PREMEDITARE
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pag.629



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Esempio: Cavalc. med. cuor. La terza cosa, che ci aiuta ad essere pazienti, si è pensare, e premeditare la tribolazione innanzi, che vegna.


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Esempio: M. V. 4. 71. Con pieno intendimento dare udienza, e forse premeditar le risposte.
285) Dizion. 2° Ed. .
PADRONAGGIO
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pag.571



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Esempio: M. V. 18. E tutte giuridizioni, e alte, e basse, e padronaggi di chiese, e ogni signoría.


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Esempio: Tratt. gov. fam. E così il nome del padronaggio rimarrà pure ne' primi.
286) Dizion. 2° Ed. .
VIZIATO.
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pag.934



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Definiz: Pien di vizj, di difetti, vizioso. Lat. vitiosus.


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Esempio: Com. Parad. 6. Questo Romolo fue huomo molto savio, e viziato, e seppe matematica.


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Esempio: Dan. Purg. 7. Sanno la vita sua viziata, e lorda.


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Esempio: Franc. Sacch. rim. Con viziati modi, e con lor traccia.


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Esempio: Passav. 158. Io ne son viziata di questo peccato, tra gli altri, e so fare il male, e nol so poi dire [cioè difettosa]


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Esempio: M. V. 9. 41. I più pensarono, che fosse con inganno, e a mal fine, per la viziata fede del Re di Navarra [cioè corrotta, e fraudelenta.
287) Dizion. 2° Ed. .
DUINO
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pag.302



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Esempio: Pataff. E quando io voglio un'asso, e e' vien duíno.
288) Dizion. 2° Ed. .
INREVOCHEVOLE
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pag.441



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Esempio: Stat. Merc. E perpetua, e inrevochevole abbiano, e tengan fermezza.
289) Dizion. 2° Ed. .
SCONCIAMENTE
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pag.760



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Definiz: ¶ E per grandemente, e soprammodo, e dicesi in mala parte.


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Esempio: E Tav. rit. appresso. E io, secondo peccatore, sconciamente l'ho usate.


3) id: fa4656cee98a4c69a40ac720247e30ec)
Esempio: E Bocc. nov. 88. tit. Faccendo lui sconciamente battere.


4) id: cfca9839f4e34456a050957891f5af65)
Esempio: Boc. n. 69. 21. E presone un'altro, il quale, sconciamente magagnato, Lidia avea in mano.


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Esempio: E Bocc. n. 1. 8. Bevitore grande tanto, che alcuna volta, sconciamente gli facea noia.


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Esempio: Tav. rit. Li Cavalieri trapassano quella sera il meglio, che possono, con frutte salvatiche, e erbe sconciamente condíte.
290) Dizion. 2° Ed. .
SMINUZZARE
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pag.795



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Esempio: E Ber. rim. E' le squarta, sminuzza, trita, e pesta.
291) Dizion. 2° Ed. .
NODOROSO
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pag.546



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Esempio: M. Aldobr. Sia rosso, e novello, e nodoroso, e pesante.


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Esempio: Lib. Astr. Abbia legno forte, e convenevole al maestro, e che non sia nodoroso.
292) Dizion. 2° Ed. .
ADORNATURA.
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pag.22



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Esempio: Lib. oper. diver. tratt. F. Gio. Marign. Corrotte, e disfatte tutte le vesti, e tutta l'adornatura da petto.
293) Dizion. 2° Ed. .
PARLATRICE
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pag.581



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Esempio: Tratt. gov. fam. Ancora ti guarda da parlatrici, e discorrenti di luogo in luogo, e cercatrici di case.


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Esempio: But. Essendo Ecco gran parlatrice, le fece, che non potesse parlare, se non rispondendo, e replicando le parole dette da altrui, e anche non tutte, ma pur l'ultime.
294) Dizion. 2° Ed. .
ANNOSO
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pag.58



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Esempio: Tratt. Gov. Fam. La bália, ec. sia onesta, e di buona vita, ed esemplare, annosa, e non fanciulla.


2) id: f4a572e7656c4f339c454efa7505cc8c)
Esempio: Fir. Disc. anim. Le sommità degli altri templi, e le cime dell'annose querce.
295) Dizion. 2° Ed. .
CERCATRICE
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pag.169



1) id: e5883a3817ee475b9eaf47bf7ff78765)
Esempio: Tratt. gov. fam. Ancora ti guarda da parlatrici, e discorrenti di luogo in luogo, e cercatrici di case.
296) Dizion. 2° Ed. .
DIFFALCO
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pag.256 [258]



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Esempio: Tratt. Gov. fam. Sappi se osservano la regola loro, e costituzione ne' cibi, ec. E l'avanzo senza diffalco.
297) Dizion. 2° Ed. .
OMBRIA
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pag.557



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Esempio: Guid. Cavalc. Rim. Non che niuna mi sembrasse donna, Ma somigliavan sol la sua ombría.


2) id: a4b0e15df61546359084d494cf668cf7)
Esempio: Lib. Astr. E la linea, che è levata sopra la linea del commezzo di Mezzodie, si chiama linea dell'ombría sparta, o vero distesa: e quella, che è levata sopra la linea del commezzo d'Oriente, si chiama la linea dell'ombría ritornata, cioè raccolta.
298) Dizion. 2° Ed. .
ORARE
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pag.560



1) id: a91c7e329a174505981502513ca019fe)
Esempio: Cavalc. Fr. ling. Veramente orare è a fare amari pianti di compunzione, dinanzi a Dio.


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Esempio: Dan. Inf. 19. E che altro è da voi all'idolatra, Se non ch'egli uno, e voi n'orate cento?


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Esempio: Dan. Par. 31. Così orai, e quella si lontana.
299) Dizion. 2° Ed. .
GOCCIOLA
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pag.383



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Esempio: Cavalc. med. cuor. Guai dunque a quegli, che, contenti di questa gocciola, lasciano la fontana.


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Esempio: Tes. Br. 4. 4. E poi sta al Sole, e indurano alquanto queste gocciole della rugiada, ciascuna, secondo, ch'elle sono.


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Definiz: ¶ E a quel membretto del concio, che pende senza sostegno.


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Definiz: ¶ E a quella foggia di mensola, che posa in un punto.


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Definiz: ¶ GOCCIOLA diciamo a quella fessura, o buca di tetto, o muro, donde entri l'acqua, e goccioli.


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Esempio: Bocc. n. 54. 7. Io so non meno ben mescere, ch'io sappia infornare, e non aspettaste voi d'assaggiarne gocciola.


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Definiz: ¶ Gocciola dicono gli architettori a una cosa a guisa di mensola, che non ha sotto, ove si sostenti, e sostiene.