Lessicografia della Crusca in rete

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3° Edizione
Diz Giu. totali
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260) Dizion. 3° Ed. .
RIMPROVERIO
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pag.1372



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Esempio: Liv. Dec. 3. Annibale, con molti più gravi rimproveríj, riprendeva i suoi.
261) Dizion. 3° Ed. .
TRALIGNARE
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pag.1711



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Esempio: Cr. 5. 12. 7. Melo, ec. anche invecchia molto tosto questo arbore, e nella sua vecchiezza incattivisce, e traligna.
262) Dizion. 3° Ed. .
AONTATO
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pag.114



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Esempio: G. V. 7. 5. 4. Il Re Carlo si tenne forte ingannato, e 'l Re di Francia molto aontato.
263) Dizion. 3° Ed. .
ABBIENTARE.
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pag.6



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Esempio: Tac. Dav. post. 5. 7. Così li Triunviri, per abbientare al supplizio un fanciullo, il vestirono di toga virile.
264) Dizion. 3° Ed. .
SITUATO
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pag.1534



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Esempio: G. V. 5. 7. 3. E nota, che 'l detto poggio è de' meglio situati, che sia in Italia.
265) Dizion. 3° Ed. .
RELIGIONE.
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pag.1335



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Esempio: Tes. Br. 7. 5. Religione è quella virtù, che ci fa curiosi di Dio, e facci fare suo servigio.
266) Dizion. 3° Ed. .
RAGUNAMENTO, eRAUNAMENTO.
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pag.1315



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Esempio: Cr. 3. 7. 7. La farina del grano, ec. gli ragunamenti, cioè enfiature, e apostémi, matura.
267) Dizion. 3° Ed. .
PAESANO
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pag.1141



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Esempio: G. V. 2. 7. 7. Signoreggiarono i Longobardi in Italia, tanto che si convertirono in paesani.
268) Dizion. 3° Ed. .
SECCUME
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pag.1491



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Esempio: Cr. 5. 5. 4. Deesi potare il seccúme, ed il fracidúme, che in esso fosse.
269) Dizion. 3° Ed. .
POVERTÀ, POVERTADE, e POVERTATE
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pag.1242



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Esempio: Amm. Ant. 38. 5. 5. Povertà è una Menatríce nella via, che va a Cielo.


2) id: 3939945b1f374930aed5ed24b342044a)
Esempio: E Amm. Ant. 38. 5. 15. Che cosa è poverta? è odiato bene, e benavventuranza, sanza sollecitudine.
270) Dizion. 3° Ed. .
USO
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pag.1815



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Esempio: Amm. Ant. 9. 5. 5. Di questo t'ammonisco, che arte senza uso, non giova molto.


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Esempio: Sen. Ben. Varch. 7. 5. La cosa è tua, e l'uso della tua cosa è mio.


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Esempio: E Amm. ant. 9. 5. 8. L'uso, e la sperienzia signoreggiano l'arti, e non è niuna scienzia, nella quale non s'appari, faccendo prima male, che bene: (e di qui il proverbio. Guastando s'impara. Lat. errando discitur)
271) Dizion. 3° Ed. .
CHIAVERINA
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pag.327



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Esempio: Fir. Luc. 5. 5. E non debbon però esser birri, ch'e' non hanno le chiaverine.
272) Dizion. 3° Ed. .
AGIAMENTO.
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pag.50



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Esempio: G. V. 3. 5. 5. E tornarono ad abitare in Firenze, per l'agiamento del piano.


2) id: 6297c90f270c45c2bfb885b4977899a4)
Esempio: E G. V. lib. 7. 43. 2. E piacendo al Papa la stanza di Firenze, si ordinò di soggiornare, e fare la state in Firenze, per l'agio dell'acqua, e per la sana aria, e perchè la Corte avea ogni agiamento.
273) Dizion. 3° Ed. .
DOLCE.
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pag.570



1) id: 2f532b67a00c45b194cf34ef78bd11d7)
Esempio: E Cr. lib. 5. 5. 1. E delle ciriege, certe son dolci, e certe afre.


2) id: de2c9f575fde4653990dcfaedadee8d7)
Esempio: E Petr. Son. 5. Il suon de' primi dolci accenti suoi.


3) id: 6927e9369e1c42b8b3832ebb0eff35be)
Esempio: Tes. Br. 3. 5. Ed in somma dee l'huomo guardare, che la terra sia dolce, e generosa, che del color non caggia.
274) Dizion. 3° Ed. .
MENATRICE
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pag.1021



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Esempio: Amm. Ant. 38. 5. 5. Povertà è una menatríce nella via, che va al Cielo.
275) Dizion. 3° Ed. .
CONSUNTO
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pag.395



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Esempio: Cr. 5. 24. 5. La pina, ec. è ottimo cibo, ec. agli etici, e consunti.
276) Dizion. 3° Ed. .
GALLEGGIARE
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pag.744



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Esempio: Cr. 5. 16. 5. E poi spesse volte s'infondano, ovvero tuffino, sì che non galleggino.
277) Dizion. 3° Ed. .
GALLUZZARE
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pag.746



1) id: ac5bfa016c0942bfb03a88c440371eb0)
Esempio: Varch. Suoc. Att. 5. Sc. 5. Costoro galluzzano tra tutti quanti, e dianzi parevano morti.
278) Dizion. 3° Ed. .
NOBILE
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pag.1087



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Esempio: Petr. Canz. 5. 5. E che 'l nobile ingegno, che dal Cielo, Per grazia tien.


2) id: 9c382de032fa4770855c0af83304ae24)
Esempio: Tes. Br. 5. 17. Chi è più nobile ne' costumi, è più bello, e maggiore.
279) Dizion. 3° Ed. .
ORREVOLISSIMO.
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pag.1130



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Esempio: Tacit. Davan. Stor. 5. 375. Modo orrevolissimo.