Lessicografia della Crusca in rete

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40) Dizion. 3° Ed. .
FORMULA
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pag.710



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Esempio: Tac. Dav. Dial. Perd. Eloq. 412. Chi reggerebbe que' fasci d'allegazioni, sopra dell'eccezione, formula per M. Tullio, o A. Cecina?
41) Dizion. 3° Ed. .
ABBURATTATO.
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pag.9



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Esempio: Boez. Varch. lib. 5. p. 4. Questa è quistione antica da M. Tullio fortemente ricerca, e abburattata. (qui trattata, discorsa)
42) Dizion. 3° Ed. .
MENIMARE
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pag.1021



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Esempio: Tes. Br. 8. 57. Dice Tullio, che 'l differmamento è chiamato, quando 'l parlatóre menima, e strugge l'argomento del suo avversario.
43) Dizion. 3° Ed. .
SOMMERGERE
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pag.1552



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Esempio: Pist. Cic. a Quin. Che tu non ti lasci soperchiare, ne sommergere dalla grandezza delle faccende [cioè sopraffare]
44) Dizion. 3° Ed. .
PELLICCIA
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pag.1177



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Definiz: Vesta foderata di pelle, che abbia lungo pelo, come di martore, di volpi, di vai, e simili. Lat. mastruca. Benchè già fosse propria de' Sardi, come dice Cicer.
45) Dizion. 3° Ed. .
SOFISMA, e SOFISMO
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pag.1544



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Definiz: Propriamente Argomento fallace: argomento che non conchiude, perchè pecca ne' termini, o nella figura. Latin. sophisma, cavillatio. Cicerone traslata fallax conclusiuncula.
46) Dizion. 3° Ed. .
ABBANDONARE
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pag.1



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Esempio: Tav. Dic. Tullio, non essendo natìo di Roma, non s'abbandonava di far di Catellina quella giustizia, che si conveniva a suo misfatto.
47) Dizion. 3° Ed. .
AVVENENTEMENTE
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pag.179



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Esempio: Tes. Br. 8. 18. Tullio dice, che prologo è un detto, che acquista avvenentemente lo cuore di colui, a cui tu parli.
48) Dizion. 3° Ed. .
INGEGNAMENTO
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pag.881



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Esempio: Dicer. Div. Cotali cose non temo io in Marco Tullio, ne in questi temporali, ma nella gran Citta molti, e svariati ingannamenti.
49) Dizion. 3° Ed. .
FRATELLESCO
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pag.721



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Esempio: Pist. Cic. a Quint. Egli si forzi di mostrare verso noi amor fratellesco, ec. con questi fratelleschi, parlo teco.
50) Dizion. 3° Ed. .
MERITAMENTO
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pag.1027



1) id: dc389334a9a642fcbd63b6f9a90d5fef)
Esempio: Vit. Plu. Ma Clodio, perchè era del tutto al piacer loro, ebbe per suo meritamento l'uficio di Cicerone, ed egli fu esiliato.
51) Dizion. 3° Ed. .
CONTRASCRIVERE
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pag.403



1) id: 8204fb08551f4076af93e82e679d10ba)
Esempio: Tac. Dav. An. 4. 92. Al libro di Marco Cicerone, che mette Catone in Cielo, che altro fe Cesare Dettatore, che contrascrivere?
52) Dizion. 3° Ed. .
GRIDO
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pag.801



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Definiz: §. Andarsene alle grida: Proverbio, cioè Creder quel che t'è detto, senza pensare, o cercar più là. L. praebere se credulum, dice Cicerone.
53) Dizion. 3° Ed. .
STRETTO.
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pag.1637



1) id: 15bcbcb96f3d47bfa488ad75b7d59181)
Esempio: Cron. Mor. I Cardinali, considerato la spesa grande, e lo 'mperadore povero di moneta, e stretto d'animo. Lat. parvi, atque angusti animi, disse Cicerone]
54) Dizion. 3° Ed. .
IN SOMMA DELLE SOMME
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pag.899



1) id: 99e5ac12e5544d6b8354b987acc7f4e2)
Definiz: Per final conclusione. Sen. Pist. disse: summa summarum haec erit. E Cic. ad Q. Fr. in omni summa faciam, ut mones.
55) Dizion. 3° Ed. .
SIMULATAMENTE
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pag.1529



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Esempio: Cic. Pist. Quin. Non sieno tali, che in essi fittiziamente, e simulatamente, per cagion di guadagnare, si possa susurrare, e pispigliare.
56) Dizion. 3° Ed. .
DILOMBATO
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pag.512



1) id: 903ea239842d42ca94c3e40ad087e5b1)
Esempio: Tac. Dav. Dial. Eloq. 412. Al quale [Cicerone] si vede, che parve, Calvo, di poco sangue, e tipore. Bruto, dispettoso, e spezzato. E Cicerone a Calvo; sciolto, e snervato, e a Bruto, per usare le sue parole, fiacco, e dilombato [qui per metaf. dello stile, e maniera dello scrivere di Bruto]
57) Dizion. 3° Ed. .
PIATTOLA.
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pag.1208



1) id: 6b1d96ca4587438daaf0c145bcdd5bca)
Esempio: Cecch. Servig. 4. 11. Questa bestia di quel dottor, che gli par'esser'un Tullio, s'è lasciato da me chiudere in una stanza al buio, com'una piattola.
58) Dizion. 3° Ed. .
TEMPIETTO.
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pag.1675



1) id: 5f454a5f381143de92b17a1ed77b8f8b)
Esempio: P. V. Trat. Ul. Marco Tullio avea alle mani di comperare un orto, per farvi un sepolcro, o più tosto un tempietto per la figliuola.
59) Dizion. 3° Ed. .
MEDICINA
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pag.1015



1) id: a26ea4291d144685a59eb651a0e94d8b)
Definiz: §. Per Tutto quel che s'adopera a pro dello 'nfermo, per fargli ricoverar la sanità. Lat. medicina. Che Cicerone disse: Vi mihi Deus aliquis medicinam fecisse videatur.