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3° Edizione
Diz Giu. totali
26184 134 26318 forme
17693 93 17786 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
180) Dizion. 3° Ed. .
DIAVOLERIA
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pag.498



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Esempio: Tav. Dicer. Mi conviene in tutti i modi prendere argomenti contro le tue diavolerie.
181) Dizion. 3° Ed. .
PENSIVO.
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pag.1182



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Esempio: Tav. Dicer. Vedendo Cesare pensivo, e dubbioso, intra i suo' Cavalieri, si trasse innanzi.
182) Dizion. 3° Ed. .
DISTENIMENTO
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pag.558



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Esempio: Tav. Dicer. Stessono, e ubbidissono a ragione, spezialmente sopra il distenimento delle ragioni [cioè soprattenimento, e soprassedimento]
183) Dizion. 3° Ed. .
ACCOGLITICCIO
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pag.19



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Esempio: Tav. dicer. Pompéo sarà sempre signore di Roma, per la forza, e per lo valore di gente accogliticcia.
184) Dizion. 3° Ed. .
FEMMINA
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pag.670



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Esempio: Tav. Dicer. Tre cose cacciano l'huomo fuor di casa: La casa mal coperta, il fummo, e la ria femmina.


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Esempio: G. V. 12. 8. 8. Fece fare il luogo comune delle femmine mondane.
185) Dizion. 3° Ed. .
PERITOSO
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pag.1191



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Esempio: Tav. Dicer. La parola del Signore, non può far prode huomo del peritoso, ne forte, ne ardito del codardo.
186) Dizion. 3° Ed. .
REINA, e REGINA.
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pag.1335



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Esempio: Tav. Rot. A quel punto dimenticarono lo giuoco degli scacchi, che quando Tristáno pensava giucare dello dalfino, ed ei giucava assai volte della reina.
187) Dizion. 3° Ed. .
ACCHIUDERE
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pag.17



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Esempio: Tav. dicer. Noi siamo tanti, che tutti li potémo tosto acchiudere, non ci converrà guari combattere a sì poca gente.


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Esempio: Vit. S. Pad. Vedendo con gli occhj suoi la sua moglie peccar con un altro avoltero, acchiuso d'una grande tristizia, non disse lor nulla (cioè compreso) Lat. correptus.
188) Dizion. 3° Ed. .
DICAPITAMENTO
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pag.500



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Esempio: Tav. Dicer. Il dolore del dicapitamento orribile di cotale huomo, gli animi nostri, e que' de' savi amici ha compreso.
189) Dizion. 3° Ed. .
AFFAMATO.
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pag.39



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Esempio: Tav. dicer. Or te n'andrai a quella affamata, e fellonesca oste, che t'aspetta. (qui può voler dire crudele, e arrabbiata)
190) Dizion. 3° Ed. .
SCONTRO
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pag.1477



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Esempio: Tav. Rit. Per mio forte scontro, l'altro giorno mi scontrai in lui [il che diciamo Rincontro: che vale ancora quel Colpo, che si da, o si tocca in rincontrandosi: lo stesso vale Riscontro: che vale anche Contrassegno, e indizio, onde noi, probabilmente, possiamo venire in cognizione di che che sia. Latin. nota, indicium, argumentum]
191) Dizion. 3° Ed. .
PICCONE
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pag.1210



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Esempio: Tavol. dicer. Rimangasi di comprare picconi, e faccelline, per disfare, e ardere la Cittade.
192) Dizion. 3° Ed. .
SCORBIO.
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pag.1478



1) id: 35b625df32bd41acb151b6e3400b657c)
Esempio: Tav. Dav. Post. 427. Ma senza dubbio, come le parole deono esser ritratti, e non scorbj de' concetti dell'animo così le lettere delle parole [qui per metafor.]
193) Dizion. 3° Ed. .
S
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pag.1422



2) id: 1e5c454ca601423786c2d5b30b17f414)
Definiz: Lettera di suon vemente, come la R. Posta in composizione co' suoi primitivi, ha forza molte volte di privativo: come Calzare, Scalzare: Montare, Smontare. Alle volte d'accrescitivo: come Porco Sporco: Munto, Smunto. Alle volte di frequentativo: come Battere, Sbattere. Alle volte non opera nulla, valendo lo stesso Campare, Scampare: Bandito, Sbandito: Beffare, Sbeffare. Appo di noi ha due varj suoni: il primo più gagliardo, e a noi più familiare: come Casa, Asse, Spirito. L'altro più sottile, o rimesso, usato più di rado: come Sposa, Rosa, Accusa: Sdentato, Svenato. In questo secondo suono non si raddoppia giammai, ne anche si pone in principio della parola, se non quando, immediatamente, ne segue una consonante: come Smeraldo, Sdentato, ec. Consente dopo di se, nel principio della parola, tutte le consonanti, salvo la Z. Nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, riceve, dopo di se le medesime consonanti, ma più malagevolmente, e per lo più in composizione, colla preposizione DIS, o MIS: come Disdetta, Misleale; ma col C, P. T s'accoppia frequentemente, senza difficultá: come Tasca, Cespuglio, Presto. Quando è posta avanti al C, F, P, T, si dee pronunziare nel primo modo, cioè col suon più gagliardo: come Scala, Sforzo, Vespa, Studio, Cesto; ma avanti al B, D, G, L, N, R, V, si pronunzia col suono più sottile, o rimesso: come Sbarrare, Sdegno, Sguardo, Slegare, Smania, Snello, Sradicare, Sventura. Avanti di se ammette la L, N, R, in mezzo della dizione, e in diversa sillaba: come Falso, Mensa, Orso. Raddoppiasi nel mezzo della parola, come l'altre consonanti, dove lo ricerca il bisogno.
194) Dizion. 3° Ed. .
G
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pag.741



2) id: 410716f2e7c04521b162cb230823855a)
Definiz: Lettera compagna del C, la quale, anch'ella, ha due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo: come Gallo, Gota, Gusto; e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile, o aspirato: come Gente, Giro; onde per necessità di proprio carattere, per servircene nel primo suono colla E, e coll'I, pogniamo dopo la H: come Gherone, Ghiro. Questo Gh, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso: come Ghirlanda, Vegghi dal verbo Vedere; l'altro più sottile, e schiacciato, il quale, per lo più, avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come Ghianda, Ghiera, Vegghia: e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe di bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba, la L, N, R: come Negletto, Gloria, Egli, Regno, Sogno, Disegnare, Ingrato, Gretola; bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono, per sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L, col G avanti seguita l'I, in tal caso ha due suoni, l'uno più rotondo, e grosso: come Negligente, il quale non è molto ricevuto da noi; l'altro più sottile, o schiacciato: come Giglio, Foglio, e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alla L, e N, gran parte ne perde del suo suono, come Aglio, Ragna. Consente avanti di se la L, N, R, S. Nel mezzo della parola, e in diversa sillaba: come Volgo, Vanga, Verga, Disgregare, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più, in composizione, colla preposizione DIS. Ma nel principio di parola, più frequentemente: come Sgarare; e si pronunzia sempre la S avanti al G, nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce Accusa. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso: come Poggio, Oggi, ec.
195) Dizion. 3° Ed. .
MANIFESTISSIMAMENTE
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pag.997



1) id: c68f7d567a7147f1baab06e88d973640)
Esempio: Lib. Dicer. G. S. Diede manifestissimamente a vedere.


2) id: a38ac221c1d74d599d18a399f905fcd2)
Esempio: Collaz. S. Pad. Egli, il cui animo noi conosciavámo manifestissimamente, che era crudo.
196) Dizion. 3° Ed. .
SOSPINTA
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pag.1566



1) id: e96a33e3a63b485e9f7938219de21572)
Esempio: Leggendar. S. G. S. E misonsi con gran sospinte, e con grande affanno.
197) Dizion. 3° Ed. .
GIOVANESCO, ec$
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pag.769



1) id: a366f5a4d0764a6780328a4c9adc04f4)
Esempio: Valer. Mass. G. S. Entrato appena ne' giovaneschi anni.
198) Dizion. 3° Ed. .
STURARE.
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pag.1643



1) id: badd77b612d2441784115db11844bca4)
Esempio: Fr. G. S. Or vi sturate bene gli orecchi.


2) id: 2cbfa02923fb4026a291947b32587cb2)
Esempio: Vit. S. Pad. Sì gli disse, che sturasse un canal d'acqua, che v'era, e innaffiasse l'orto.
199) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



1) id: 89238c4e03994c77bac39268fcc1ffe3)
Esempio: Tavol. dicer. Noi siamo tanti, che tutti li potemo tosto acchiudere, non ci converrà guari combattere a sì poca gente.