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Dizion. 3° Ed. .
S
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pag.1422
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Definiz: | Lettera di suon vemente, come la R. Posta in composizione co' suoi primitivi, ha forza molte volte di privativo:
come Calzare, Scalzare: Montare, Smontare. Alle volte d'accrescitivo: come Porco Sporco: Munto, Smunto. Alle volte di
frequentativo: come Battere, Sbattere. Alle volte non opera nulla, valendo lo stesso Campare, Scampare: Bandito,
Sbandito: Beffare, Sbeffare. Appo di noi ha due varj suoni: il primo più gagliardo, e a noi più familiare: come Casa,
Asse, Spirito. L'altro più sottile, o rimesso, usato più di rado: come Sposa, Rosa, Accusa: Sdentato, Svenato. In
questo secondo suono non si raddoppia giammai, ne anche si pone in principio della parola, se non quando,
immediatamente, ne segue una consonante: come Smeraldo, Sdentato, ec. Consente dopo di se, nel principio della parola,
tutte le consonanti, salvo la Z. Nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, riceve, dopo di se le medesime
consonanti, ma più malagevolmente, e per lo più in composizione, colla preposizione DIS, o MIS: come Disdetta,
Misleale; ma col C, P. T s'accoppia frequentemente, senza difficultá: come Tasca, Cespuglio, Presto. Quando è posta
avanti al C, F, P, T, si dee pronunziare nel primo modo, cioè col suon più gagliardo: come Scala, Sforzo, Vespa,
Studio, Cesto; ma avanti al B, D, G, L, N, R, V, si pronunzia col suono più sottile, o rimesso: come Sbarrare, Sdegno,
Sguardo, Slegare, Smania, Snello, Sradicare, Sventura. Avanti di se ammette la L, N, R, in mezzo della dizione, e in
diversa sillaba: come Falso, Mensa, Orso. Raddoppiasi nel mezzo della parola, come l'altre consonanti, dove lo ricerca
il bisogno. |
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