Lessicografia della Crusca in rete

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520) Dizion. 4° Ed. .
BECCATA
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pag.406



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Esempio: Fr. Iac. T. 1. 2. 25. Passa sta cosa, ed entra la notte, Le pulci son scorte a dar lor beccata.
521) Dizion. 4° Ed. .
POLTRONERÍA
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pag.653



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Esempio: Bern. Orl. 1. 12. 34. Evvi l'industria, e la poltronería.


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Esempio: Cas. rim. burl. 1. 14. Sicchè mio padre si fe un bell'onore A ritrovar questa poltronería.


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Esempio: E Ber. rim. 1. 64. Compongo a una certa foggia mia, Che se volete pur, ch'io ve lo dica, Me l'ha insegnato la poltronería.


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Esempio: E Ber. Orl. 3. 6. 2. Quel, ch'era dato alla poltronería, Facea così, perchè si dilettava Di quello ec.
522) Dizion. 4° Ed. .
AFFATICATRICE.
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pag.72



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Esempio: Guitt. lett. 35. Ee donna affaticatrice, e molto valente.
523) Dizion. 4° Ed. .
GONNELLINA, e GONNELLINO
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pag.643



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Esempio: Bern. rim. 1. 93. Ha 'ndosso un gonnellino Di tela ricamata da magnani.


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Esempio: Bellinc. son. 248. Ma non intendo ben la lor divisa, Ch'e' gonnellin conformin co' ciopponi.


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Esempio: Ant. Alam. son. 18. Le calze, e 'l gonnellino, e l'giubberello Han più buchi, ch'un vaglio, o colatoio.
524) Dizion. 4° Ed. .
MERGO
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pag.216



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Esempio: Red. Ins. 200. I merghi, che volgarmente son chiamati marangoni.
525) Dizion. 4° Ed. .
CHIESTA.
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pag.647



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Esempio: Buon. Fier. 2. 1. 7. Ond'è, che i feltri Abbian chiesta grandissima.


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Esempio: E Buon. Fier. 4. 2. 7. Un sol mondo v'avea, che insino allora Non v'ebbe chiesta.
526) Dizion. 4° Ed. .
AGURIO.
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pag.102



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Esempio: G. V. 1. 7. 2. Per agurio, e consiglio d'Apollino suo astrologo.


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Esempio: Dittam. 2. 2. Tanto dolce diletto n'ebbe al core Del bello agurio, in che speranza mise.
527) Dizion. 4° Ed. .
RANGULO.
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pag.63



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Esempio: Guitt. lett. 34. Rangulo pecuniale non t'abbondonerà mai vivo.
528) Dizion. 4° Ed. .
VIOLATRICE.
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pag.280



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Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 15. Perchè tenere il piccol figliuolo, e la moglie gravida tra quelle furie d'ogni ragione violatrici?
529) Dizion. 4° Ed. .
SCONOCCHIARE
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pag.411



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Esempio: Bellinc. son. 148. Sai ben dove un pennecchio si sconocchia.
530) Dizion. 4° Ed. .
SMERIGLIO.
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pag.547



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Esempio: Red. annot. Ditir. 204. Di quì forse venne smeriglio pietra, colla quale si brunisce l'acciaio, e si puliscono i marmi.
531) Dizion. 4° Ed. .
RAPPEZZAMENTO.
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pag.67



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Esempio: Red. annot. Ditir. 202. Quell'omelía veramente è un rappezzamento, e un ricucimento di varj passi di più omelíe del santo.
532) Dizion. 4° Ed. .
INTONAZIONE
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pag.890



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Esempio: Red. annot. Ditir. 93. Per intonazione, per così dire, delle parole innanzi al Boccaccio aveva usata Dante la voce suono.
533) Dizion. 4° Ed. .
VASCELLO.
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pag.198



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Esempio: Red. annot. Ditir. 14. Per lo più dicesi ec. de' vascelli d'alto bordo, quando in alto mare sono in calma.


2) id: e45df503d72c4303a312baf34f953f9b)
Esempio: E Red. annot. Ditir. 204. Alcuni de' moderni pensano, che sia una esalazione spiccatasi dalla moltitudine degli uomini del vascello.
534) Dizion. 4° Ed. .
CAPRESTO.
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pag.559



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Esempio: Libr. Son. 35. Prima al battesmo meritai 'l capresto.
535) Dizion. 4° Ed. .
DESTO
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pag.80



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Esempio: Bocc. nov. 40. 14. Dormo io, o son desto.


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Esempio: Libr. Son. 126. Abbi l'occhio, e sta' desto, Che non ti desse qualche vino strano.
536) Dizion. 4° Ed. .
OBBIETTO, e OBIETTO
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pag.374



1) id: 8cbc7839dcb74480b2460b11ac983506)
Esempio: Petr. son. 40. Nè lo sfrenato obietto vien perdendo.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 2. Il secondo è berzaglio, obbietto, e segno D'odio, e d'invidia, e pien di gelosía.


3) id: 896ef6678f1345f4942c61bcd6984486)
Esempio: E Petr. son. 190. Non conosco Altro sol, nè quest'occhi hanno altr'obietto.


4) id: f96f4246f5b24e60bf9e9fa75db02ee7)
Esempio: Bemb. Asol. 1. 47. Niuno appetito ec. con sì possente impeto all'obbietto proposto gli ci trasporta.


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Esempio: E Petr. canz. 2. 2. Ma puossi a voi celar la vostra luce Per meno obietto.


6) id: 4d98e3e66d824d7abc9f96685997835b)
Esempio: E Bemb. Asol. 2. 123. Nè sogliono gl'innamorati giovani con sì poco frutto mirare negli obbietti delle loro luci.
537) Dizion. 4° Ed. .
CONTRARIO
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pag.796



1) id: 6b3c63bc25f340da87269fb12d2b5807)
Esempio: Petr. son. 40. E spesso l'un contrario l'altro accense.


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Esempio: Cr. 9. 15. 2. La quale, imperocchè prossimana al cuore, crudelmente gli fa contrario.


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Esempio: Liv. dec. 1. Che l'invidia della signoría non gli facesse contrario, nè disturbamento.
538) Dizion. 4° Ed. .
EH.
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pag.273



1) id: 17bb9fcce1624bc4a4f51e362518176f)
Esempio: Red. lett. 1. 129. Eh che V. Sig. Illustriss. mi dà la burla.


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Esempio: Cecch. esalt. cr. 1. 1. Eeh a lui sì gran cosa è stata facile.


3) id: f36b451ebb92444daf2d7a402fa39f1b)
Esempio: E Red. lett. 2. 283. Eh via, eh via, che l'acqua alle donne di parto non fa male.


4) id: df54b695cfd442a2a2ee76c912c83b07)
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 17. Tu se' ancora a colei eh?
539) Dizion. 4° Ed. .
PANZETTA, e PANCETTA
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pag.481



1) id: 2288fcb23e7a4ca2a308dd1f4f3274f1)
Esempio: Car. lett. 1. 98. Starvene costà voi solo agiatamente a vezzeggiarvi codesta panzetta.