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4° Edizione
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160) Dizion. 4° Ed. .
CAVALLINO.
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pag.600



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Esempio: Car. lett. 1. 45. Si degnerà farmela esequire, per liberarmi da una mosca cavallina, che mi trafigge tanto.


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Esempio: Cecch. Inc. 1. 3. Io fui sempre di natura dedito Molto all'amore. T. cavallin direbbesi Quà un sì fatto.
161) Dizion. 4° Ed. .
SCHIZZATO.
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pag.389



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Esempio: Car. lett. 2. 1. L'altro (disegno) schizzato d'acquerella è d'un uomo dabbene, che non si cura d'esser nominato.


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Esempio: E Car. lett. 2. 91. La voglio veder prima disegnata, o almeno schizzata, che intagliata (questi due esempj sono nel signific. del §. II. di Schizzare)
162) Dizion. 4° Ed. .
DINOCCARE
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pag.130



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Esempio: Car. lett. 1. 8. Or il piede, or la man mi si dinocca, Mentrechè nel cader mi raggavigno.
163) Dizion. 4° Ed. .
STAGLIARE
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pag.702



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Esempio: Car. lett. 1. 47. Potendo stagliar questo intrico allora che gli avea le mani ne' capelli per sempre.
164) Dizion. 4° Ed. .
CARPICCIO.
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pag.574



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Esempio: Car. lett. 1. 28. Comprese anche da' cenni, che ci arebbe fatto piacere a darlene un buon carpiccio.
165) Dizion. 4° Ed. .
SCAPPERUCCIO
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pag.362



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Esempio: Car. lett. 1. 28. Fermatosi dunque, e sbracciatosi in un tempo, si lasciò calar lo scapperuccio sulle spalle.
166) Dizion. 4° Ed. .
ZECCHIERE, e ZECCHIERO
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pag.357



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Esempio: Car. lett. 1. 70. Avendo inteso dal sig. Niccolò, che Sua Maestà v'ha fatto general zecchiero del Regno.


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Esempio: E Car. lett. 2. 211. Buona parte d'esse si trova ora in mano del zecchiero.
167) Dizion. 4° Ed. .
TIGNOSO
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pag.76



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Esempio: Car. lett. 1. 45. Avendo più bisogno di voi, che 'l tignoso, come si suol dire, del cappello.
168) Dizion. 4° Ed. .
BASTONATO
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pag.396



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Esempio: Car. lett. 1. 115. Mandai con lettere un servitore al campo, tornò svaligiato, e bastonato da' villani sconciamente.
169) Dizion. 4° Ed. .
CAPPELLANÍA.
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pag.556



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Esempio: Car. lett. 1. 111. Messer Antonio m'ha fatto una lettera a voi, che l'accomodiate d'una delle sue cappellaníe.
170) Dizion. 4° Ed. .
MERLOTTO
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pag.219



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Esempio: Car. Matt. son. 8. Tu, che in lingua di gazza, e di merlotta Gracchi la parlatura a i gazzoloni.


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Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 4. Sì fatte ciance, e menzogne cotali Son da dare ad intendere a' merlotti.


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Esempio: E Buon. Fier. 4. 2. 1. E svegliata la lingua Ir trattenendo stupidi, e merlotti.
171) Dizion. 4° Ed. .
ZANZARA, e ZENZARA
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pag.352



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Esempio: Car. Matt. son. 3. Apposta, che sien tutti in una frotta Le zanzare, e le lucciole, e i mosconi.


2) id: b15100887a23499ca74b9da0f7446a1a)
Esempio: Burch. 1. 105. Ch'eran dalle zanzare stati rotti.
172) Dizion. 4° Ed. .
RISUGGELLARE
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pag.236



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Esempio: Car. lett. 2. 147. Risugellatela, e fategliela dare per mano di qualcuno, che così m'ordina, ch'io faccia.
173) Dizion. 4° Ed. .
DEBELLATO
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pag.58



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Esempio: Car. lett. 2. 236. Dall'altra farei i giganti non del tutto fulminati, o debellati, ma combattenti ancora.
174) Dizion. 4° Ed. .
MEDAGLISTA
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pag.193



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Esempio: Car. lett. 2. 251. Del resto io desidero, e voglio che diventiate antiquario, e medaglista ancor voi.
175) Dizion. 4° Ed. .
STIRATO.
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pag.748



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Esempio: Car. lett. 2. 70. In vero non se ne possono far più, che non siano troppo stirati.
176) Dizion. 4° Ed. .
GIRANDOLARE.
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pag.614



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Esempio: Car. lett. 2. 147. Discorre, riscontra le cose per modo, che le finzioni lo fanno più girandolare.
177) Dizion. 4° Ed. .
ESORBITANZA.
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pag.310



1) id: 0b4e8784ac1a4c2681830a446eb9ff93)
Esempio: Car. lett. 2. 230. Non sarà innovazione, ed esorbitanza la loro a far quel, che fanno tuttavia.
178) Dizion. 4° Ed. .
PREVOSTURA.
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pag.716



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Esempio: Car. lett. 2. 264. Ma voglio, che sappia, che ci bisogneriano ben delle prevosture, e delle prelature.


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Esempio: E Car. lett. appresso: Se ben del corpo ci possono queste tristizie trasformare altramente, che le prevosture, e le grandezze non fanno dell'animo.
179) Dizion. 4° Ed. .
SUPPELLETTILE.
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pag.818



1) id: f9f825ecd1684d8494c04f38b465a992)
Esempio: Car. lett. 2. 146. Voler pitture, sculture, cose tutte di nobil disegno, e suppelletili di casa preziose.


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Esempio: Segr. Fior. Princ. lett. Non ho trovato tra la mia suppellettile cosa, la quale io abbia più cara, o tanto stimi, quanto la cognizione delle azione degli uomini grandi.