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1) Dizion. 5° Ed. .
COPPA.
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COPPA.
Definiz: Sost. femm. Vaso concavo, d'oro, o d'argento, o di cristallo, il quale usavasi per bere specialmente alle mense dei Grandi. Ma per estensione adoperasi in nobile scrittura a denotare genericamente Tazza capace, e di fino lavoro, o di preziosa materia.
Dal lat. cupa, che trovasi anche scritto cuppa, Botte, o piuttosto Caratello. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 50: Il dì seguente, fattasi il Prenze venire una grande e bella coppa d'oro, e messo in quella il cuor di Guiscardo ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 209: È maravigliosa cosa a vedere.... i fiaschi e le coppe, e l'altro vasellamento d'oro e d'argento, ne' quali noi mangiamo e beiamo.
Esempio: Pitt. B. Cron. 90: Il quale [Cardinale] a Pisa io presi per nostro protettore, e dona'gli una coppa d'ariento dorata, che mi costò f. XXXII nuovi.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 480: Quello [vaso] con che egli beveva, era coppa di cristallo.
Esempio: Bern. Orl. 6, 47: Sopra quel ponte stava una donzella Con una coppa di cristallo in mano.
Esempio: Tass. Lett. 2, 20: Di questi metalli si posson fare e monile, e medaglia e coppa da bere e vasi da oprar ne la tavola ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 14: Egeo tosto riconosciutala, gitta la coppa del veleno apprestata in terra, e interrogato alquanto il figliuolo, l'abbracciò.
Esempio: Red. Ditir. 18: E colmane per me Quella gran coppa là.
Esempio: Pindem. Poes. 149: Non è bello veder.... le donzellette di Parnaso... a lui Terger gli alti sudori, e in auree coppe Di nèttare Febeo porger ristoro?
Definiz: § I. In senso ristretto, La parte di qualsivoglia vaso, per uso di bevere o d'altro, la quale deve contenere il liquido. –
Esempio: Cellin. Pros. 132: E in questo medesimo modo si batte, che questo detto argento, cresce in modo di un cappello, voglio dire in modo di una coppa.
Esempio: E Cellin. Pros. appr.: Viene a essere cresciuto la coppa, cioè il corpo del vaso, quelle tre dita che quell'orlo era a diacere.
Esempio: Bart. D. Suon. 161: Quanto alla grandezza delle coppe (che sole esse si hanno a considerare, non il gambo nè il piede, qual che ne sia la materia e il lavoro), ne ho vedute spezzar delle alte sei e sette dita, e larghe in bocca tre in quattro.
Esempio: E Bart. D. Suon. 168: I bicchieri di semplice vetro, ma ripuliti e asciutti, tutti eran di quella forma che chiamano a cartoccio, alti di coppa sette dita o circa.
Definiz: § II. E in senso speciale, chiamasi Coppa la Parte concava del calice, soprastante al fusto, nella quale versasi il vino da consacrare. –
Esempio: Cap. Comp. Discipl. B. 81: Uno calice mezano,... con la coppa d'ariento, e lo piè di rame.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 13, 184: Essendogli poi dal medesimo Pontefice dato a fare un calice d'oro, la coppa del quale dovea esser retta da figure rappresentanti le Virtù teologiche, lo condusse assai vicino al fine con artifizio maravigliosissimo.
Definiz: § III. Term. de' Fonditori. Apertura accampanata del getto, per la quale il metallo fuso cola nella forma. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 91 t.: Netto il canale e la coppa del gitto, da ogni minima cosa.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 96: Sopra all'occhio del palo di mezzo farete el gitto da empir la forma con la sua coppa grande; e così avendola ristuccata, e netta, avarete finita di terra questa prima forma.
Definiz: § IV. Term. degli Ottonaj. Il recipiente della lucerna, nel quale si mette l'olio.
Definiz: § V. Per Piatto di bilancia; ma in tal senso non è di uso comune. –
Esempio: Bart. D. Mem. ist. Comp. 4, 187: Gli fu dato a vedere un bel paio di bilance d'argento, nell'una delle cui coppe era un cuore piccolo.
Esempio: Segner. Incred. 129: Da quando in qua hanno gli uomini senno da raggiustare fin le bilance pubbliche in mano a Dio,... da far pruova se l'una e l'altra coppa stia bene in perno?
Definiz: § VI. Si usò per Sottocoppa. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 11: Riempiete anche a me di quell'unguento (vino) Quel bossol che soletto sta tacendo Colà sulla sua coppa.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 314: Bel nappo cristallino in coppa d'oro De' tesori di Bacco oggi arricchito Con gentile di rose odore infioro.
Esempio: Not. Malm. 533: Per coppa intendendosi quella Tazza, sulla quale si posano i bicchieri e i vasi di vino e d'altri liquori, quando si porge da bere ec.
Definiz: § VII. Trovasi pel Guscio degli animali testacei, comunemente detto Coccia. –
Esempio: Salvin. Oppian. 250: Quella [ostrica], ancorchè brami Chiuder le coppe quinci e quindi, polso Non ave, ma per forza ella sta aperta.
Definiz: § VIII. Ed anche per Coppetta. –
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 136: Farsi cavare nove o dieci once di sangue, o per la vena, o colle coppe.
Definiz: § IX. Coppa chiamasi La parte di dietro del capo, Nuca. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Sopra le spalle, dietro dalla coppa, Con l'ale aperte gli giaceva un draco.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 204: Borcut gli diè in sulla coppa del capo tale, che ruppe l'elmo, e l'osso del capo.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 39, 2: Percuotere con bastone, o altro, nella coppa per uccidere; essendo colpo mortale la percossa grave nella coppa.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 219: Col vocabolo Coppa disegnamo solamente l'Occiput de' Latini.
Definiz: § X. Quindi Da coppa, o Dalla coppa, si usò in modo avverbiale per Di dietro. –
Esempio: Dant. Parad. 8: Pigliavano il vocabol della stella Che il sol vagheggia or da coppa, or da ciglio.
Esempio: Speron. Op. 2, 68: Un certo Gilo.... soprapreso di preda carco la notte, mentre i Locri gli tenner dietro, sol da coppa assalendolo, sì fu egli anzi temuto dagli avversarj, che essi a lui fossero paurosi.
Esempio: E Speron. Op. 2, 76: E dal fin suo.... comprenderemo, se dalla coppa o dalla fronte dovea assalirli, secondo l'arte della milizia.
Definiz: § XI. Più comunemente usasi Coppa a denotare La parte posteriore del collo del maiale, che anche si mangia acconciata con sale e droghe.
Definiz: § XII. Coppe è nome di Uno de' quattro semi delle carte da giuoco dette all'italiana; e oggidì specialmente di quelle che servono al giuoco delle minchiate e de' tarocchi. –
Esempio: Speron. Op. 5, 441: Queste [carte] appresso tutte le nazioni si dividono in quattro schiere, o siano appresso alli Italiani, spade, bastoni, coppe e dinari; ovvero appresso Francesi, cori, picche, quadri, fiori.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 12: E pria che mamma, babbo, pappa e poppe, Chiamò spade, baston, danari e coppe.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 3, 16: E, se non sarà tanto ricca, goderà più la sua roba, e sarà servita come una regina. C. Di coppe, o di bastoni.
Esempio: Fag. Comm. 6, 318: Troppo onore fate ad un vostro vassallo, o regina de' cuori. M. E' averebbe a esser la regina di coppe per lui (qui scherzevolmente con allusione al verbo Accoppare).
Esempio: Not. Malm. 2, 664: Le carte 56 [nel giuoco delle minchiate] son divise in quattro specie, che si dicono semi, che in quattordici sono effigiati denari,... in 14 coppe, in 14 spade, ed in 14 bastoni.
Definiz: § XIII. Coppa d'oro, per lo più nella locuzione Essere una coppa d'oro o Parere una coppa d'oro, dicesi figuratam., e in modo proverbiale, di Persona, a significarne l'eccellenza del carattere e de' costumi. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 334: Questo fratino, col quale ho ragionato lungamente, è una coppa d'oro.
Esempio: Gell. Sport. 5, 5: Anzi l'avevamo tutti per una coppa d'oro.
Esempio: Cecch. Spirit. 1, 3: Io che so del certo, Che ell'è una coppa d'oro, non le vo', Guido, Far acquistare azurri a torto.
Esempio: Ambr. Furt. 5, 2: Oh, come resto io ingannato di questo Mario!... Mi pareva una coppa d'oro.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 45: E il suocero, che meglio era del pane, Un uom discreto ed una coppa d'oro, Faceva con gli sposi a scaldamane.
Esempio: Not. Malm. 1, 186: Una coppa d'oro. Uno, al quale non sia da apporre alcun difetto.
Esempio: Nell. Iac. Amant. 3, 12: È un signorazzo ricco in fondo, e poi una coppa d’oro.
Definiz: § XIV. Accennare in coppe e dare in denari, o in bastoni, o in ispade, e oggi comunemente Accennar coppe e dar denari; usasi in modo proverbiale, con figura tolta dal giuoco delle minchiate, per Dire o Mostrare di voler fare una cosa, e poi farne un’altra, e propriamente Prometter bene e far male. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 338: Voi avete accennato in coppe e dato in bastoni.
Esempio: Grazz. Rim. 2, 9: E non è chi credete, Perch'io accenno in coppe e do in ispade.
Esempio: Salv. Spin. 3, 3: Chi sa che questi non sien di quegli umori, ch'io non vo’ dire, e ch'e’ non s’accenni in coppe e vogliasi dare in danari?
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 214: Vo’ dir, ch’accenna in coppe e dà in ispade Il cortigian della moderna razza.
Esempio: Adim. A. Son. 274: Tu hai accennato in coppe e dai 'n bastoni.
Esempio: Dat. Cical. III, 1, 178: Accennano in coppe e danno in danari, e fanno pigliar granchi come balene.
Esempio: Monet. Poes. 34: E celando nel cuor l’essere avari [i Gesuiti], Accennan coppe e dan sempre in denari.
Esempio: Fag. Comm. 1, 377: Pazza, chi dà fede alle carote che ficcano questi uominacci. I. Il loro amore è falso. S. Accennan danari e danno coppe (qui per ischerzo, arrovesciati i termini della maniera).
Definiz: § XV. Mostrar di avere il caval di denari, e poi avere la fantesca di coppe; trovasi usato scherzevolmente, e con locuzione tolta dal giuoco delle minchiate, a significare Far lo splendido, il grande, ed esser povero, Far credere altrui di trovarsi in buona condizione, ed essere in meschina. –
Esempio: Cecch. Spirit. 4, 7: E questi be’ perlon che fanno il Giorgio, E son l’alloro d’ogni festa, spesso Mostran d’avere il caval di danari, E gli hanno la fantesca poi di coppe.
Definiz: § XVI. Risponder coppe, quando altri richiede danari; trovasi pure scherzevolmente, e con locuzione tolta dal giuoco, a significare Non corrispondere alla dimanda, o Rispondervi in modo da non contentare, da non sodisfare all’espettazione. –
Esempio: Tasson. Secch. rap. 12, 1: Le cose de la guerra andavan zoppe; I Bolognesi richiedean danari Al Papa, ed egli rispondeva coppe, E ampliava gl'indulti a gli scolari.
Definiz: § XVII. Servire di coppa, della coppa, o alla coppa, o Servire alcuno, di coppa, della coppa, o alla coppa, si disse per Fare, o Fargli, da coppiere; e Servire di coppa e di coltello, valeva Fare da coppiere e da scalco, e per estensione Mescere altrui da bevere alla mensa, e presentargli le vivande scalcate. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 43: Fecero dicreto,... che altri non potesse degnamente essere eletto Imperatore se non per li detti principi, cioè l’Arcivescovo di Maganza,... il Duca di Sansogna, che gli porta la spada, e il Conte Palatino del Reno, che... servelo a tavola della prima mensa, e il Re di Buemia, che 'l serve alla coppa.
Esempio: Senec. Pist.: L’altro, che serve della coppa, pare in guisa di femmina.
Esempio: Vill. G. 71: E 'l re di Buemme, che 'l serve della coppa.
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 24: Furonvi (al convito) tutte le dame cortese Della città, nè creder le più brutte: E sempre di sua man servì il Marchese, Massime Antea, con molta riverenzia, Di coppa, di coltello e di credenzia.
Esempio: Not. Malm. 2, 564: Servire di coppa e di coltello è Fare da coppiere e da scalco alle mense de’ Grandi.
Definiz: § XVIII. Quindi figuratam., Servire alcuno di coppa e di coltello, o come anche trovasi semplicemente Servirlo di coppa servire alcuno di coppa, vale Servirlo in tutto ciò che desidera, o che gli bisogna; e spesso usasi in modo ironico per Fargli cosa che l’offenda o gli dispiaccia assai, Rendergli un molto cattivo servigio. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 50: Quivi alcun giorno dimorar contenti; Non domandar se Cupido gualoppa Di qua di là con suoi nuovi argomenti, E la fanciulla serviva di coppa.
Esempio: Grazz. Comm. 121: Andianne, chè io credo avere a essere nella mia beva, e servirono di coppa e di coltello.
Esempio: Vai Rim. 9: Almen qui nel paese Si ritrovasse qualche cristianello, Ch’oltre il farvi le spese, Vi servisse di coppa e di coltello.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 30: Al contrario costor,... I quai di cortesia furon due specchj,... S’avrebbon portat'acqua per gli orecchi, E si servian di coppa e di coltello.
Esempio: Not. Malm. 2, 564: Si servian di coppa e di coltello. Si faceano l’un l’altro scambievolmente ogni servigio possibile.
Esempio: Monet. Poes. 8: Illustrissimi e cari miei signori Compiti e generosi cavalieri.... Quanto prima verrò ben volentieri.... A servirvi di coppa e di coltello.