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Dizion. 4° Ed. .
BEFFARE
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BEFFARE.
Definiz: | Mettere in ischerzo il male, o 'l difetto altrui, Uccellare, Fare una beffa. Lat. irridere, illudere. Gr. σκώπτειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 11. 1. Spesse volte, ec. avvenne, che chi altrui s'è di beffare
ingegnato, e massimamente quelle cose, che sono da reverire, se colle beffe, e talvolta col danno s'è solo
ritrovato. |
Esempio: | E Bocc. nov. 25. 5. Il cavalier da avarizia tirato, e
sperando di beffar costui, rispose. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 2. Alla quale la sua beffa, presso che con
morte, essendo beffata, ritornò sopra 'l capo. |
Esempio: | Galat. 45. E sappi, che niuna differenza è da schernire a beffare, se non fosse il
proponimento, e la 'ntenzione, che l'uno ha diversa dall'altro; conciossiachè le beffe si fanno per sollazzo, e gli
scherni per istrazio, come che nel comune favellare, e nel dettare si prenda assai spesso l'un vocabolo per
l'altro. |
Esempio: | Varch. Ercol. 44. Ma se fa ciò per vilipendere, o pigliarsi giuoco ridendosi
d'alcuno, si usa dire beffare, e sbeffare, dileggiare, uccellare, e ancora galeffare. |
Definiz: | §. In signific. neutr. pass. Non curare, Mettere in non cale, Non fare stima. Lat. parvi pendere, flocci facere. Gr. μωκᾶσθαι. |
Esempio: | Bocc. Introd. 11. E di ciò, che avveniva, ridersi, e beffarsi essere medicina
certissima a tanto male. |
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