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DIGRADARE.
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DIGRADARE.
Definiz: Neutr., usato anche in forma di Neutr. pass. Andar gradatamente ristringendosi o assottigliandosi, Andare di grado in grado scemando di larghezza, di circuito, di volume. È forma varia di degradare. –
Esempio: Dant. Purg. 22: E come abete in alto si digrada Di ramo in ramo, così ec.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 94: Si metta per due o tre dita un conio di ferro, o vero d'osso, che digradi insino al taglio.
Esempio: Vill. M. 181: Il vapore mosse, simigliante a capo serpentino, e il collo digradava sottile, e nel ventre ingrossava, e poi assottigliava digradando con ragione infino alla punta della coda.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 302: Quanto più si monta, più viene mancando lo giro come vuole la ragione del monte tondo, che sempre in su digrada ed assottillia.
Esempio: E But. Comm. Dant. 2, 540: Quello arbore ch'era ne la strada del cerchio sesto.... si digrada in verso la terra di ramo in ramo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 301: Perchè andava digradando ne' suoi piani tanto che vi si poteva andare attorno, era quasi a similitudine del mausoleo d'Augusto in Roma.
Esempio: Buonarr. Giud. Par. 14: Sembrò l'aer dipinto D'aurati fregj che, di cerchio in cerchio Digradando distinti, Quanto perdean di giro e di misura, Tanto acquistavan lume inverso 'l centro.
Definiz: § I. Detto di persone, vale Stare, o Porsi, le une sotto le altre, in gradi o giri via via più bassi e più stretti. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Sara, Rebecca, Judit e colei Che fu bisava al cantor, che, per doglia Del fallo, disse Miserere mei, Puoi tu veder così di soglia in soglia Giù digradar.
Esempio: Vill. G. 25: E di grado in grado sedeano le genti, al disopra i più nobili, e poi digradando secondo le dignità delle genti.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 833: Giù digradar; cioè di grado in grado, tornando in giuso.
Definiz: § II. Term. delle Arti del disegno. Detto di figure o di piani, vale Andar gradatamente scemando di altezza, di grossezza, o di tuono del colore, in proporzione della loro distanza dall'occhio e dalla luce. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 25, 1, 188: Chi non sa l'arte del disegnare in prospettiva, vedendo una riga di svariatissime fabriche digradar per modo, che ciascuna, a proporzione della distanza, si menoma e impiccolisce, e nel più andare innanzi, più si ristrigne ec.
Esempio: E Bart. D. Inghilt. 5, 25: E come nel rappresentar che si fanno in piana tavola gli sfondati delle prospettive, tutte indifferentemente le linee delle chiese e delle taverne, delle casipole e de' palagi, delle carceri e de' teatri, battono al medesimo punto, e verso lui digradano; così ec.
Definiz: § III. E detto più specialmente di colore, lume, ombra e simile, ed altresì della cosa colorita, lumeggiata, ombreggiata, vale Diminuire gradatamente, accostandosi e confondendosi ad altro colore, all'ombra, al lume. –
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 15: La commessura, ove la parte donnesca s'univa e si congiugneva al cavallo, non in un tratto, ma a poco a poco scendendo e insensibilmente digradandosi, trapassava sì dolcemente dall'una nell'altra, che gli occhi de' riguardanti non se n'addavano.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 85, 2: Questo [color chiaro] digradando dolcemente verso lo scuro... serve alla pittura per far rilevare e risaltare la cosa rappresentata.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 111, 1: Mezzombra diciamo quello spazio che è tra 'l lume e l'ombra, mediante il quale l'uno passa nell'altro,.... digradando a poco a poco, secondo la rotondità del corpo.
Esempio: E Baldin. Decenn. 5, 9: Come farà egli dunque [chi lavora di commesso] a proceder dal sommo chiaro al sommo scuro in qualsisia colore sempre insensibilmente, digradando sempre con mezze tinte come fa il pittore?
Definiz: § IV. Digradare vale pure Venir gradatamente calando, Declinar dolcemente. –
Esempio: Bocc. Decam. 227 t.: Le piaggie delle quali montagnette, così digradando, giù verso 'l piano discendevano.
Definiz: § V. E per Scendere, Discendere, passando d'uno in altro grado. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Noi aggirammo a tondo quella strada, Parlando più assai ch'io non ridico: Venimmo al punto dove si digrada.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 193: Venimmo al punto dove si digrada; cioè, venimmo al punto ov'era il discendimento nel quarto cerchio.
Definiz: § VI. Figuratam., e in locuz. figur. –
Esempio: Bocc. Laber. 198: L'orme di coloro che la Reina degli Angeli seguitarono, sono ricoperte; e le nostre femmine digradando, hanno il cammino smarrito.
Esempio: Sacch. Op. div.: L'accidia, quanto da sè, non digradando altro peccato da questo, è il minor peccato de' mortali.
Esempio: Strozz. Oraz. 104: Se noi, dopo lo aver lui come orator commendato, passeremo ora a lodarlo come istorico, si farà forse a creder qualc'uno che più tosto ciò sia digradare, che d'una in altra lode salire.
Esempio: Buonarr. Sat. 9, 276: Bisogna cominciar dalla parte ima, Salire ad alto, e non ir digradando, Chi 'l goder brama, e' 'l non patire estima.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 150: Primieramente vi sono [nella Cina] le cencinquanta [città] che chiamano Fu, e son le grandissime.... Succedono a queste le Ceu, che sono città alquanto minori.... Sotto alle Ceu le Hieu, mille cento e sedici: e così digradando per le terre, castella e villaggi.
Definiz: § VII. Detto di città, o simile, trovasi per Esser posto più in giù d'un dato punto. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 14, 46: E' passò.... la montagna poi Beneventana,..... E poi chinaron giù nella contrada Appiè di Benevento, si può dire, Benchè due miglia più oltre digrada.
Definiz: § VIII. Att. Term. dell'Arti del disegno. Detto di figure o di piani, vale Scemare l'altezza, la grossezza, il tuono del colore, in proporzione della loro distanza dall'occhio e dalla luce. –
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 179: Luca in età di sedici anni già aveva fatte opere maravigliose e tali, che avevan messo in gran pensiero e gelosia lo stesso Alberto Duro, a cagione principalmente dell'aver Luca osservato ne' proprj intagli un certo modo di accordare così aggiustato, con un digradar di piani e un tignere delle cose lontane, di tanta dolcezza, che a proporzione della lontananza vanno dolcemente perdendosi di veduta.
Esempio: E Baldin. Decenn. 5, 276: Era tacciato Michelagnolo [Caravaggio].... d'aver poco gusto in prospettiva, col posare ch'e' faceva tutte le sue figure sopra d'un piano senza punto digradarle.
Definiz: § IX. E per Attenuare gradatamente i colori di guisa che s'accostino ad altro colore, o all'ombra, o alla luce. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 55: Se vuoi fare un vestire in fresco simigliante all'azzurro oltramarino, togli indaco con bianco sangiovanni, e digrada insieme i tuo' colori.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 56: Se vuoi fare in fresco un vestire pagonazzo simigliante alla lacca, togli amatisto, bianco sangiovanni, e digrada i tuoi colori a modo detto.
Esempio: E Cennin. Tratt. Pitt. 59: Digrada i colori, in fresco, di bianco senza tempera, e in secco, con biacca e con tempera.
Definiz: § X. Si usò per Degradare, ossia Privare del grado o della dignità che uno abbia. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 36: Il terzodecimo si è quando il cherico è.... digradato.
Esempio: E Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 37: I cherici falsarj debbono esser digradati, e messi nelle mani della Podestà, che gli punisca.
Esempio: Petr. Vit. volg. 68: Formoso, vescovo di Porto,... sendo richiamato, e non volendo ritornare, fu scomunicato e digradato.
Definiz: § XI. Trovasi per Distinguere, Dividere, quasi per gradi, ed altresì Distribuire, Dispensare. –
Esempio: Rim. Ant. P. Aligh. I. 3, 44: E sopra quella strada Che i pianeti digrada, In quelle fette ha segni Con diversi contegni Di stelle figurate.
Esempio: E Rim. Ant. P. Aligh. I. 3, 45: Poi da lor condizioni Prendono esaltazioni Ne' segni stabiliti Con diversi partiti, Per digradar potenza Nella circunferenza.