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1) Dizion. 5° Ed. .
DISPIACERE.
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DISPIACERE.
Definiz: Sost. masc. Molestia o Tristezza d'animo, Afflizione, e talvolta Dolore; ma prendesi anche semplicemente per Scontento, Rincrescimento.
Dal verbo dispiacere. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 1, 95: Quantunque quivi (in contado) così muoiano i lavoratori, come qui fanno i cittadini, v'è tanto minore il dispiacere, quanto vi sono più, che nella città, rade le case e gli abitanti.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 416: La quale nuova dette a Castruccio noia e dispiacere grande.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 47: Con molto dispiacer Gradasso intese Del re Agramante le fortune avverse.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 87: Disse un tratto Alcibiade a suo zio, Ch'avea di certi conti dispiacere: Voi sete pazzo, per lo vero Dio; Lasciatevi pensare a chi ha avere.
Esempio: Guicc. Legaz. 13: Soggiunse dipoi, che quando la Maestà del Re intese che le sue genti erano venute a campo a Bologna, n'ebbe dispiacere assai, parendogli impresa non riuscibile.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 56: Monsignore ne ha avuto dispiacere assai, e dagli il torto; e molto si dolse meco che [Antonio] si sia portato in questa cosa di questa maniera.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 111: Io avea già saputa la vostra infermità con mio grandissimo dispiacere.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 456: Le offese che facciamo a Dio, quando c'è il dispiacere e pentimento, lui è parato perdonarci.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 24, 81: Che in certe cose, ancorchè non sien vere, Un'ombra, un filo, un neo dà dispiacere.
Definiz: § I. E per Cosa, Atto o Fatto, che produce dispiacere; ed altresì Cagione o Motivo di dispiacere: nel qual senso usasi più che altro nelle locuzioni Avere un dispiacere o dei dispiaceri, o Dare, un dispiacere, o dei dispiaceri. ‒
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 203: Molto gli vituperorno (i Priori vecchi) per piacere agli aversarj: e molti dispiaceri ebono.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 322: Da ora innanzi, se voi fate pace seco, e li perdonate, non farà mai più simili cose,... e non vi darà dispiaceri, come ha fatto al passato.
Esempio: Forteguerr. Cap. 169: Ti farò veder che ogni persona, Se non fa scortesia o dispiacere, Non può esser nel mondo cosa buona.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 38: Sente Italia, lo crede forestiere;... C'è da trovarsi a qualche dispiacere.
Definiz: § II. Avere a dispiacere, o anche in dispiacere, chicchessia o checchessia, vale Dispiacerci esso, Sgradirlo, Averlo in fastidio, in odio, e simili; ma è maniera non comune. ‒
Esempio: S. Antonin. Lett. 178: Come senti la mente combattuta da niun rio pensiero, fa' resistenza, sforzati di cacciarlo via, e abbi in dispiacere ti sia venuto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 70: Se prima l'avea a noia e a dispiacere, Or l'odia sì, che non la può vedere.
Esempio: Tolom. Lett. 82: Se.... si trovasse un Signore che non l'avesse a dispiacere, ma più tosto l'avesse caro.
Definiz: § III. Essere altrui a dispiacere checchessia, o Essergli in dispiacere chicchessia, vale Dispiacergli, Rincrescergli, Riuscirgli sgradito, odioso, e simili: ma è parimente maniera non comune. ‒
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 116: Subito dimostrò il giusto Signore quanto gli erano in dispiacere quelli che da questa povera congregazione s'erano partiti.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 4: Non vi sia a dispiacere quest'opera percioch'ella vi venga da uno il quale, per obligo di sua professione, non sa quel che sieno ricchezze.
Definiz: § IV. Essere checchessia di dispiacere ad alcuno, o anche di alcuno, vale Dispiacergli, Affliggerlo, Contristarlo; anche figuratam. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 7, 138: Perciò che ella (la negromanzia) è di grandissimo dispiacer di Dio, io avea giurato di mai nè per me, nè per altrui, d'adoperarla.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 230: La vostra lontananza da Milano è stata ancora a me non solamente di dispiacere, ma di disagio.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 350: In Macerata mi fu data una nuova, che mi fu di grandissimo dispiacere, ancora che non la potessi facilmente credere.
Definiz: § V. Far dispiacere ad alcuno, vale Cagionargli dispiacere, Recargli disgusto, e con più grave senso Fargli onta, ingiuria, offesa, e simili. ‒
Esempio: Fr. Iac. Tod. 467: Nè alcun piacer già mai non dovria avere, C'ho fatto dispiacere al Creatore.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 22: Ma qui è bel d'udire e di sapere Quel tempo ch'io (Roma) aveva infino al dì Che Taranto a me fece dispiacere.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 79: Per queste contrade.... vanno di male brigate assai, le quali molte volte ne fanno di gran dispiaceri e di gran danni.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 128: E non so perchè tu seguiti le tue volontà, conoscendo, prima ne fai dispiacere a Dio, ch'è sopra a tutto; poi a me.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 2: Molti pensieri aveva esaminati Per fare al conte Orlando dispiacere.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 114: Conosco d'aver fatto dispiacere a voi, e per mia giustificazione non voglio dire altro, se non che qui s'è fatto ogni cosa a buon fine.
Esempio: Cellin. Vit. 71: Io vi priego, che voi non facciate dispiacere a quella poverina, perchè lei non ha una colpa al mondo.
Definiz: § VI. E figuratam. ‒
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 2, 27: Intemerate, intatte Fa' che sian queste membra, e non volere Alla onestade mia far dispiacere.
Definiz: § VII. È riferito talvolta anche ad animali e a cose, e vale Far male, Far danno. ‒
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 148: Se a questa opera non avesse la inondazione del diluvio, che venne a Roma dopo il Sacco, fatto dispiacere, coprendola più di mezza, si vedrebbe la sua bontà.
Esempio: Cecch. Diss. 1, 2: L'uno [de' miei figliuoli] non uscirebbe di tantino del mio comandamento, non manderebbe male uno spilletto, non farebbe dispiacere a un pulcino; l'altro, ec.
Definiz: § VIII. Mettersi in dispiacere di alcuno, Venire, e simili, in dispiacere di alcuno, vale Dispiacergli, Perderne la grazia, o simile; ma è maniera di raro uso. ‒
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 47: Dogliomi.... Che in sospetto t'hai dato A chi vero giudicio e giusto chere (chiede), E t'hai messo in dispiacere Di ciascun ch'ae questione.
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 298: L'ostiere ne fu malcontento, ma per non venire in dispiacere al signore, disse: E io così farò.
Esempio: Fr. Iac. Tod. ined. 15: Godi che venga in tanto dispiacere Che in odio sii a tutti, Non perchè brutti te alcun difetto.
Definiz: § IX. Prendere dispiacere di checchessia, vale Sentirne dispiacere, Averne afflizione, Provarne rammarico. ‒
Esempio: Machiav. Stor. 2, 128: Fu questa deliberazione al Duca nuova e inaspettata, e perciò ne prese dispiacere grandissimo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 112: Della qual cosa prese Vellano tanto dispiacere, che.... se ne tornò a Padoa.