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1) Dizion. 5° Ed. .
DISPIACERE.
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DISPIACERE.
Definiz: Neutr. Cagionare molestia d'animo, Recare afflizione, e simili.
Dal lat. displicere. ‒
Esempio: Petr. Rim. 2, 73: Fra tanti amici lumi, Una nube lontana mi dispiacque: La qual temo che 'n pianto si risolve, Se pietate altramente il ciel non volve.
Esempio: Bocc. Filoc. 662: Dunque, iniqua giovane, prendi tu gloria d'aver dispiaciuto a noi, e insuperbisci per la tardata vendetta, e minacci di peggio operare?
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 291: La morte di messer Lodovico.... mi dispiace per sè medesima, ma molto più ec.
Esempio: E Car. Lett. Farn. 2, 353: Mi dispiace la indisposizione del Gherardino, ma spero che si sarà poi riavuto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 121: Lasciamo andar le cose che dispiacciono.
Esempio: Dav. Tac. 2, 6: L'una e l'altra morte dispiacque.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 31: Nacque romore atroce che e' fussero stati uccisi, e che se non pensavano a' casi loro, lo stesso avverrebbe a' più coraggiosi, e a chi dispiacevano i presenti mali.
Esempio: Forteguerr. Cap. 300: Or a te forse dispiace Aver errato in così gran viaggio.
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 144: A lui (al sole) la faccia lagrimosa e trista Un nuviletto intorno ricoverse: Cotanto l'esser vinto li dispiacque.
Definiz: § II. E per Produrre scontento, Riuscire spiacevole, molesto, odioso, e simili; detto di cose, atti o fatti. ‒
Esempio: Dant. Conv. 264: Li quali [errori della gente] biasimando, credea fare dispiacere; e, dispiaciuti, partire da coloro che per essi eran da me odiati.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 87: Il popolo minuto gli amava (i Cerchi), perchè dispiacque loro la congiura fatta contro a Giano.
Esempio: Cavalc. Esp. Pat. 91: L'uomo.... temendolo (Iddio), sì si guarda di fare cosa che gli dispiaccia.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 35: M'è venuta.... cento volte voglia d'abbracciarvi e di basciarvi; e, se io non avessi temuto che dispiaciuto vi fosse, per certo io l'avrei fatto.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 171: El disegno non mi dispiacerebbe, se non per dua cose.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 21: Al Pagan la proposta non dispiacque.
Esempio: Guicc. Legaz. 14: Allo Imperadore dispiaceva la grandezza di Francia, ma stava con lui per non avere trovato sesto di composizione co' Veneziani.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 380: Ma un caso di meraviglia, avvenuto quando si fabbricava, mostrò la fabbrica non dispiacere a Pallade, anzi porgere aiuto per menar l'opera a fine.
Esempio: Dav. Tac. 2, 57: Dispiaceva non il supplizio, ma l'autore.
Esempio: Forteguerr. Cap. 252: Bisogna in questa vita, al parer mio, Scansar quel che dispiace, e seguir quello Che si conface al nostro desio.
Esempio: Pap. L. Coment. 1, 122: Si abolì la legge marziale che dispiaceva alla plebe.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 128: Certo, dispiacerebbemi un pochetto Quel digiunare, quel vestir di lana.
Definiz: § III. E nel medesimo senso, detto di persone. ‒
Esempio: Vill. G. 728: Per non dispiacere a' Perugini, nè rompere i patti della lega.
Esempio: S. Ag. C. D. 6, 27: Potrebbe esser dubbio.... se per quella tristizia si dolesse della sua malignità, nella quale si conoscea aver dispiaciuto a Dio, o se si dolesse della bontà del fratello, la quale piacque a Dio.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 195: Dee anche l'uomo considerare piuttosto il suo difetto, che 'l suo profitto, e mirar piuttosto alla vita delli migliori, che delli peggiori di sè, acciocchè si dispiaccia.
Esempio: E Cavalc. Frutt. Ling. 319: E così santo Agostino dice, che alli superbi è utile di cadere in alcun pubblico e laido peccato, per lo quale si dispiacciono, i quali in prima piacendosi più a Dio dispiacevano.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 31: E allora possiamo credere di piacere a Dio, quando dispiacciamo a coloro che dispiacciono a lui.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 69: Laudabile cosa è dispiacere a' malvagi.
Esempio: Belc. F. Pros. 1, 52: Odiasi e dispiacesi, e desidera patire molte ingiurie e tormenti.
Definiz: § IV. Costruito a modo d'impersonale, e con un compimento retto da Di o Che, vale Rincrescere, Provar rammarico, ed altresì Sentire disgusto, sdegno, e simili. ‒
Esempio: Petr. Rim. 2, 162: Io era un di color, cui più dispiace Dell'altrui ben, che del suo mal.
Esempio: Pulc. L. Morg. 1, 15: Orlando un giorno udì queste parole;.... Dispiacquegli di Gan quel che diceva (contro Orlando), Ma molto più che Carlo gli credeva.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 173: Se ho detto che mi è dispiaciuto che la cosa sia stata male intesa, e che ci sia peggio riuscita, me ne sono doluto.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 23: Mi dispiace e mi vergogno ora di non poterla servire.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 27: Il mio cor, non più mio, s'a te dispiace Ch'egli più viva, volontario more.
Esempio: Red. Lett. 2, 66: Mi dispiace fino all'anima d'intendere nella lettera di V. S. che il figlio del Sig.... abbia un male così stravagante.
Esempio: Giust. Vers. 266: Oh, non ci posso credere: Se mai, me ne dispiace.
Definiz: § V. E figuratam. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 12, 40: Io non so: forse a lui (al cielo) vien che dispiaccia Ch'altri impugni la fe' de' suoi parenti.
Definiz: § VI. Dispiacere, detto di cibi, bevande, sapori, vale anche Riuscire sgradito, Recar disgusto, al palato; comunemente Non piacere. ‒
Esempio: Murat. Gov. Pest. 135: Nè ti dispiaccia il sapore ingrato (di una certa medicina), perchè tanto più simili antidoti sono contrarj alla peste, quanto più dispiacciono al gusto.
Definiz: § VII. Non dispiacere, detto di persona, e altresì di opere d'arte, usasi per Appagarci, Soddisfarci, non però interamente.
Definiz: § VIII. Non ti dispiaccia, Non vi dispiaccia, o simile, è maniera cortese di pregare altrui di soddisfare qualche nostro desiderio, o di ascoltare, o di tollerare, pazientemente, quel che siamo per dirgli, o quel che siamo per fare. ‒
Esempio: Dant. Inf. 15: O figliuol mio, non ti dispiaccia Se Brunetto Latini un poco teco Ritorna indietro, e lascia andar la traccia.
Esempio: E Dant. Inf. 23: Non vi dispiaccia, se vi lece, dirci Se alla man destra giace alcuna foce ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 42: Ma poi che siamo condotti ne la menzione di Parigi, non vi dispiaccia, signor Conte, che io, traviando, ricerchi se alcuna città d'Italia è tale che meriti di essergli paragonata.
Definiz: § IX. Dare ad alcuno il mi dispiace: maniera non comune, e simile alla sua contraria Dare il mi rallegro, la quale significa Condolersi con alcuno di qualche sua disavventura. ‒
Esempio: Casott. A. Celid. 4, 106: Il medico, finiti i funerali, Va a dare a Celidora il mi dispiace.
Definiz: § X. Dare che non dolga, e dir che non dispiaccia. ‒
V. Dare, § CCXXXII.