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1) Dizion. 5° Ed. .
CREDERE.
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CREDERE.
Definiz: Neutr. Prestar fede; e riferiscesi a cose che ci vengano comecchessia insegnate, o narrate, o dimostrate dal fatto.
Dal lat. credere. –
Esempio: Cat. Cost. volg. 39: Non credere sempre alle cose che ti sono rinunziate; perchè poca fede si dee dare a quelli che molto parlano.
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 58: Chi crede leggiermente, truova chi lo 'nganna sovente.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 3, 20: Signor padre, ella non.... sarà fuori di sè, se vorrà credere.... alle nostre parole.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 153: In effetto io veggo ch'egli ha troppo creduto alle tue parole.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 82: Credete dunque alla perfettibilità indefinita dell'uomo?
Definiz: § I. E riferito ad alcunchè sensibile, onde si argomenta checchessia. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Deh, bella donna, ch'a' raggi d'amore Ti scaldi, s'i' vo' credere a' sembianti Che soglion esser testimon del cuore.
Esempio: Bern. Orl. 3, 7: Ma Carlo che l'ha visto e che lo vede, Vedendo, a gli occhi suoi stessi nol crede.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 2: Manca il parlar (a certe figure effigiate), di vivo altro non chiedi; Nè manca questo ancor, s'agli occhi credi.
Definiz: § II. E riferito a persona, vale Prestarle fede in ciò che dice. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Se non mi credi, pon mente alla spiga, Ch'ogni erba, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 6: Ma il benedetto Agapito, che fue Sommo pastore, alla fede sincera Mi dirizzò con le parole sue. Io gli credetti, ec.
Esempio: Cavalc. Espos. Simb. 1, 23: Stolto sarebbe quel fanciullo, il qual fosse nato in una oscura prigione, s'egli non credesse alla madre.... di quelle cose che sono di fuora.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 189: S'io ti dicessi che forte non si dolessi, non sarebbe da credermi.
Esempio: Ar. Comm. 2, 293: E son venuto, ancor ch'io stia con animo Molto dubbioso, se mi vorrà credere La Lena: pur mi sforzarò.... che stia tacita Fino a doman.
Esempio: Bern. Orl. 18, 26: Perchè egli era Arcivescovo, bisogna Credergli ancor che dica la menzogna.
Esempio: Car. Eneid. 2, 331: Con tal arte Sinon, con tali insidie, Fe' sì che gli credemmo.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 30: Quivi (presso Ascalona) fia che v'appaia uom nostro amico: Credete a lui; ciò ch'ei diravvi, io 'l dico.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 33: Non v'è fede per li superbi, se si crede a santo Agostino.
Definiz: § III. E vale altresì Dare ascolto, Dar retta. –
Esempio: Dant. Conv. 284: Al cavaliere dee credere lo spadaio, il frenaio e 'l sellaio e lo scudaio, e tutti quelli mestieri che all'arte di cavalleria sono ordinati.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 133: Credi a me; e adora li miei idoli.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 117: I signori molte volte sono riputati che faccino degli errori, i quali sono per colpa di chi gli è appresso, a chi eglino sono costretti di credere.
Definiz: § IV. E figuratam., detto, in modo poetico, anche di cosa. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 170: Lasciata la sedia del cielo [Giunone] sofferio d'andare colà; tanto credette a l'ira e alli odj.
Esempio: Petr. Rim. 1, 59: E poi morrò, s'io non credo al desio.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 108: Però sarebbe da ritrarsi in porto, Mentre al governo ancor crede la vela.
Definiz: § V. Col compimento retto dalla particella In, ed anche A, vale Aver fede, cioè Tenere per fermo che la cosa espressa dal compimento esiste, è certa, è vera e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 86: Che stipidezza (stupidezza) è a credere in cotali maledizioni!
Definiz: § VI. Riferito in particolare alla Divinità, vale Riconoscerne l'esistenza e gli attributi. –
Esempio: Dant. Parad. 24: Io credo in uno Dio Solo ed eterno.
Esempio: E Dant. Parad. appr.: E credo in tre persone eterne.
Esempio: S. Greg. Omel. 1, 102: I duri cuori de' Gentili quando credettero nel seme di Abram, cioè in Cristo, furono uniti al suo seme.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 132: Credi a' nostri Iddei, e viverai.
Esempio: E Leggend. SS. M. 3, 248: Vi dico che tutta l'allegrezza e tutto 'l contentamento, che voi mi possiate dare in questa vita, si è che voi crediate in lui (Cristo).
Esempio: Tass. Gerus. 1, 84: La debil parte e la minore (del popolo di Gerusalemme) in Cristo, La grande e forte, in Macometto crede.
Definiz: § VII. E riferito a religione, fede e simili, vale Riconoscerla come sola vera, Professarla; e figuratam., riferito a fondatori di religione, Seguirne la legge. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 122: Se Iddio per lo tuo priego ci dà uno figliuolo, noi crederemo alla tua fede, e abbandoneremo i nostri idoli.
Esempio: Pulc. L. Morg. 4, 50: Credo in Apollino e Trevigante.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 4, 52: Basta sol che tu credi in Macometto.
Definiz: § VIII. Credere, detto assolutam., vale Aver fede religiosa, Essere persuasi delle verità rivelate. –
Esempio: Gell. Sport. 3, 4: Sempremai questi che studiano, credon poco.
Definiz: § IX. E pure assolutam., e in senso particolare, Tener la fede cristiana. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 181: Quelli è dirittamente beato, che crede dirittamente.
Esempio: Dant. Parad. 24: S'egli ama bene, e bene spera, e crede, Non t'è occulto.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 29: Di qui è che i veri cristiani, non solo credono, ma credono con gran pace.
Definiz: § X. Credere, vale Avere tale o tale opinione, Pensare; ed usasi anche figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 4: E questo è contra quello error che crede Che un'anima sovr'altra in noi s'accenda.
Esempio: Petr. Rim. 2, 111: Non errar con li sciocchi, Nè parlar, dice, o creder a lor modo.
Esempio: Tass. Dial. 1, 359: Poi ch'ella non è articol di fede, ciascun può credere a suo modo.
Definiz: § XI. Per Stimare, Giudicare, Pensare, usato anche assolutam., ed altresì con la particella pronominale. –
Esempio: Dant. Purg. 23: Chi crederebbe che l'odor d'un pomo Sì governasse?
Esempio: E Dant. Parad. 8: Perocch'io credo che l'alta letizia Che il tuo parlar m'infonde, ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 43: Sì ch'io mi credo omai che monti e piagge E fiumi e selve sappian di che tempre Sia la mia vita.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 169: Or non ce n'ha egli alcuno, il quale se 'l venisse a dire? Io credo di no.
Esempio: E Bocc. Fiamm. 41: Male credi, se di sì credi.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 175: Il Podestà e 'l Collaterale suo dissono e allegarono tanto in contrario del detto ser Francesco, che quasi egli si credette avere il torto.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 148: Tito Imperatore, quel dì che non beneficava uno, credeva perdere lo stato; qualcun altro lo crederebbe perdere il dì che facesse piacere a qualcuno.
Esempio: Adr. G. B. Lett. 29: Al medesimo tempo fu Ciclia; una tavola di cui, contenente gli Argonauti, comperò Ortensio oratore, credo, quarantaquattro talenti.
Esempio: Red. Cons. 2, 27: Crederei che il tutto principalmente derivasse non per vizio degli antri, nè del timpano,... ma bensì ec.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 86: Nè sarei io lungi dal credere che ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 4: Credevano male accetti essere ai popoli gl'Italiani intemperanti.
Definiz: § XII. E figuratam. –
Esempio: Sacch. Op. div. 257: E credendo lo bue dare e cozzare ne' cacciatori, percuote nell'arbore con le corna.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 30: Ho petto anch'io, ch'ad una morte crede Di bastar solo, e compagnia non chiede.
Esempio: Pindem. Poes. 127: Spesso, mentre Ripete i carmi di Virgilio, i tuoi Ripeter crede l'ingannata selva.
Definiz: § XIII. E nello stesso senso, usato impersonalmente, con la particella Si. –
Esempio: Dant. Inf. 31: O tu che.... Recasti già mille lion per preda, E che se fossi stato all'alta guerra De' tuoi fratelli, ancor par ch'e' si creda, Che avrebber vinto i figli della terra; Mettine giuso.
Esempio: E Dant. Conv. 210: Onde ragionevolmente si può credere che siccome ciascuno maestro ama più la sua opera ottima, che l'altre; così Iddio ama più la persona umana ottima, che tutte l'altre.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 5: Qui le streghe s'adunano, e 'l suo vago Con ciascuna di lor notturno viene.... A celebrar.... I profani conviti e l'empie nozze. Così credeasi; ed abitante alcuno Dal fero bosco mai ramo non svelse.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 13: Credesi che arrivasse in Atene agli otto del mese Cronio, detto oggi dagli Ateniesi Ecatombeone.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 1, 15: Perchè essendo, come si credeva, stato a tradimento morto nell'Attica Androgeo figliuolo del re Minos, egli ec.
Definiz: § XIV. Per Sperare, Confidare, Aver fiducia, Ripromettersi e simili. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 84: Vennero all'autore, credendo da lui avere alcuno compiacimento.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 300: Comandò nondimeno che v'andassono, e che sanza dubbio credessono di trovarne (del pane).
Esempio: Pulc. L. Morg. 4, 52: Se tu credessi, gentil cavaliere, Uccider questa fiera, io ti prometto ec.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 109: Io credo di spedire oggi il salvocondotto generale per la nazione; e pure ieri parlandone con sua Signoria, si crucciò che non era ancora spedito.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 21: Credendo che l'egizia gente La palma dell'impresa alfin riporti, Desia che 'l popol suo nella vittoria Sia dell'acquisto a parte e della gloria.
Esempio: Red. Son. 41: Estinguer mai non credo il grande ardore Che nel mio sen barbaramente accese.... Amore.
Definiz: § XV. E per Immaginare, Figurarsi, usato anche con la particella pronominale; ma in questo senso è, più che altro, proprio di nobile scrittura. –
Esempio: Pindem. Poes. 65: Ma ne portai scolpite in cor le voci, Sì che udirla io credeva, e molti giorni Vissi di dolce rimembranza.
Esempio: E Pindem. Poes. 95: Nè più nel fondo della selva credo Veder tra quercia e quercia le festive Driadi or mostrarsi, or disparir.
Definiz: § XVI. Si usò per Fidare, Fare fido; e trovasi usato anche col compimento retto dalla particella Di. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 24: Siccome l'usuriere s'attiene al gaggio più che alla semplice parola, non vuole a neuno credere.
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 311: Io vi crederò, disse il Soldano, uno anno sopra la vostra leggie per tale convenente: che se voi gli ciento mila bisanti non mi date infra un anno, ec.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 106: In quello tempo, sendo nuovo nello stato e povero, non arebbe trovato chi gli avesse creduto d'uno fiorino.
Esempio: Dav. Camb. 431: La provvisione è quel premio che si dà al mercante che fa le faccende tue, per la sua fatica; e quando oltre alla fatica tu gli aggiugni anco il risico dello starti del credere, la provvisione si dà doppia.
Definiz: § XVII. Att. Tenere per vero, Reputar vero, riferito a cose che ci vengano comecchessia insegnate, o narrate, o dimostrate dal fatto. –
Esempio: Dant. Parad. 20: Io veggio che tu credi queste cose, Perch'io le dico; ma non vedi come: Sì che se son credute, sono ascose.
Esempio: E Dant. Conv. 285: Altri filosofi furono, che videro e credettono altro.
Esempio: Cic. Opusc. 458: Avvegnachè alquanti sono in questo ordine, i quali.... hanno.... nutricata la speranza di Catilina, e hanno confortata la congiurazione che nascea non credendola.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 502: Quando lo vedrò fatto, lo crederò.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 19: Torna la turba, e timida e smarrita Varia e confonde sì le cose e i detti, Ch'ella nel riferir n'è poi schernita, Nè son creduti i mostruosi effetti.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 29: Di qui è, che non si curano [i cristiani] nè meno di vedere ciò ch'essi credono; tanta è la stabilità di quella adesione al vero.
Esempio: Leopard. Poes. 84: Oh quante volte In ripensar che più non vivi, e mai Non avverrà ch'io ti ritrovi al mondo, Creder nol posso.
Definiz: § XVIII. E in forma passiva, costruito personalmente alla maniera latina. –
Esempio: Red. Esp. Insett. 4: Intorno al nascimento di que' viventi che infino al dì d'oggi da tutte le scuole sono stati creduti nascere a caso.
Definiz: § XIX. E Credere una cosa ad alcuno, vale Tenerla per vera fidando nelle sue parole. –
Esempio: Bern. Orl. 49, 41: Fu questa cosa sì ben colorata Dal Greco, ch'era dotto in tal dottrina, Che il Conte appunto ogni cosa gli crede.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 4: E io ve lo credo pur d'avanzo.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 357: Vi dico che saranno ben dati; e questo crediatemelo.
Definiz: § XX. E Credere alcuno, vale Reputarlo veridico, Prestargli fede, Dargli ascolto: ma più comunemente si usa nella forma passiva. –
Esempio: Dant. Conv. 284: Autore.... si prende per ogni persona degna d'essere creduta e obbedita.
Esempio: E Dant. Conv. appr.: L'artefice, ovvero operatore di quella [arte finale], massimamente dee essere da tutti obbedito e creduto.
Esempio: S. Ag. C. D. 6, 44: E non si vogliono per verun modo udire nè credere quelli, che pensano che li anni di quelli tempi fossono contati altrimenti.
Definiz: § XXI. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 319: Mi sforza amore, Che la strada d'onore Mai nol lassa seguir, chi troppo il crede.
Definiz: § XXII. E riferito a comandi, trovasi per Obbedire, Eseguire o simili. –
Esempio: Dant. Conv. 373: Dunque potrà essere detto quelli obbediente, che crederà li malvagj comandamenti, come quelli che crederà li buoni? Rispondo, che non fia quello obbedienzia, ma trasgressione.
Definiz: § XXIII. E riferito a fede religiosa, si usò a significare Tenerla per la sola vera, Professarla. –
Esempio: Dant. Inf. 4: È [il battesimo] porta della fede che tu credi.
Esempio: Robb. Recit. 290: L'intelletto mio crede la fede, e vuol morir cristiano.
Esempio: E Robb. Recit. 298: Allora fra Cipriano disse: Cred'egli la fede?... Ed io risposi: Ben sapete che lui crede la fede.
Definiz: § XXIV. E in particolare, riferito a Dio, Riconoscerlo in sè, cioè nella sua esistenza e nei suoi attributi. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 7: Lo primo [articolo] è, che crediamo l'unità della divina essenza.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. appr.: Lo secondo articolo è, credere la santissima Trinità.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 45: Nel quale io ho avuto la mia speranza, il quale ho creduto e amato.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 12: Come piacque a Colui, ch'io credo ed amo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 37: Si crede Dio, si crede a Dio, ma non si crede in Dio ec.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 185: Credono l'Ente supremo, ma non conoscono questo Gesù Nazareno;.... credono Gesù Cristo, ma poco o nulla la Chiesa.
Definiz: § XXV. E per Giudicare, Reputare, Stimare, che una cosa od una persona sieno tali quali vengono designati dall'aggiunto o compimento. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Me degno a ciò nè io nè altri crede.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 9: Ben è pietà che la pietade e 'l zelo Uman cedendo, autor sen creda il cielo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 321: E una temerità così enorme sarà poi creduta un fallo di agevole remissione?
Esempio: E Segner. Mann. giugn. 5, 1: È assai più difficile che tu combatta con uno il quale tu reputi superiore di forze,... che con uno il quale tu credi inferiore.
Esempio: Fag. Rim. 4, 162: Fa tal romor quando cammina e trotta, Che chi non lo vedesse bene in volto, Lo crederebbe un mulo di condotta.
Definiz: § XXVI. E per Pensare, Immaginarsi, Figurarsi. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Se cagione altra al mio rider credesti, Lasciala per non vera.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 19: Nè mai di questo persona alcuna s'accorgerà, credendo ciascuno di me quello, e più, che voi poco avanti ne credevate.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 38: Onde la credon lei (Clorinda); nè il creder erra.
Esempio: E Tass. Gerus. 4, 51: Temea, lassa! la morte, e non avea (Chi 'l crederia?) poi di fuggirla ardire.
Definiz: § XXVII. Credere talora usasi, con maniera latina, per Affidare altrui, Commettergli, Dargli in governo, in custodia o in consegna, checchessia; ma oggi non si userebbe che in poesia. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 239: E 'l padre loro Tirro, appo il quale era l'armento del re, e al quale era creduta la guardia de' campi.
Esempio: E Ugurg. Eneid. 331: Queste cose disse, e rivolge intra sè cui possa menare seco contra a quelli venenti, o vero a cui possa credere l'assediate mura.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 29: In così acerba età, che non eccede Dopo il vigesimo anno ancora il sesto, L'Imperator l'esercito gli crede.
Esempio: Ambr. Bernard. 1, 1: Gli è troppo giovane, E non si debbe a un fanciullo credere Sì grossa somma.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 100: Ne i tempi avversi e difficili d'uno Stato, non si dee credere il magistrato supremo ad ogni uomo, ma a pochi, fedeli e schietti amatori di lui.
Definiz: § XXVIII. E figuratam. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 5, 161: Comanda poi che sterile diventi Il fertil campo, e frutto non apporte A ch'il seme in deposito gli crede.
Esempio: Tass. Lett. 5, 184: Io non sarò mai pentito d'onorarla e di celebrarla, e di raccomandare e quasi credere a la sua autorità la mia fama e la riputazione.
Definiz: § XXIX. E pur figuratam. per Avventurare, Mettere in balía, in potestà, e simili; ma è di uso più che altro poetico. –
Esempio: Ugurg. Eneid. 179: Dedalo, secondo che fama è, fuggendo i regni di Minos, con veloci penne prendendo ardire di credere sè al cielo per via non usata, volòe verso il gelido settentrione.
Esempio: Poliz. Rim. C. 15: Nè si credeva ancor la vita a' venti.
Esempio: Alam. L. Colt. 6, 119: Quelli, Ch'al tempestoso mar credon la vita.
Esempio: Guar. Past. fid. 4, 5: Dunque a l'amante l'onestà credesti?
Esempio: Mont. Poes. 1, 367: E spiegando la vela, al mar di nuovo Le sue speranze crede e la sua vita.
Esempio: Leopard. Poes. 62: Credano il petto inerme Gli augelli al vento.
Definiz: § XXX. Riferito a denari, si disse per Fidare, ed altresì Prestare, Dare in prestito; e si usò anche assolutam. E parlandosi di mercanzie, si usò per Dare a credenza. –
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 100: Altri s'ingegnano di riscuotere, e di racquistare quello o che hanno creduto, o che hanno prestato del loro ad altrui.
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 134: Tempi non son da creder senza pegni, S'e' lupi i panni portan dell'agnello.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 23, 26: I quali [nostri cittadini] credettero innanzi a la guerra buona quantità di pecunia a certi uomini de la Pergola, subditi di messer Pandolfo.
Esempio: Tolom. Lett. 126: Voi perderete il credito vostro, e io il mio: voi non riscotendo quel di che sete creditore, io non pagando quel ch'io debbo; per lo che non trovarò più chi mi creda (qui in locuz. figur.).
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 202: Si contentorno di tal pagamento (roba invece di contanti), benchè e' pigliassero quelle robe a più vil pregio che non erano state conte da' mercanti, e da chi l'aveva credute loro.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 75: I Tebani avevano creduto a i Tessali cento talenti, e non gli avevano riavuti.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 61: Che vuol dunque dire, che tu a questi stessi pur allora non crederresti un fiorino senza testimoni?
Definiz: § XXXI. E in locuzione passiva, Essere alcuno creduto, o vero non creduto o mal creduto, si usò per Essere stimato, o no, tale da potergli fidare denari e roba, Avere o Non avere egli credito. –
Esempio: Vill. G. 6, 171: Fallite le dette due compagnie,... ogn'altro mercatante fu sospetto e mal creduto.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 45: Non ostante che in famiglia tutti venuti fossero, più che mai strabocchevolmente spendevano, ed erano sommamente creduti da ogni mercatante, e d'ogni gran quantità di danari.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 275: Questo valente uomo, al qual voi nella mia mala ora per moglie mi deste, che si chiama mercatante, e che vuole esser creduto, e che ec.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 23, 80 t.: Martino di Giusto da Lari, essendo a Pisa, faceva una bottega di pellicceria, e fu creduto in mercatanzia di pelli dal nobile uomo Alamanno di Michele degli Albizzi, nostro dilettissimo cittadino,... per la valuta di fiorini sessantatrè.
Definiz: § XXXII. Neutr. pass. credersi Commettersi all'altrui fede, Rimettersi in altri, Affidarsi; ma oggi non si userebbe che in poesia. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 27: Nulla mi val, che supplicando parli Della fè, ch'avea in lui Zerbino avuta, E ch'io nelle sue man m'era creduta.
Definiz: § XXXIII. E figuratam. e pur poeticam., per Mettersi in balía, Affidarsi, Abbandonarsi, riferito più spesso a cielo, penne, mare, o simili. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 71: Fue fatto Cecine, nuovo uccello: e non si credette al cielo.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. 1, 185: Perseo, non ardito di credersi più alle penne,... vide uno scoglio ec.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 49: Conosce ben l'immensa mole Del grande usbergo.... E l'armi tutte, ove è l'augel ch'al sole Prova i suoi figli, e mal crede alle piume.
Definiz: § XXXIV. E trovasi per Fidarsi, riferito a persona, e talora anche a luoghi. –
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 233: Nè in luogo nè in persona alcuna ovvero tempo si credea nè fidava sufficientemente.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 20: Quell'amico, in chi Zerbin si crede, Di desire arse ed agghiacciò di fede.
Definiz: § XXXV. E per Pensare, Aver nell'animo, di far checchessia. –
Esempio: Stor. Barl. 49: Grande tempo è passato, che io te 'l credeva dire; ma io lasciava per paura che voi non l'aveste per male.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 242: Messer lo frate, io ve l'ho creduto dire già è parecchie sere: ma sommene tenuto, che ec.
Definiz: § XXXVI. Più comunemente usasi con un aggiunto o compimento, e vale Stimarsi, Reputarsi tale, quale viene espresso dall'aggiunto o compimento medesimo.
Definiz: § XXXVII. A crederci, A crederlo, A credergli; sono maniere ellittiche e familiari, che si usano per dimostrare che non crediamo ciò che ci vien raccontato, o che non prestiam fede a quel che dice una data persona.
Definiz: § XXXVIII. A mio, suo, tuo, credere, e simili; sono maniere che valgono, Secondo il mio, suo, tuo ec. parere, A giudizio mio, tuo, suo ec. –
Esempio: Fag. Comm. 3, 165: Signor Anselmo, non è dovere ch'ell'abbia a star più perplesso in una cosa che, a mio credere, può recarle afflizione.
Esempio: Targ. Viagg. 6, 18: La sola e semplice forza d'attrazione, a mio credere, è stata bastevole per consolidare.... i filoni e gli strati tutti che compongono l'apparente superficie del nostro globo.
Definiz: § XXXIX. Ch'io creda; locuzione, che, posta nel discorso a modo d'inciso, vale Secondo me, Secondo il mio giudizio, A parer mio, e simili. –
Esempio: Leopard. Poes. 92: Non ti vedrò, ch'io creda, Un'altra volta.
Definiz: § XL. Creda, Credi, Crediate, che ec., si usano in maniera esortativa per dar forza al discorso. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 3: Crediate pure, che le lacrime mi vengono agli occhi.
Definiz: § XLI. Crederla o Credersela, vale Prestar alcuno bonariamente fede a ciò che gli vien detto. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 11: Assai ignoranti, essendo lodati nel loro cospetto da piasentieri, se la crederanno; costui, essendo valoroso, volle dimostrare il contrario.
Definiz: § XLII. Credere a novantotto per cento. –
V. Cento, § X.
Definiz: § XLIII. Credere i colpi al vento, trovasi detto poeticamente per Combattere da lontano con armi da lanciare. –
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 111: I corridori, e l'arme più leggiere, E quei che i colpi lor credono al vento, Or lungi, or presto, intorno alle bandiere Scorrono il pian con lungo avvolgimento.
Definiz: § XLIV. Creder per certo. –
V. Certo, § XX.
Definiz: § XLV. Dare altrui a credere checchessia, vale Far ch'e' lo creda, Darglielo ad intendere, Persuadernelo; ma riferiscesi a cose false, dette a fine d'inganno, o di beffa. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 183: E domandandolo, diede loro a credere che dicea a sè medesimo.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 213: Prese le dette reliquie,... cominciò a dire De profundis clamavi, e molti altri Salmi, per darli meglio a credere la bugia.
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 291: E non mi si darebbe facilmente a credere che Virgilio, di tanto ingegno e dottrina, non avesse.... saputo mantenere il costume degno d'un eroe nel suo Enea.
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 7: Voi volete una volta darmi a credere Che il male mi sia sano?
Esempio: Rucell. Or. Dial. 3, 1, 31: Lasceremci dare a credere ch'e' ci corra sì poco da noi a quel maestro sovrano, ch'e' s'affaccendi nel provedere all'universo?
Definiz: § XLVI. Darsi a credere o Farsi a credere, vale Indursi a credere, ed anche semplicemente Credere. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 93: Faccendosi a credere, che quello a lor si convenga.... che all'altre.
Esempio: Capp. G. Comment. Pis. 253: Sentitosi in Pisa questo accozzamento di Gabbriello e di messer Maso, si dettero a credere i cittadini Pisani che fusse stato per venderla.
Esempio: Cas. Pros. 2, 85: Nè voglio io che tu ti facci a credere che, perciocchè ciascuna di queste cose è un picciolo errore, tutte insieme siano un picciolo errore.
Esempio: Varch. Boez. 37: E tu ti dai a credere di poter ritenere l'empito della ruota, che gira sempre?
Esempio: Rucell. Or. Operett. var. 75: Nè le nugole altrimenti di neve sono, come molti si fero a credere.
Esempio: Red. Cons. 1, 194: Mi sono indotto a credere che questi umori non sieno grossi, tenaci e viscosi, ma bensì sierosi.
Definiz: § XLVII. Esser di credere, vale Esser d'opinione, Essere di parere e simili. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 1, 194: Ero di fermo credere, che per tutto ottobre si saranno presentati a sua Maestà.
Esempio: Ambr. Cofan. 4, 7: E per questo io son di credere, Che nè io nè tu questo miracolo Abbiàn più a vedere.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 195: Io per me son di credere che ec.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 54: Se la pietra resta appresso S. A. S., io ho nella fantasia alcuni altri artifizj di renderla ancora assai più maravigliosa,... e son di credere di potergli far far sostenere forse quattro volte tanto di quello che lei pesa.
Definiz: § XLVIII. Fare a credere, è maniera che si usò nello stesso significato di Dare a credere. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 148: Gianni Lotteringhi ode di notte toccar l'uscio suo: desta la moglie, ed ella gli fa a credere che egli è la fantasima.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 47: Questo v'ha assai manifestata la stoltizia di Calandrino, al quale di niuna necessità era, a voler guerire del male che la sua simplicità gli faceva a credere.
Esempio: Bemb. Stor. 81 t.: E per fargli maggiormente a credere che egli di buono animo verso di lui era,... ricercò da lui ec.
Definiz: § XLIX. Lo crederei! Lo credo! e anche, per maggior forza, Lo credo io! sono maniere familiari, ed enfatiche, di affermare quello che ci viene dimandato.
Definiz: § L. Lo credo, o Lo credo io! è maniera che si usa a significare non doversi fare le maraviglie che una data cosa sia avvenuta o avvenga.
Definiz: § LI. Mi creda, Crediatemi, Credimi, con l'aggiunto Suo, Vostro, Tuo, o anche di Lei, della S. V. Illustriss., e simili, sono maniere che si usano, a modo di clausola, nella fine delle lettere.
Definiz: § LII. Non credere dal tetto in su. –
V. Tetto.
Definiz: § LIII. Oltre ogni credere, e anche Oltre al credere od Oltre il credere, sono maniere enfatiche che valgono Sopra la comune opinione, Più di quel che comunemente si suol credere e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 199: Oltre al credere di chi non lo udì, presto parlatore ed ornato.
Definiz: § LIV. Se crede, Se credete, Se credono, e simili; sono maniere ellittiche che valgono Se crede, credete, credono bene, conveniente, e simili.