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GIRE.
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GIRE.
Definiz: Neutr. Muoversi da luogo a luogo, proprio degli animali che vanno co' piedi; Andare; e come questo verbo si usa e si costruisce. È difettivo, e proprio più del verso che della prosa.
Dal lat. ire, premessovi il g, o dal lat. deire. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 41: Or che posso far ormai? Al spedal non giría mai: Tutti gridan guai guai; Nulla pace vi può stare.
Esempio: Dant. Inf. 10: Lasciammo il muro, e gimmo in ver lo mezzo Per un sentier ch'ad una valle fiede.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 28 var.: Se oggi non giamo, domani sono certo che non vi anderemo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 21: Nè sa star sol, nè gire ov'altri 'l chiama.
Esempio: Bocc. Filoc. 496: Aspettò adunque il cavaliere la notte, e preso un de' più fidati famigli, con lui per l'oscure tenebre si mise a gire alla città.
Esempio: Pucc. A. Centil. 21, 76: Lo re Carlo allora niente tarda, Subitamente gío al Padre Santo, Ed innarrògli ciò che qui s'imbarda.
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 21: Io lascerò Ruggiero in questo caldo, E girò in Scozia a ritrovar Rinaldo.
Esempio: Bemb. Pros. 180: Le altre tutte da questa, che io dissi andare formandosi, così ne vanno, andava, andai, anderò, e più toscanamente andrò, andrei, gire e gìa, e gìo e girei e gito, e simili, sono voci del verso.
Esempio: E Bemb. Rim. 12: Ed or su per un colle, or lungo un rio Gir lontano (un cervo) da case e da pastori, Erbe pascendo rugiadose e fiori, Ovunque più nel porta il suo desio.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 105: Psiche,... adorata prima la sua salutare deità, senza sapere dove si gisse, seguitò suo viaggio.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 97: Ed essi pur contra il nascente giorno Seguir lor strada, e giro ai padiglioni.
Esempio: Forteguerr. Cap. 257: Io voglio andare nei giorni venturi, Se piace al cielo, al marittimo lito, Ove i giorni son più tranquilli e puri, E là girne u' con volto sbigottito Circe fuggissi ec.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 4, 126: Si risolvette, se ne gisse per la via di terra.
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 14: Ma dove è gita? O. Il cardinal seguia Nella fortezza.
Definiz: § I. E per similit., detto di volatili. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 272: Onde savio ed accorto Il nibbio, antivedendo sì gran male, Abbia adoprato l'ale, E gito se ne sia nel mondo nuovo.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 52: Chi saggio uomo, che studia notte e giorno, faccendo suo camino gendo a Inferno?
Esempio: Fr. Iac. Tod. 22: Uomo, pensa di che semo, Di che fummo, ed a che gimo; Ed in che ritornerimo.
Esempio: Tass. Gerus. 14, 23: Chi girà incontra a i rischi della morte Con più intrepido petto e più costante?
Esempio: Red. Ditir. 12: Chi vuol gir presto alla morte Le bevande usi del norte.
Definiz: § III. E pur figuratam. detto di cose. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 2, 96: Così come guidò i Magi la stella, Guida sua fazïon (sua sembianza) gendomi avante.
Esempio: Dant. Conv. 399: Dico adunque che tu andrai, quasi dica: Tu se' omai perfetta, e tempo è da non istare ferma, ma da gire.
Esempio: 21: Non faccia già qui difficultà, che le braccia dello istrumento non si possa serrar affatto, e far gire li punti D G nel punto I, principio del vento tramontana.
Definiz: § IV. E per semplicemente Camminare. –
Esempio: Tass. Gerus. 10, 2: Tale ei sen gía dopo il sanguigno strazio, Della sua cupa fame anco non sazio.
Esempio: E Tass. Gerus. 14, 30: Seguendo il grido Della fallace opinïon vulgare, Duce seguite temerario e infido, Che vi fa gire indarno e traviare.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 11: Dà oggi a noi la cotidiana manna, Senza la qual per questo aspro diserto A retro va chi più di gir s'affanna.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 253: A rieto va chi di più gir s'affanna; sensa la grazia di Dio va l'omo a rieto nei vizj, sforzandosi d'andare inansi ne le virtù.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 53: Ben lo potean saper Licurgo e Numa, Ch'ebbe sempre al suo gir maestri e duci.
Definiz: § VI. E detto di fiume, ruscello, e simili, per Scorrere. –
Esempio: Capor. Rim. 230: Non osa il picciol rio, nè si presume Gir per sè stesso al mar, se pria non perde Il nome entrando in qualche illustre fiume.
Definiz: § VII. Girsene, Girne, vale pure Partire; anche figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 28: Poichè l'un piè per girsene sospese.
Esempio: E Dant. Inf. 29: Onde sen gío Senza parlarmi.
Esempio: E Dant. Purg. 2: Poi fece il segno lor di santa croce; Ond'ei si gittar tutti in su la piaggia, Ed ei sen gío, come venne, veloce.
Esempio: E Dant. Purg. 14: O Brettinoro, chè non fuggi via, Poichè gita se n'è la tua famiglia, E molta gente per non esser ria?
Esempio: Cin. Rim. 42: E mai non spero ch'altro di me sia, Se vertù nuova da lo ciel mandata Non è, per la pietà ch'ella sen gía.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 742: Ond'el sen gío; cioè se n'andò.
Esempio: E But. Comm. Dant. , 43: Ed el sen gío; cioè l'angiulo se n'andò, come venne, veloce; cioè presto come venne, per andare per li altri.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 5: Dunque lo starne e 'l girne i' son contento Che dal vostro piacer libero penda.
Definiz: § VIII. Gire, aggiunto a' gerundj de' Verbi, come per esempio Gire leggendo, cantando, e simili, denota il fare quelle tali operazioni del leggere, del cantare, e simili; e indica propriamente la continuità e frequenza dell'azione: anche figuratam. –
Esempio: Panzier. Cant. sp. 4: San Francesco il mio amore Sempre gite laudando.
Esempio: E Panzier. Cant. sp. appr.: Francesco gioioso Primo frate minore Col caldo d'amore Vita gía predicando.
Esempio: Dant. Conv. 63: Non sanza misericordia sono inver di quelli, che in bestiale pastura veggiono erba e ghiande gire mangiando.
Esempio: Cin. Rim. 97: Io son piangendo per lo mondo gito, Sdegnato del morir come meschino.
Esempio: Bocc. Fiamm. 55: Io non so ciò, che 'l cuore miseramente indovinando giva dicendo.
Esempio: E Bocc. Filoc. 463: Parevami che egli fosse tanto allegro in sè medesimo,... e che gisse cantando, ec.
Esempio: E Bocc. Rim. 116: Mi sentii gir legando Ogni virtù, e sottoporla a lei Patta nuova cagion de' sospir miei.
Esempio: Poliz. Rim. C. 18: E la ingegnosa pecchia al primo albore Giva predando or uno or altro fiore.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 1: Ma 'l capitan delle cristiane genti Volto avendo all'assalto ogni pensiero, Giva apprestando i bellici instrumenti.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 326: A che, di grazia, vogliamo noi gir cercando una nobiltà vana, formata dall'openione del volgo, essendoci avanti parata la vera?
Esempio: Parin. Poes. 20: Tempo già fu che il pargoletto Amore Dato era in guardia al suo fratello Imene; Poichè la madre lor temea che il cieco Incauto Nume perigliando gisse Misero e solo per oblique vie.
Definiz: § IX. E aggiunto talvolta a' participj de' Verbi e agli aggettivi, significa Essere, Apparire, Mostrarsi, ma ordinariamente con più efficacia; anche figuratam. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 413: Se 'n peccati giamo involti, Sarà l'alma angustïosa.
Esempio: Panzier. Cant. sp. 1: Sì de me te pigliasti Che viddi Cristo per me gir passato.
Definiz: § X. Girsene, e anche Gire l'alma, vale poeticam. e figuratam. Morire; e Gir morto, vale Cadere ucciso. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Ben faranno i Pagan, da che il Demonio Lor sen girà.
Esempio: Bocc. Amet. 66: Cosi di lui disperata me ne sarei gita, come la misera Biblis per lo non pieghevole Cauno disperata se n'andò all'ombre stigie.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 16: Tanti si veggon gir morti di sella Quanti ne toccan le spade taglienti.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 42, 3: Invitto Alfonso, simile ira accese La vostra gente, il dì che vi percosse La fronte il grave sasso, e sì v'offese, Ch'ognun pensò che l'alma gita fosse.
Definiz: § XI. Gire a Corneto; modo basso, detto a proposito di uno dei coniugi, quando l'altro gli è infedele. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 24: Credeano che da lor si fosse tolto Per gire a Roma, e gito era a Corneto.
Definiz: § XII. Gire adagio, vale figuratam. Operare con circospezione, cautamente, Procedere con prudenza in checchessia. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 121: Io consigliai Nostro Signore a gir adagio, conoscendo che Sua Santità medesima non ci andava di buone gambe.
Definiz: § XIII. Gire a rischio di fare checchessia, vale Correre il pericolo di farlo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 37: Aveasi imaginato il Saracino, Che per gir spesso a rischio di cadere Dal ponticel nel fiume a capo chino,... Del fallo, a che l'indusse il troppo vino, Dovesse netto e mondo rimanere.
Definiz: § XIV. Gire dietro a chicchessia, vale Inseguirlo, Rincorrerlo, Corrergli dietro. –
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 243: Egli si partì da Fiesole, ed arrivò nel piano di Pistoia; ma sendo sentito, di tratto gli fu gito dietro, la qual cosa sentendo Catilina, e Veggendo tanto essercito, fece le sue schiere gagliardamente, ec.
Definiz: § XV. Gir di pari, vale figuratam. Corrispondere, Agguagliarsi. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 30: Poi che Madonna da pietà commossa Degnò mirarmi, e riconobbe, e vide Gir di pari la pena col peccato; Benigna mi ridusse al primo stato.
Definiz: § XVI. Gire con la corona in testa, vale figuratam. Primeggiare, Portar il vanto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 38: Ferraù, che potea, fra quanti altieri Mai fosser, gir con la corona in testa, Si volse con mal viso agli altri dui, E gridò lor: Dove venite vui?
Definiz: § XVII. Gire in guazzo, vale figuratam. Provar viva Sodisfazione e piacere, quasi Struggersi di piacere, Compiacersi sommamente di checchessia. –
Esempio: Mont. Poes. 2, 329: E i gran Titi vedrai girsene in guazzo E smodarsi e applaudir tutti in falsetto, Quando il verso ne' lombi entra, e in gavazzo Mette gl'imi precordj.