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1) Dizion. 5° Ed. .
CONFESSORE.
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CONFESSORE.
Definiz: Sost. masc. Colui che confessa; e s'intende del sacerdote che ascolta i peccati altrui per assolverne.
Dal basso lat. confessor. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 103: Anche de' esser il confessore, nello imporre della penitenza, discreto, secondochè richiede il peccato maggiore e minore.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 34: È disponimento d'ubbidire al prete confessore.
Esempio: Grazz. Comm. 405: Con che faccia comparirò io mai questa quaresima dinanzi al mio confessore?
Esempio: Tass. Lett. 3, 56: Avrei bisogno di medico e di confessore.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 306: Sebbene in virtù di un breve concessogli dal Papa presente, pochi mesi prima, di potersi far assolvere di ogni caso riservato dal solito suo confessore, si aveva fatto dare l'assoluzione della morte del Cardinale; nondimeno ec.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 4, 174: Il padre Arnoux,... confessore di S. M., porse l'orecchio più di tutti a questo spediente.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 864: Questa comodità d'ottenere le plenarie indulgenze agevola il ministerio, per altro gravissimo, de' confessori.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 230: Non ne traspiri fiato (della colpa), che la faccia sentire nè pure in probabile punto di morte, alle segretissime orecchie d'un confessore.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 205: La mutazione che in loro apparve fu accidentale, o perchè il confessore bravò, o perchè correvano i giorni santi.
Esempio: Murat. Gov. Pest. 250: Se.... la persona sana non avesse in pronto un confessore approvato, in tal caso ogni semplice sacerdote potrà confessarla ed assolverla da tutto.
Esempio: E Murat. Gov. Pest. appr.: Per chi è gravemente infermo o in pericolo di morte, ove il parroco, o altri confessori legittimi mancassero, allora qualunque sacerdote ha facoltà di dargli l'assoluzione da ogni peccato.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 32: Me poi mi portano in palma di mano.... Il padre confessore, il padre abate.
Definiz: § I. Confessore chiama la Chiesa Ciascuno de' suoi Santi, che professò pubblicamente la fede cristiana, e che per essa patì, e si espose anche a morire; e talvolta, nel linguaggio stesso della Chiesa, dicesi pure per Martire. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 83: E martir, patriarchi e confessori.
Esempio: Speron. Op. 3, 403: Quali forse son quelli, che confessori tra' santi son domandati; ma non già come quei buoni martiri, li quali ec.
Esempio: Maff. G. P. Confess. 1, 164: Non per questo il valoroso confessore [s. Antonio] si sgomentò: anzi nel giorno deputato alla empia esecuzione, ed all'atto pubblico del martirio, ascondendosi gli altri monaci, solo accompagnò i combattenti allo steccato, esortandoli sempre a perseverare invitti e magnanimi.
Esempio: E Maff. G. P. Confess. 1, 165: Il quale [s. Antonio], poichè non senza dolore si vide ingannato della speranza (di ricevere il martirio), ritornò di nuovo alle carceri ed alle cave, a servire ed a consolare i confessori di Cristo, come soleva; per insino a tanto che martoriato il beato vescovo Pietro, cessò finalmente la rabbia de' persecutori.
Esempio: Dav. Scism. 368: Rispose [il Moro]: Per uno de' vescovi, io ne ho cento, e canonizzati: per la nobiltà vostra, io ho quella de' martiri e confessori.
Esempio: E Dav. Framm. 590: I confessori erano anticamente (non come oggi) quelli che per confessar con voce o scritti la fede di Cristo pativon qualche publica pena o calamità senza morte; come sant'Ilario ec.
Definiz: § II. Al confessore, medico e avvocato, non tenere il ver celato. Proverbio, il cui significato è di per sè chiaro.