1)
Dizion. 2° Ed. .
CODA
Apri Voce completa
pag.187
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
CODA.
Definiz: | Quella parte del corpo de' bruti, opposta al capo, congiunta alla spina della schiena. Lat.
cauda. |
Esempio: | Bocc. n. 90. 10. E questa sia bella coda di cavalla, ec. Bestia, che tu se, ec.
Qual cavalla vedestù mai senza coda? |
Esempio: | E Bocc. n. 79. 2. E non v'incresca infinattanto, ch'io abbia
fatto le code a questi topi. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 17. Ecco la fiera con la coda aguzza, Che passa, ec. |
Esempio: | E Dan. Inf. can. 24. Quelle ficcavan per le ren la coda, E 'l
capo. |
Esempio: | E Dan. Purg. 4. Quei, che più n'ha colpa, Vegg'io a coda
d'una bestia tratto. |
Esempio: | Petr. cap. 10. Urtar come lioni, e come draghi, Con le code avvinghiarsi.
|
Esempio: | Bocc. nov. 60. 12. Trovarono in essa una penna di quelle della coda d'un
pappagallo. |
Definiz: | ¶ Per similitud. membro genital dell'huomo. L. penis, cauda salax. |
Esempio: | Bocc. 21. 11. Forse stimava, che egli così senza coda, come senza favella
fosse |
Esempio: | E Bocc. n. 61. 10. Fantasima fantasima, che di notte vai, a
coda ritta ci venisti, a coda ritta ten'andrai. |
Esempio: | E Bocc. g. 4. p. 14. Mostra male, che conoscano, che perchè
il porro abbia il capo bianco, che la coda sia verde: proverbio, che significa robusta vecchiezza, e ancora atta
a' servigi di Venere. |
Esempio: | E Bocc. n. 77. 25. Lo Scolare, che di mal pelo avea taccata la
coda avere di mal pelo taccata la coda. E questo è proverbio, e si dice di chi si ricorda delle
ingiurie, e a suo potere vuol vendicarsene. |
Esempio: | E Bocc. g. 5. f. 3. Monna Aldruda levate la coda, che buone
novelle vi reco: principio di canzone antica perduta, detta in ischerzo, e può valer: pigliate baldanza.
|
Definiz: | ¶ Coda si dice anche all'estrema parte dell'occhio, allato alla tempia. Onde Guardar con la coda
dell'occhio. Lat. limis oculis aspicere. |
Esempio: | Bocc. n. 77. 5. E cominciatolo con la coda dell'occhio alcuna volta a
guardare. |
Esempio: | E Bocc. n. 26. 18.Io t'ho avuti miglior bracchi alla
coda, che tu non credevi: quasi proverbio, e vale. Io t'ho saputo far codiare, e spiar con diligenza i
tuoi andamenti: metafora tolta da' cani, nel seguir la fiera alla coda. |
Definiz: | ¶ Dicesi anche CODA all'ultima parte d'uno esercito, quando e' cammina. |
Esempio: | M. V. 9. 52. Il Marchese avendo a petto il bello, e grande esercito, non si poteva
volgere indietro a dar soccorso a Pavía, per non avere i nimici alla coda. |
Definiz: | Si dice anche Far coda, quando una moltitudine d'huomini va dietro a qualche gran personaggio, per
corteggiarlo, e per onorarlo. Lat. aliquem cum pompa comitari. |
Esempio: | Stor. Aiolf. Donò Aiolfo l'arme, e 'l cavallo a' saccomanni della stalla, onde che
tutti gli facien coda. |
Esempio: | Agn. Pand. Ma far, come fanno i più: sottomettersi a questo, far coda a
quest'altro, per soprastare a' più degni: diremmo anche ciò, far codazzo.
|
Esempio: | Tac. D. ann. Codazzo, o cerchio intorno a loro, uscenti in pubblico, Romano cavalier
non facesse. |
Definiz: | Far coda Romana. |
Esempio: | G. Vill. 10. 98. 2. E lo 'ngrato popolo di Roma, gli fece coda
Romana. Questo è un giuoco, che fanno i fanciulli, ruzzando, nel quale corrono attorno appiccati con le mani a'
vestimenti l'un dietro all'altro. Qui vale, che gli andaron dietro schernendolo, e beffandolo. |
Definiz: | In prov. Ligiar la coda, ed è quello, che noi diciamo piaggiare, far
moíne, dar la soia, tolta la metaf. da quello stropicciar che si fanno talora i gatti, per
addimesticargli. L. blandiri. |
Definiz: | ¶ Mettere, dove non va il capo, la coda, che vale l'essere entrante, e cercar d'ottener, per ogni
guisa, lo 'ntento suo. |
Definiz: | ¶ Nella coda sta il veleno, cioè, che nell'ultimo è la difficultà, e 'l pericolo, tolta la metafora
da' Serpenti, che forse nella coda, più che in altra parte, hanno raccolta la malvagità del veleno. |
Definiz: | ¶ Quell'altro. L'asino non conosce la coda, se non quando e' non l'ha, che è conoscere il bene,
quando e' s'è perduto. Lat. malo accepto, stultus sapit. Fl.
251. |
Definiz: | ¶ E quell'altro. ¶ Egli è meglio esser capo di gatta, che coda di Lione, cioè: essere il maggior tra
i piccoli, che il minor tra i grandi. Lat. malo hic esse primus, quàm Romae secundus.
|
Definiz: | ¶ Mangiare il porro dalla coda, cioè fare a rovescio. |
Definiz: | ¶ Guastar la coda al Fagiano, si dice di chi, narrando un fatto, lascia il più bello. Lat.
Ver ex anno extollere. |
Definiz: | ¶ Capo, e coda: principio, e fine. |
Definiz: | ¶ CODA diciamo anche a' crini delle cométe. |
Definiz: | ¶ CODA chiamano le donne i lor capelli. Lat. capillitium. |
Definiz: | E si dice anche allo strascico del manto de' Cardinali, e de' Prelati. Lat. syrma. Gr. σίρμα
σύρμα: e CAUDATARIO quegli, che lo
sostien loro, in camminando. |
Definiz: | ¶ da CODA diciamo CODIONE, o CODRIONE, che è l'estremità delle reni appunto
sopra 'l sesso, più apparente negli uccelli, che negli huomini. |
Esempio: | Ber. Orl. Il codione passògli per pancia |
Definiz: | Lat. orrhopygium. Gr. ὀῤῥοπύγιον. |
Definiz: | ¶ CODIROSSO, uccello di coda rossa, spezie di beccafico. |
|