Lessicografia della Crusca in rete

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CENERE
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CENERE.
Definiz: Quella polvere, nella quale si risolve la materia, che abbrucia. Nel verso, tanto in genere masculíno, quanto in femminíno, nel numero del meno. Nell'altro poi del più, sempre femmin. Lat. cinis.
Esempio: Boc. Nov. 50. 16. E da che diavol siam noi, ec. se non da guardar la cenere intorno al focolare?
Esempio: Dan. Inf. 5. E ruppe fede al cener di Sichéo.
Esempio: E Dan. Purg. 12. Vedeva Troia in cenere, e in caverne.
Esempio: Petrar. Son. 280. Or vo piangendo il suo cenere sparso.
Esempio: Passav. 275. La qual cosa ci reca a memoria la Santa Chiesa il primo dì della Quaresima, quando ci pone la cenere in capo, e dice a ciascuno; ricordati, che tu se' cenere, e in cenere tornerai.
Esempio: Dan. Par. 21. Mi cominciò, tu ti faresti quale Semele fu, quando di cener fessi.
Esempio: Ovvid. Pist. Che tu m'ami, ec. e che la tua fiamma non diventi cenere.
Esempio: Boc. Vit. Dant. Ella è quasi un general sepolcro di santissimi corpi, e nessuna parte in essa si calca, dove su reverendissime ceneri non si vada.
Definiz: §. Dicesi Covar la cenere: di Chi, agghiadato, e neghittóso, non sa partirsi dal focolare.
Esempio: Galat. Gli racconta, come ella covava la cenere, sedendosi in sulle calcagna.
Definiz: §. Al can che lecca cenere, non gli fidar farína: vale, A chi non è leale nel poco, non gli fidar l'assai.
Esempio: All. 178. Non gli fidar farina Al can che lecca cenere; direte, Tu se' scolare, e cortigiano, e prete.
Definiz: §. Da cenere Ceneráta, composto di cenere, e acqua.