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1) Dizion. 5° Ed. .
DUBBIARE.
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DUBBIARE.
Definiz: Neutr. Aver dubbio, Essere o Venire in dubbio, di checchessia; Dubitare. Voce oggi propria solamente del linguaggio poetico. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred. 189: E se dubbiaste di nulla, ricorrete alle leggi, ch'hanno libri. Onde e' medesimi hanno sposto che le leggi ch'hanno libri sono due, cioè i Cristiani e i Giudei.
Esempio: Dant. Inf. 11: O sol che sani ogni vista turbata, Tu mi contenti sì, quando tu solvi, Che, non men che saver, dubbiar m'aggrata.
Esempio: E Dant. Parad. 32: Or dubbi tu, e dubitando sili; Ma io ti solverò forte legame, In che ti stringon li pensier sottili.
Esempio: Petr. Rim. 1, 198: L'atto d'ogni gentil pietate adorno, E 'l dolce amaro lamentar ch'i'udiva, Facean dubbiar se mortal donna, o diva Fosse.
Esempio: Rim. Ant. P. Alb. F. 3, 384: Così, chi mi riprende, Non dubbio, s'occhi avesse, Ched ei non mi ponesse Gran pregio, dove dispregio mi pone.
Esempio: Libr. Fiorett. Bibb. 12: Se iudici in alcuna cosa dubbieranno, lo maggiore prete ne sia domandato; e ciò che ne indicherà, sanza appellare ne sia ubidito.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 6: Sì di stupore e d'allegrezza è piena, Che quasi dubbia di sognarsi in vano Agli occhi, alla man sua dà fede a pena.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 2, 12, 192: Non è dunque da dubbiare, per quanto mi sembra, di ciò, ancorchè il senso così manifestamente non l'apprenda.
Esempio: Magal. Donn. immag. 131: Leggiadra vesta, D'azzurro e d'or contesta, E leggiera così, che dubbiar femmi, E in dubbio ancor mantienimi, Se ec.
Esempio: Marchett. Lucrez. 397: Dubbiar non dei che questo Non sia di vento impetuoso un soffio.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 19, 24: E muove gli occhi con tanta dolcezza, Che il buon Ricciardo comincia a dubbiare, Che a tanta ferità tanta bellezza Per modo alcun non si possa accoppiare.
Esempio: Mont. Iliad. 16, 998: In cor dubbiava, Se spronarli dovesse entro la mischia Novellamente, e rinfrescar la pugna, O ec.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 296: Nuovo d'arte portento.... fa dubbiare a prova, Se più potente mova De' colori o de' carmi la balìa.
Esempio: Pindem. Poes. 366: E quella d'abbracciar dubbiamo ancora Virtù verace?
Definiz: § I. E per Sospettare di checchessia o di chicchessia; e con più grave significato, Averne paura, Temerne. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred. 40: Gli comanderà (il padre al figliuolo cattivo) che si guardi di cotale e di cotale cosa, e che non faccia la cotale altra.... Ma il buono figliuolo non piaccia a Dio che gl'imponga questi comandamenti, chè sa che non fa bisogno, chè sa che da sè nol farebbe, e di ciò non dubbia.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 125: Negli umili ogn'uomo va sicuro. Chi teme di lui? chi ne dubbia? chi n'ha paura?
Esempio: Dant. Inf. 4: Come verrò, se tu paventi Che suoli al mio dubbiare esser conforto?
Esempio: E Dant. Purg. 20: Poi cominciò da tutte parti un grido Tal, che il Maestro inver di me si feo, Dicendo: Non dubbiar mentr'io ti guido.
Esempio: Esop. Fav. M. 47: Temendo e vedendosi abbandonato, dubbiando di morte, non sapea dove fuggire.
Esempio: Bellinc. Rim.: Chi il suo stato ama, sai che dubbia e teme.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 216: Nè di voi so, qual voi di me, dubbiare, Che soverchia d'altrui tema e sospetto In sì perfetto amor biasmo sarìa.
Esempio: E Alam. L. Op. tosc. 2, 254: E se folle pensier già mai conduce Uomo in credenza che da voi mi scioglia, Guardi pur quanta in voi bellezza luce.... E voi, s'altro di ciò vi fa dubbiare, Mirate il fido speglio, o l'onde chiuse.
Definiz: § II. E nel medesimo senso, usato a modo d'Att. ‒
Esempio: Ugurg. Eneid. 293: In verità io non dubbiava di te alcuna cotale cosa (il lat. ha: de te nil tale verebar).
Esempio: Tass. Gerus. 8, 29: Di poca fede, Che dubbii? o che vaneggia il tuo pensiero? Verace corpo è quel che 'n noi si vede.