Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INTRIGARE, e anche INTRICARE.
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INTRIGARE, e anche INTRICARE.
Definiz: Att. Avviluppare confusamente, Confondere; più spesso riferito a capelli, fili, matasse, e simili.
Dal lat. intricare. –
Esempio: Pap. Nat. Umid. 125: Il modo poi, con cui i tagli delle tuniche sopraddette si riattacchino tra di loro, stimo essere, che nell'atto della divisione della tunica, nei medesimi tagli sieno restate appese alcune sottilissime fila, le quali giunte a toccarsi s'intrighino di bel nuovo scambievolmente.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 320: Eglino coi loro scrocchi gl'intricano la cosa per modo, che avendo di già usurpati i frutti di molt'anni passati, non ne può anco avere i presenti.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 15: Non sia tra voi temenza alcuna In veder così grande oste nimica; Chè, discorde fra sè, mal si raguna, E negli ordini suoi se stessa intrica.
Esempio: Cecch. Esalt. 3, 3: Lascia, lascia strigar a chi ha intrigato (qui assolutam.).
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 4, 250: I migliori nondimeno e più generosi, morti avanti alla persona del Re, cadendo l'uno sopra l'altro, impedirono la caccia intrigandosi, e nell'esalar l'anima abbracciando i pie' degli uomini e de' cavalli.
Definiz: § II. Vale pure Ingombrare, Impacciare, Impedire, e simili.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Non però che altra cosa desse briga, Che la notturna tenebra, ad ir suso; Quella col non poter la voglia intriga.
Esempio: S. Ag. C. D. 3, 109: E come queste, che io ho commemorate per grazia di esemplo, così non esplicano, ma intricano ed implicano, l'altre cose; come ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 275: Fortuna con più visco intrica Il mio volare, e gir mi face errando.
Esempio: Fior. Virt. 167: L'ira intriga l'animo, e non lascia conoscere il vero.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 157: La cechità del peccato.... la vollia intriga, cioè impaccia la volontà e falla negligente.
Esempio: Alam. L. Gir. 15, 4: Di contrada in contrada muovo il piede, E 'l cielo adverso i miei disegni intrica.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 192: Pensai 'n un sorsettino, o due al più, sazio Farmi dell'acqua, ch'il cervello intrica.
Definiz: § IV. E riferito a persona, e parlandosi di piato, lite, e simili, vale Implicarvela. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 165: Se tu l'intrigassi in qualche piato, e poi ne lo strigassi, niuno dubiterebbe che tu non avessi sceleratamente operato.
Definiz: § V. Trovasi per Involgere, Includere. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S.: Ecco ascolta la quistione; ma questa ne 'ntriga un'altra non minore.
Definiz: § VI. Neutr. pass. intrigarsi Avvilupparsi confusamente, Confondersi; detto più spesso di capelli, fili, matasse, e simili. –
Esempio: Sacch. Rim. G. 15 t.: Tal fa il laccio, che spesso s'intrica.
Esempio: Magal. Lett. scient. 225: Per esser la sua lanugine, come quasi tutte l'altre, assai corta e difficile per la sua somma liscezza ad intrigarsi un filo coll'altro, e far fiocco.
Definiz: § VII. Per similit. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 192: Era a quel tempo ivi un selva antica D'ombrose piante spessa e di virgulti, Che, come labirinto, entro s'intrica Di stretti calli.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 18, 90: Nè l'edra tanto s'avviticchia e intrica Dell'olmo vecchio pel fronzuto crine, Come ec.
Definiz: § VIII. E figuratam., per Confondersi, Smarrirsi, Imbrogliarsi. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 5, 3: Altri s'arresta Cominciatore; altri s'intrica al mezzo Del favellar.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 27, 51: Egli va tanto in alto, che non oso Dir quanto, e in ciò la mente mi s'intrica.
Definiz: § IX. Vale altresì Impigliarsi in cosa per modo da non potersene liberare. –
Esempio: Tolom. Lett. 149: Non solo vi metterò cani, ma vi tenderò reti e vischi: onde mi parrà gran cosa che non vi si pigli qualche lepre, o almeno non vi s'intrighi qualche tordo.
Esempio: Red. Opusc. 14: Essendosi intrigata (una pecora) fra certe siepi del giardino, s'allentò la fascia del collo, ed il sangue n'uscì in tanta copia, che ec.
Definiz: § X. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Mart. L. Op. 104 t.: Lasso, del fallir suo tardi si pente Chi ne i terreni error troppo si 'ntrica.
Esempio: Salv. Spin. 5, 8: Queste son troppo gran cose; io non la vo' correre a intrigarmici dentro.
Esempio: Segner. Mann. marz. 30, 4: Quanto a' peccati, tu vedi che non vi cadono solamente, ma inserunt se, vi s'inviluppano, vi s'intricano sì, che non ne sanno più uscire.
Esempio: Metast. Dramm. 7, 298: Ne' lacci stessi, Che ordisce a danno altrui, Al fin cade e s'intrica il più sagace.
Definiz: § XI. Intrigarsi in checchessia, vale Immischiarsene, Ingerirsene, Impacciarsene; e Intrigarsi con alcuno, vale Appiccare pratica con esso, Aver che fare con lui. –
Esempio: Guidicc. Op. M. 1, 171: Io vi prego bene, che per amor mio vogliate per questa volta far conto non avere udito niente, e per l'avvenire non intrigarvi con loro.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 67: Tu non ci hai colpa tu: a me il gastigo Si dee dar, poichè con te m'intrigo.
Esempio: Not. Malm. 2, 673: Con te m'intrigo. M'impaccio, m'imbarazzo, m'imbroglio con esso teco. E si dice dell'aver che fare con alcuno, con cui riesca difficile levarla del pari.
Definiz: § XII. E Intrigarsi in far checchessia, vale Mettersi a far cosa, della quale non si possa venire facilmente a capo, uscirne con onore, e simili. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 248: E s'intrigò in assediare quella città, potente, vettovagliata, e forte di mura e fiume.
Esempio: Galil. Op. IV, 565: Ma io ho più presto paura che voi senza necessità vi siate andato intrigando in voler provar l'acqua esser un corpo continuo.
Definiz: § XIII. Neutr. Usasi per Adoperarsi, Brigare, a fine di conseguire illegittimamente il proprio intento.
Definiz: § XIV. Intricarla, vale Rendere più complicata la questione di che si discorre. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 43: Per più intricarla il Tartaro viene anche, E niega che Ruggiero ad alcun patto Debba l'aquila aver da l'ale bianche.