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1) Dizion. 5° Ed. .
CHIAVE.
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CHIAVE.
Definiz: Sost. femm. Strumento di ferro, con apposito ingegno, il quale, introdotto nella toppa, serve, girandolo, a fare scorrere la stanghetta, sia per aprire sia per chiudere la serratura. E dicesi Chiave femmina, Quella che ha il cannello forato da entrarvi l'ago della toppa; e Chiave maschia, Quella il cui cannello pieno o fusto finisce in una specie di bottone o pallino, che s'introduce nella cavità o buco delle toppe senz'ago.
Dal lat. clavis. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Quandunque l'una d'este chiavi falla, Che non si volga dritta per la toppa, Diss'egli a noi, non s'apre questa calla.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 31: Ricordatasi che di quello uscio aveva la chiave,.... disse ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 29: Quasi ogni giorno alla prigion veniva, Ch'avea le chiavi, e a suo piacer l'apriva.
Esempio: Grazz. Pros. 199: Il monaco vestito de' suoi panni, avendo la scarsella e dentrovi la chiave, aperse agevolmente, e serrato molto bene l'uscio,.... se n'andò a letto.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 81: Entrò [il P. Ricci] in Sciaochin, a consegnare le chiavi della casa al Luogotenente, e rendergli grazie.
Definiz: § I. In locuz. figurata. –
Esempio: Dant. Purg. 10: Ivi era imaginata quella (la Madonna), Che ad aprir l'alto amor volse la chiave.
Esempio: E Dant. Parad. 2: Erra L'opinïon, mi disse, de' mortali, Dove chiave di senso non disserra.
Esempio: Ar. Rim. 1, 296: Chè, per aprirvi le mie ascose pene, Non so nè seppi mai volger la chiave.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 340: Sarà agevol cosa vedere come.... sia in questi casi sempre ottima regola aver l'occhio a' tempi; e si troverà in ogni caso questa la propria chiave d'aprire cotali difficultà ec.
Definiz: § II. E pure in locuz. figurata, contenente idea di balìa, signoria, sull'animo di alcuno. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Io son colui che tenni ambo le chiavi Del cuor di Federigo, e che le volsi, Serrando e disserrando, sì soavi, Che dal segreto suo quasi ogni uom tolsi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 76: Del mio cor, donna, l'una e l'altra chiave Avete in mano.
Esempio: Poliz. Rim. 2, 85: Poichè in tanti martir piegar non posso Quella a cui desti del mio cor la chiave.
Esempio: Savonar. Poes. 21: Chè del mio cor ormai ti do la chiave.
Esempio: Soldan. Sat. 5: Posponendomi a quel ch'ebbe le chiavi Del vostro cuor, e sì dolce l'aprio.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 635: E del mio cuor le chiavi a te sol fido.
Definiz: § III. E figuratam., per Modo, Mezzo da potere intendere agevolmente una cosa; e più genericamente, da poter conseguire un dato intento. –
Esempio: Fr. Guidott. Fior. Rett. 12: Domandare ispesse volte delle cose dubbiose, è una delle cinque chiavi di sapienza, per la quale puote l'uomo savio divenire.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 3: Mio padre non è per consentire che si faccia la proposta altrimenti che in complimento, e per dar la chiave da rispondere un bel no.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 20: Quantunque il tutto a una mira e a un punto solo riguardi, di non disprezzare alcuna di così piccole osservazioncelle, poichè son chiave alle grandi.
Definiz: § IV. Chiavi della città, diconsi Quelle chiavi, ordinariamente d'oro, conservate presso il supremo Magistrato, che si consegnano ad un principe, ad un generale, o simili, in atto di sudditanza o di sottomissione. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 40: Le chiavi gli furono negate [a Carlo di Valois].
Esempio: E Comp. Din. Cron. 45: Il perchè dierono le chiavi della città a messer Carlo.
Definiz: § V. Chiavi, Somme chiavi, e simili, dicesi, in senso figurato, dell'autorità sacerdotale, e quindi segnatamente della pontificale; tolta l'imagine dalla potestà d'assolvere o ritenere i peccati, concessa da Cristo a san Pietro e a' suoi successori, e simboleggiata con due chiavi. –
Esempio: Dant. Inf. 19: Deh or mi di', quanto tesoro volle Nostro Signore imprima da san Pietro, Che ponesse le chiavi in sua balìa?
Esempio: E Dant. Inf. appr.: E se non fosse, ch'ancor lo mi vieta La riverenza delle somme chiavi Che tu tenesti nella vita lieta, I' userei parole ancor più gravi.
Esempio: E Dant. Parad. 5: Ma non trasmuti carco alla sua spalla Per suo arbitrio alcun, senza la volta E della chiave bianca e della gialla.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 26: Sono tre giudizj;.... il secondo si è del prete, quando per l'autorità delle chiavi iscioglie e lega.
Esempio: Petr. Rim. 2, 242: E 'l Vicario di Cristo, colla soma Delle chiavi e del manto, al nido torna.
Esempio: Savonar. Pred. 12: Quando el Vescovo dice: Piglia, sacerdote, questa potestà di legare e di sciorre. Questa è la potestà delle chiavi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 79: Tu, gran Leone, a cui premon le terga De le chiavi del ciel le gravi some, Non lasciar che nel sonno si sommerga Italia.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 320: Lasciò [Cristo] i sacerdoti per suoi vicarj come presidenti e giudici, a cui si rapportassero tutti i peccati mortali;.... e i quali, per la podestà delle chiavi, profferissero la sentenza della remissione o della ritenzione.
Esempio: Mont. Poes. 1, 233: Chinârsi in gentil atto ossequïoso, Oltre volando, i due minori spirti Dell'alme chiavi al difensor sdegnoso.
Definiz: § VI. Quindi Le chiavi, per L'insegna papale ov'esse sono effigiate. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 54: Colla sua insegna, e con quella del Patrimonio, cioè delle chiavi.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 64: Vedi appresso spiegar l'alto vessillo Col diadema di Piero e con le chiavi.
Definiz: § VII. La chiave è anche il Distintivo de' ciambellani de' principi; e prendesi figuratam. anche per l'Ufficio o Dignità di ciambellano.
Definiz: § VIII. Chiave dicesi figuratam., nel linguaggio militare, Quel luogo o paese o Quella fortezza che serve ad assicurare un territorio o un punto strategico, chiudendone o rendendone malagevole il passo al nemico. –
Esempio: Vill. M. 4, 255: Tenendo quello di Bologna il castello della Sambuca, ch'era del contado di Pistoia, ed era la chiave di dare l'entrata e l'uscita per li paesi.
Esempio: E Vill. M. 5, 68: Vedendo che la Cerbaia era una chiave forte alla guardia del suo contado.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 87: Le fortezze di Pietrasanta e di Serezana, e Serezanello, terre che da quella parte erano come chiave del dominio fiorentino.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 179: Passò in Alessandria per insignorirsi di quel paese, che è la chiave dell'Egitto.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 403: Teneva il Ponte dell'Archia, posto tre leghe sopra Roano, luogo importantissimo e come la chiave del fiume Senna.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 18: Claudiopoli,.... piazza grande, mercantile, in sito fertile, freno al Turco, antemurale all'Ungheria, chiave del passo in Transilvania.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 260: Chiamasi [l'isola] in quella lingua col nome.... ancora di Brilla, ch'è la principale terra d'essa, e che per l'opportunità del suo porto viene stimata per una delle più importanti chiavi di tutto quel tratto marittimo.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 211: È stata [la Lunigiana].... avidamente occupata e contrastata da diversi dinasti, principalmente per esser frontiera e chiave della Liguria, della Lombardia e della Toscana.
Definiz: § IX. Chiave, riferito a cifra o scrittura in cifre, dicesi La spiegazione di esse cifre, cioè La dichiarazione o Interpetrazione de' segni convenuti per corrispondenze segrete, chiamata anche Contraccifra.
Definiz: § X. E in locuz. figurata. –
Esempio: Viv. Tratt. Proporz. 96: È permesso talora deciferar di quaggiù qualche breve passo da chi sol se ne procura la chiave e la contraccifera.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 67: Che altro pretendono gli astrologi, che nelle cifre delle stelle dicono d'avere la chiave per leggervi gli avvenimenti futuri, che altro.... fanno, se non ec.
Definiz: § XI. Chiave dicesi anche La spiegazione di luoghi enimmatici, pseudonimi, anagrammi e simili, che siano in qualche libro. –
Esempio: Salvin. Disc. 2, 71: Così il Burchiello è impossibile che perfettamente si potesse intendere senza averne avuta dalla sua propria bocca la spiegazione e di tante sue cifre la chiave.
Definiz: § XII. Chiave, per una certa similitudine di forma, dicesi Qualunque istrumento di metallo, che serva a stringere, od allentare i dadi delle viti, a caricare oriuoli, girarrosti, o altre macchine o congegni.
Definiz: § XIII. Chiave dicesi anche Quel perno forato a traverso, e munito nella parte superiore di manubrio o gruccia, il quale sta verticalmente dentro alle cannelle di metallo e presso alla loro bocca, per dare o impedire, secondo che si gira, l'uscita all'acqua d'una fonte, o al liquido contenuto in un recipiente. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Introd. 1, 125: Accomodando poi fra esse canne di piombo ascose, e spartiti per quelle i buchi, versano zampilli d'acque quando si volta una chiave ch'è nel principio di detta cannella; e così si fanno condutti d'acque e diversi zampilli.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 10, 266: L'acqua si dà e toglie, quando altri vuole, col volger di certe chiavi.
Esempio: Bald. Eron. 27: Sia la chiave s t, la quale chiuda, come s'è detto, quegli umori con il galletto.
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 47: Sotto alla Serena (Sirena) era una testa d'un gran pesce, che alcuna fiata, secondo il voltare d'una chiave, gettava acqua.
Definiz: § XIV. Ed anche Quell'arnese, per lo più d'acciaio, col quale si accordano gli strumenti a corde di metallo.
Definiz: § XV. E altresì Quell'arnese, pure d'acciaio, adoperato ad estrarre i denti più grossi o resistenti; che dicesi anche Chiave inglese.
Definiz: § XVI. Dicesi pure Quel legno in forma di bietta, che, incastrato in un anello, tien fermo il mezzule della botte; che anche dicesi Nottola. –
Esempio: Cant. Carn. 169: Bisogna assai avvertenza, Fare al mezzul dinanzi buona chiave.
Definiz: § XVII. E Chiave, in certi strumenti a fiato, dicesi Quel pezzetto di metallo, che, alzato o abbassato con le dita, serve ad aprire o a turare i buchi dello strumento, variandone per tal modo i suoni secondo la scala musicale.
Definiz: § XVIII. Termine d'Architettura. Pietra tagliata in forma di cono, che si mette nella sommità degli archi, per istringerne e tenerne ferme le altre parti; che anche chiamasi Serraglio. E dicesi pure Chiave a Quel filare di cunei, che per lo stesso fine ponesi nel mezzo delle volte. –
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 119: Attesta [il Saraina] avercene vedute alcune [pietre] con que' numeri, ch'erano scolpiti nelle chiavi o pietre di mezzo di tutti gli archi inferiori.
Esempio: Memor. Bell. Art. 2, 264: Lo sforzo perpendicolare, che è massimo nel pezzo più alto, cioè nella chiave, diviene nullo nel pezzo dell'imposta.
Esempio: E Memor. Bell. Art. appr.: Dato il peso della chiave d'una volta, quanto a mano a mano dovrebbe crescere il peso di ciascun pezzo inferiore perchè resista allo sforzo maggiore del superiore.
Definiz: § XIX. E talvolta è adoperata per Arpese, ed anche per Catena o Verga di ferro. –
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 167: Son collegate insieme [le pietre], nelle volte de gli archi, con perni o chiodi; nelle parti rette, con chiavi di ferro, cioè arpesi.
Esempio: E Maff. Veron. illustr. 5, 168: In ogni parte del Coliseo, o furon levate, o tentato di levar le chiavi.
Esempio: E Maff. Veron. illustr. 5, 316: Nella fabrica non è stata usata malta; ma legate le pietre con le solite chiavi di ferro impiombate.
Definiz: § XX. Termine di musica. Dicesi Chiave Quel segno posto in principio de' righi, che serve a indicare la gradazione del suono o della voce, e a determinare il nome delle note musicali: ma prendesi anche genericamente per Intonazione, Tono. Ed usasi altresì in senso figurato. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 27: Un vespro canta, che rimanea fioco E muto e sordo, e smarrisce la chiave.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 10, 3: Dal padre apprese il tuon, la chiave, e 'l segno, Che fa che con prudenza il nervo cante.
Esempio: Allor. A. Cap. 407: Fra lor non è nè regola nè tuono, Nè biquadri o bimolli o altra chiave, Ma il lor suggetto è il fracasso e lo 'ntruono.
Esempio: Don. Lett. IV, 3, 296: Nè qualsivoglia perito compositore doverebbe sdegnare questo stile.... Ed il praticarlo con l'uso di due chiavi riesce facilissimo.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 128: Bada alla misura del tempo,.... alle mutazioni delle chiavi, a i respiri, e a' mezzi tuoni.
Esempio: Fag. Rim. 3, 60: Dettovvi Apollo insieme un dolce e grave Sulla cetra a trattar metro gentile, Della musica grato ad ogni chiave.
Definiz: § XXI. Si usò come Termine dell'arte poetica, a significare la Chiusa d'una stanza o strofa. –
Esempio: Grazz. Pros. 367: Nel libro degli amori.... di Carlo Magno, si legge che il detto Carlo.... andò in Pagania, e.... apparvegli innanzi un contadino, nella chiave d'una stanza, e gli disse non conoscendolo: Ma chi tu sii, dammi per caritate Un pan, ch'io donerotti una cittate.
Esempio: Giacomin. Lez. II, 2, 266: Cominciandosi a rimare colle medesime voci, si seguiti nell'altre stanze, come nella prima: dove anche non sarebbe peravventura dicevole porle a caso, ma in luoghi determinati; come in una sua fece Dante, che solo se ne servì nelle chiavi.
Definiz: § XXII. Ed altresì a indicare Un verso, od anche due versi, che si lasciavano nella strofa scompagnati da rima, per riprenderla nella strofa seguente. –
Esempio: Tass. Dial. 3, 90: Dimostra [Dante] ch'alcune parti non abbiano l'abitudine delle rime, altre l'abbiano, e di queste alcune accordino tutti i versi, altre ne lascino uno scompagnato, il quale è detto chiave; e può esser non solo uno, ma due; la desinenza de' quali è poi ripresa ne la stanza seguente.
Definiz: § XXIII. Chiave falsa, chiamasi la Contracchiave fatta per fine cattivo. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 217: Egli.... s'era ingegnato di veder l'altre, avendo fatto fare una chiave falsa ad una cassetta dove io tengo le mie scritture.
Definiz: § XXIV. Chiave maestra, o Chiave comune, dicesi Quella che apre tutti gli usci d'una casa, d'un uffizio, od altro luogo.
Definiz: § XXV. Buco della chiave, dicesi Quel foro che è negli usci, nelle cassette, e simili, per introdurre la chiave nella toppa. –
Esempio: Salvin. Odiss. 92: Entrò [il fantasma] in zambra pe 'l buco della chiave.
Esempio: Nell. Iac. Mogl. 3, 17: Il pover uomo sia obbligato a fuggirsene come un appestato, nè possa vedere i fatti suoi, nè meno dal buco della chiave? Oh va' a tôr donna a' tempi d'oggi!
Definiz: § XXVI. A chiave, coi verbi Chiudere a chiave, Serrare a chiave e simili, vale Con la chiave, Per mezzo della chiave. –
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 70: Donna mia, se tu nel tuo forziere nuziale insieme colle veste della seta.... ponessi la chioma del lino, anche v'assettassi il vasetto dell'olio, e serrassivi dentro i pulcini, e tutto chiudessi a chiave, dimmi: parrebbeti aver buona cura, essendo bene serrate?
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: E uscendo [il garzone], a chiave in camera si serra.
Definiz: § XXVII. A quattro chiavi, A sette chiavi, e anche Sotto mille chiavi, e simili, coi verbi Chiudere a quattro chiavi, a sette chiavi, sotto mille chiavi o Tener chiuso a quattro chiavi, a sette chiavi, sotto mille chiavi, Serrare a quattro chiavi, a sette chiavi, sotto mille chiavi ec., vale Bene, In modo da esser sicuro; e figuratam. Con somma cautela, Con grandissima diligenza. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 90: Volesse Dio.... che i patti e le convenzioni non si suggellassero e guardassero sotto mille chiavi, ma la fede fusse quella che facesse il tutto.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 110: Essendo state raccolte ben presto, e da' professori del disegno e da' dilettanti, e serrate, come noi dir sogliamo, a sette chiavi, ne' loro gabinetti, e, come tante gioie, conservate.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 8: Faccia al vecchio passar lo sciocco umore Di tenervi serrata a sette chiavi.
Definiz: § XXVIII. Fuor di chiave, in senso musicale, significa In chiave od anche In tono diversi dai notati: e in senso figurato, Male, Fuor di proposito, Fuori del vero o del conveniente, e simili. –
Esempio: Menz. Sat. 261: Signor, non è da personaggio grave Il vestito ch'io dico. Oh dàllo dunque Al poeta che canta fuor di chiave.
Definiz: § XXIX. Sotto chiave, co' verbi Avere sotto chiave, Tenere sotto chiave o simili, vale Chiuso a chiave; e figuratam., Guardato o custodito diligentemente.
Definiz: § XXX. E in locuzione figurata. –
Esempio: Rucell. Oraz. Dial. R. 14: La memoria conserva nell'archivio e nella segreteria, che ella ha in custodia e sotto sua chiave, la maggior parte degli oggetti varj, che le sono colà entro tramandati da' cinque sensi.
Definiz: § XXXI. Aver la chiave d'un affare, d'un fatto e simili, vale figuratam. Conoscerne la segreta ragione.
Definiz: § XXXII. Stare in chiave, detto di persona, vale, con imagine tolta dalla musica, Stare all'argomento, Non uscire del proposito; ed anche Ragionar bene o convenientemente: e detto di cosa, Accordarsi, Riscontrare con altre; od anche, in modo assoluto, Essere bene ed opportunamente detta o fatta.
Definiz: § XXXIII. Tornare in chiave, pure con imagine tolta dalla musica, e detto di cosa, vale Venire a proposito, Cadere in acconcio; od anche Accordarsi, Riscontrare con altre. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 4: Appunto torna in chiave. Voi che avete di vera cortesia tanta abbondanza,.... Che fate voi di quella che v'avanza?