Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
CHIAVE.
Apri Voce completa

pag.645


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
CHIAVE.
Definiz: Strumento di ferro, col quale, voltandolo dentro alla toppa, si serrano, e aprono i serrami. Lat. clavis. Gr. κλείς.
Esempio: Bocc. nov. 4. 6. Serrata la cella colla chiave dirittamente sen'andò alla camera dello Abate.
Esempio: E Bocc. nov. 12. 12. Ricordatasi, che di quell'uscio aveva la chiave ec. disse.
Esempio: Dant. Purg. 9. Quantunque l'una d'esse chiavi falla, Che non si volga dritta per la toppa, Diss'egli a noi, non s'apre questa calla.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Dant. Inf. 13. Io son colui, che tenni ambo le chiavi Del cuor di Federigo.
Esempio: But. Intende per amendue le chiavi la concessione delle grazie, e la negazione.
Esempio: Dant. Par. 2. Dove chiave di senso non disserra.
Esempio: Petr. canz. 6. 8. Chi gli occhi mira d'ogni valor segno, Dolce del mio cuor chiave?
Esempio: E Petr. son. 15. Largata al fin coll'amorose chiavi, L'anima esce del cuor per seguir voi.
Definiz: §. II. Per l'Autorità Pontificale, e Sacerdotale. Lat. ius clavium.
Esempio: Maestruzz. 1. 31. tit. Delle chiavi spirituali.
Esempio: E Maestruz. appresso: La chiave, come quì si piglia, è una signoría di legare, e di sciogliere, per la quale il Giudice ecclesiastico i degni dee ricevere, e gli 'ndegni ischiudere dal regno.
Esempio: E Maestruz. 1. 26. Sono tre giudizj ec. il secondo si è del prete, quando per l'autorità delle chiavi iscioglie, e lega.
Esempio: Dant. Inf. 19. Deh or mi di', quanto tesoro volle Nostro Signore imprima da san Pietro, Che ponesse le chiavi in sua balía.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: E se non fosse, ch'ancor lo mi vieta La reverenza delle somme chiavi.
Esempio: E Dan. Par. 24. Ed ella: o luce eterna del gran viro, A cui nostro Signor lasciò le chiavi.
Esempio: Petr. son. 23. E 'l Vicario di Cristo colla soma Delle chiavi, e del manto al nido torna.
Definiz: §. III. Per similit. si dice Chiave il Luogo, che sia sur una frontiera, che tenga, o possa tener chiuso il passo. Lat. claustrum, Tac. Gr. γῆς, ἢ θαλάσσης κλεῖθρον.
Esempio: M. V. 9. 64. Tenendo quello di Bologna il castello della Sambuca, che era del contado di Pistoia, ed era la chiave di dar l'entrata, e l'uscita per li paesi.
Esempio: E M. V. 10. 52. Vedendo, che la Cerbaia era una chiave forte alla guardia del suo contado.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 48. Perchè uno potrebbe con poca gente contra grossi eserciti in quella chiave della terra, e del mare tenersi, e affamare Italia.
Definiz: §. IV. Per similit. parimente Chiave si dice il Legno, che tiene il mezzule della botte.
Esempio: Cant. Carn. 169. Bisogna assai avvertenza, Fare al mezzul dinanzi buona chiave.
Definiz: §. V. Chiave, per la similit. degl'ingegni si chiama Quella figura musicale, che denota la varietà, o diversità de' tuoni.
Esempio: Morg. 27. 27. E chi l'aspetta, per natura grave Un vespro canta, che rimanea fioco, E muto, e sordo, e smarrisce la chiave.
Definiz: §. VI. Onde Tornare in chiave, che figuratam. vale Tornare a proposito. Lat. ad rem redire. Gr. πρὸς λόγον ἐπανελθεῖν.
Definiz: §. VII. Per la Contraccifera, onde si spiega, ed intende la cifera. Lat. clavis ad aperiendas notas furtivas.
Definiz: §. VIII. Aver la chiave d'alcun negozio, vale Esserne informatissimo, Aver modo di tirarlo a fine. Lat. negotii arcanum gerere. Gr. τὸ πρᾶγμα διαγινώσκειν.