Lessicografia della Crusca in rete

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LUCE
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LUCE.
Definiz: Ciò che illumina, splendore. Lat. lux, lumen.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 13. La luce il cui splendor la notte fugge, aveva, ec. E già per la nuova luce vegnente, ogni parte del nostro Mondo era chiara.
Esempio: Medit. arb. cr. Egli è quel sol vivo, e vero, che eternalmente a ogni luce da lume.
Esempio: Dan. Par. 2. Da essa vien ciò che da luce a luce.
Esempio: E Dan. Par. cant. 3. Questa è la luce della gran Gostanza [cioè anima glorificata.]
Esempio: Dan. Par. 3. Che la verace luce, che l'appaga [cioè Iddio.]
Esempio: Lab. n. 3. Della sua luce sì fattamente illumini il mio intelletto, e la mano scrivente regga.
Esempio: Dan. Parad. 2. Voglio informar di luce sì vivace [cioè di verità così chiara.]
Esempio: Bocc. g. 4. p. 13. Sentendo la virtù della luce degli occhj vostri.
Esempio: Petr. Son. 215. Renda a questi occhj le lor luci prime.
Definiz: ¶ E luci del Cielo, per le stelle.
Esempio: Petrar. canz. 44. 5. E le luci empie, e felle, Quasi in tutto del Cielo eran disperse.
Definiz: ¶ Per la pupilla dell'occhio, e per l'occhio stesso. Latin. oculus, pupilla.
Esempio: Petr. canz. 31. 4. Che 'l mio sol s'allontana, e triste, e sole Son le mie luci.
Esempio: Dan. Infer. c. 10. Noi veggiam, come quei, che ha mala luce.
Definiz: ¶ Per metaf.
Esempio: Bocc. nov. 41. 11. Quelle da crudele obumbrazione offuscate, con la sua forza, ridusse in chiara luce [cioè fece chiare, e intelligibili.]
Esempio: E Bocc. nov. 55. 3. E perciò avendo egli quell'arte ritornata in luce [cioè nel suo primo splendore.]
Definiz: ¶ E Dare in luce, o mettere in luce, val pubblicare. Lat. edere, publicare, divulgare.