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1) Dizion. 5° Ed. .
LUCE
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pag.474


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LUCE.
Definiz: Sost. femm. Quell'agente fisico che ci fa conoscere l'esistenza dei corpi mediante l'organo della vista. Secondo i Fisici moderni consiste nelle vibrazioni rapidissime, che gli atomi dei corpi luminosi trasmettono ad un fluido imponderabile detto etere cosmico, e in cui si propagano, pur con la massima rapidità, attraverso lo spazio o attraverso ai corpi trasparenti.
Dal lat. lux lucis. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Colui, lo cui saver tutto trascende, Fece li cieli e diè lor chi conduce, Si che ogni parte ad ogni parte splende, Distribuendo ugualmente la luce.
Esempio: Bibb. N. 1, 23: Disse Iddio: Sia fatta la luce, e fatta è la luce.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 232: E da sapere la luna di sua natura non avere alcuna luce, siccome noi possiamo vedere negli ecclissi lunari, ne' quali ella non è veduta dal sole, per la interposizione del corpo della terra tra 'l sole e lei, rimane un corpo rosso senza alcuna luce.
Esempio: Dav. Tac. 2, 187: Natura ha dato la luce a tutti gli uomini, così tutti li terreni a' più valorosi.
Esempio: Pap. Tratt. var. 61: Dall'essere la luce corporea si deduce che ella si muove con moto velocissimo sì, ma però successivo e non istantaneo.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 293: Se questi spazj e moti formidabili alla nostra immaginazione si riscontrano colla celerità infinitamente maggiore della luce; se si avverte che questa, facendo un viaggio di trentamila ottocento otto miriametri per ogni minuto secondo, ha tuttavia bisogno di dodici anni per giungere da una stella della Lira sino alla terra; e giusta l'avviso di Guglielmo Herschell ne impiega circa due milioni per toccare la stessa meta, movendo dalle nubilose più rimote a cui arrivi la potenza del telescopio; se la velocità della luce si riscontra con quella dell'attrazione, che ec.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 1, 40: Mi occorrerebbe ora di parlare della importanza della luce, che tutti ammirano, ma alla quale pochissimi pensano.... Tutti avrete di certo osservato l'influenza della luce sulla vegetazione; e avrete visto che, se una pianta è coltivata vicino a un muro, pare che la pianta lo fugga, e coi suoi rami cerchi di distendersi e di volgersi lontana da lui verso la luce.
Esempio: Manz. Poes. 837: Come la luce rapida Piove di cosa in cosa, E i color varj suscita Dovunque si riposa, Tal ec.
Definiz: § I. Vale spesso Ciò che illumina, che splende, comecchessia; L'effetto della luce, comecchessia generata; Lume, Splendore. –
Esempio: Dant. Inf. 3: La terra lagrimosa diede vento, Che balenò una luce vermiglia, La qual mi vinse ciascun sentimento.
Esempio: Savonar. Pred. 19: Li monti sono quegli ne' quali dà prima la luce del sole inanzi che ella venga al piano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 96: Nè per tutto quel giorno si favella Altro fra lor che de lo strano caso; E come fu che ciascun d'essi a quella Orribil luce vinto era rimaso.
Esempio: Bern. Orl. 35, 14: Or non è luce se non di baleni, Nè s'ode altro che tuoni e venti fieri.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 44: Nè rimanere all'orba notte alcuna Sotto povero ciel luce di luna.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 29: Vengono in su destrier possenti instrutti: E de' purpurei manti, e della luce Dell'acciaio e dell'oro, il ciel riluce.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 57: Ecco di lontano agli occhi loro Un non so che di luminoso appare.... Essi ne vanno allor contra la luce; E già veggion che sia quel che sì luce.
Esempio: Galil. Op. V, 97: Se noi potessimo por la luna accanto al sole, splendida dell'istessa luce che ella ha nel plenilunio, ella veramente resterebbe invisibile.
Esempio: E Galil. Op. V, 230: Vediamo tutte le materie, fatte prossime all'incendersi e convertirsi in luce, ridursi prima ad un color nero ed oscuro.
Esempio: Segner. Pred. 537: Son quei tre beni, dietro cui vanno naturalmente i mortali assai più perduti, che gli orsi al mèle, che i cervi all'acque, o che le semplici farfallette alla luce.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 157: Il Colonna vuol.... rinvenir la luce nel cadavere di questo animaletto (la lucciola).
Esempio: Niccol. Poes. 1, 119: Figlio d'Edippo Sempre l'inferno ha seco.... Almen la via Folgor gli additi;... è d'altra luce indegno.
Esempio: Lambr. Elog. 215: La baronessa camminava così; e però potè sparire per lei, come luce di baleno, quella contentezza che pareva luco di sole, senza che la pace del suo cuore fosse turbata.
Definiz: § II. E per similit. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 113: Ecco la solita Storia dei nostri bruci; Ma più non mi fan pallido Queste notturne luci.
Definiz: § III. In locuz. figur., e figuratam.; riferito a cosa. –
Esempio: Dant. Conv. 294: Perch'io volendo.... la malizia d'alquanti della mente levare, per fondarvi poi suso la luce della verità,… mostrerò come ec.
Esempio: E Dant. Rim. 172: Mai non si scoperse alcuna pietra O da virtù di sole o da sua luce, Che tanta avesse nè virtù, nè luce, Che ec.
Esempio: Medit. Alb. Croc. 63: Egli è quel sole vivo e vero, che eternalmente a ogni luce dà lume.
Esempio: Dat. L. Sfer. 1, 18: Non si può macular sua luce pura Per cosa corruttibile e mortale.
Esempio: Bald. Pros. 338: La conseguenza che fate è per se stessa manifesta; nondimeno se le può accostar anco la luce di qualche dimostrazioncella per farla più chiara.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 115: Al qual Cinonio, se si aggiugnerà.... la tanta luce e vigore che ne somministra il Tassoni, si forma un divampamento e uno splendore sì grande, che il Bembo ne resta tenebre e ghiaccio.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 149: Anche i sapienti furon sette, e adesso Perchè di luce il secolo non manchi, Passar gli vedi nel settembre a branchi!
Esempio: Leopard. Poes. 44: Mira queste ruine E le carte e le tele e i marmi e i templi; Pensa qual terra premi; e se destarti Non può la luce di cotanti esempli, Che stai? levati e parti.
Esempio: Niccol. Arnal. 1, 6: Sol, che regni nel nostro emisfero, E che or tutto fra noi rinnovelli Dei tuoi raggi, più ardenti sian quelli Che saetta la luce del vero.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 24: La luce delle cognizioni intuitive è creduta oscurità, e il fioco lume del ragionamento, non visibile molte volte alla pupilla dei fanciulli, si vanta per sole.
Esempio: E Lambr. Elog. 93: Il mondo non la curò, la spregiò; e chiusi gli occhi alla luce delle verità sovrumane, istupidito il cuore ai celesti diletti dello spirito, si gettò in braccio alle sbrigliate e seduttrici passioni.
Esempio: Capp. Econ. 338: Appoggiata oramai a tanta esperienza (la libertà del commercio), sopravvissuta a così varie fortune, confermata sempre dai pravi e subiti effetti di quegli errori, pei quali le si faceva tardo e brevissimo oltraggio, dovrebbe essa, in tanta luce di cose, soggiacere a timori opposti a quelli che contrariarono la prima sua istituzione?
Definiz: § IV. Pur figuratam., riferito a persona e sue appartenenze; anche nel senso di Virtù, Valore, ed altresì di Pregio, Onore, Fama. Onde la frase Dare luce, Pendere, luce, nel senso di Procacciare fama, pregio; e l'altra Venire in molta luce, che vale Rendersi famoso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 36: Che Rodomonte io sono, hai dar narrarli, E che, se pur vorrà meco battaglia, Mi troverà; ch'ovunque io vada o stia, Mi fa sempre apparir la luce mia.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 18: Non copre abito vil la nobil luce, E quanto è in lei d'altero e di gentile; E fuor la maestà regia traluce Per gli atti ancor dell'esercizio umile.
Esempio: E Tass. Lett. 2, 566: Le azioni grandi non sono proprie de l'ignobile; se non forse di quelli, i quali son principio di nobiltà, e con lo splendore de la virtù non solo illustrano i figliuoli e i nipoti, ma quasi fanno luce a l'oscurità de' loro antecessori.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 20: Questo (epitaffio) anch'egli è apocrifo, Fatto anch'egli alla macchia da chi volle Piccar color, ch'oscuramente nati Cercan la luce da' sepolcri stracchi.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 87: L'esterna spoglia Tutta d'un'alma grande La luce non ricopre, E in gran parte dal volto il cor si scopre.
Esempio: E Metast. Dramm. 290: Amo l'anima bella Che, adorna di se stessa E delle sue virtù, rende allo scettro Ed al serto real coi pregi sui Luce maggior che non ottien da lui.
Definiz: § V. E detto di persona rispetto a famiglia, paese, nazione, scienza, disciplina, o simile, vale Pregio, Vanto, Onore, di quella famiglia, nazione, disciplina. –
Esempio: Dant. Purg. 33: O luce, o gloria della gente umana.
Esempio: E Dant. Conv. 237: O luce,... e speranza delli Troiani,... che nè era esso luce, nè speranza, ma era termine, onde venia loro salute del consiglio, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 66: E perciò, avendo egli quella arte ritornata in luce,... meritamente una delle luci della fiorentina gloria dir si puote.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 22: O chiaro fulgor de la Fulgosa Stirpe, o serena o sempre viva luce.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 8: Ecco Anna d'Aragon, luce del Vasto.
Esempio: Lett. Uom. ill. 255: Il che io fo volentieri, reputando che ogni comodo, che sia fatto a questi signori, sia ottimamente collocato, come quelli.... che in sè sono il nervo e la luce d'Italia.
Esempio: Cas. Rim. 1, 39: Le due latine luci chiare, ardenti, Alessandro e Ranuccio tuoi, che fanno?
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 144: E però quel tanto creduto appresso di loro, e che e' chiamano luce delle leggi, dico Bartolo, afferma Fiorenza nostra avere ec.
Definiz: § VI. Pure per Pregio, Onore, Fama, e simili, riferito a cosa. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 5, 242: Fu primo ancora a dar luce alle grottesche che somiglino le antiche, e le mise in opere di terretta ec.
Definiz: § VI. Vale spesso Alba, Giorno, sovente accompagnato dagli aggiunti Almo, Diurno, Nuovo, Primo, o simile. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 3: La luce, il cui splendore la notte fugge, aveva già l'ottavo cielo d'azzurrino in color cilestro mutato tutto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 63: Tosto che spunti in ciel la prima luce, Piglierai meco la più dritta via.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 25, 94: E poi ch'a salutar la nova luce Pei verdi rami incominciar gli augelli, ec.
Esempio: Guicc. Stor. 4, 132: Il dimorare l'esercito quivi insino alla luce prossima sarebbe la destruzione non solo della impresa, ma di tutto lo stato della lega.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 80: Nell'apparir dell'alma luce Gli apparse insieme Armida e 'l suo drappello.
Esempio: E Tass. Gerus. 5, 80: 11, 18: Manifesto Quinci gli araldi a suon di trombe fero, Ch'essere all'arme apparecchiato e presto Dee colla nova luce ogni guerriero.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 128: Beltà che splende sempre alfin s'adombra Al sazio senso; e par che più ridente Torni la luce al dipartir dell'ombra.
Esempio: Leopard. Poes. 62: E la diurna luce Novo d'amor desio.... induca alle commosse belve.
Definiz: § VIII. Pure per Giorno, nel senso di Spazio, Durata, di un giorno, anche nel plur.; ma è uso poetico. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 31: Di tanta preda il paladino allegro Ritorna in Nubia, e la medesma luce Si pone a caminar col popol negro.
Esempio: Varch. Boez. 68: Dopo a tre notti, più lucenti e belle Luci più vago il sol mena alle genti.
Esempio: Car. Eneid. 11, 328: E tre luci e tre notti Durar gli afflitti amici e i dolorosi Parenti a ricercar le tiepid'ossa.
Definiz: § IX. E pure poeticam. per Stella; usato anche nel plur. –
Esempio: Dant. Purg. 1: Li raggi delle quattro luci sante Fregiavan si la sua faccia di lume, Che ec.
Esempio: E Dant. Purg. 29: Sì come luce luce in ciel seconda.
Esempio: Petr. Rim. 2, 73: E le luci empie e felle Quasi in tutto del cielo eran disperse.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 712: Sì come nel cielo l'una luce seguita di po' l'altra; imperò che l'uno corpo lucido segue di po' l'altro, imperò che l'una stella va per lo cielo di po' l'altra; così ec.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 13: Fra se stesso pensava: Oh quante belle Luci il tempio celeste in sè raguna!
Esempio: Viv. Disc. Arn. 15: Ebbe accortezza e vigore di scoprire e distinguere, fra le innumerabili stelle sparse nell'immensità de' cieli, le amabilissime luci dell'augusta prosapia di V. A. come cara prole di Giove, il benignissimo de' pianeti.
Definiz: § X. E per Cielo, e più propriamente Cielo empireo, con l'aggiunto Alto, o simile. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 96: Se tu andassi ne l'estreme Fosse di Stige, o fossi in cielo assunto, Ti seguirò, quando abbi il destrier teco, Ne l'alta luce e giù nel mondo cieco.
Definiz: § XI. E secondo la imaginazione dantesca, Luce è presa per Ciascuna delle anime dei beati che appariscono cinte di luce in quella o in questa sfera celeste. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Quest'è la luce della gran Gostanza.
Esempio: E Dant. Parad. 6: Dentro alla presente margherita Luce la luce di Romeo.
Esempio: E Dant. Parad. 8: Gli occhi miei.... Rivolsersi alla luce, che promessa Tanto s'avea, e: Di' chi se' tu, fue La voce mia ec.
Definiz: § XII. Vale anche, figuratam. e poeticam., Dio, La divinità, La luce della divinità; nel qual significato riceve varj aggiunti, come Alta, Eterna, Trina, Vera, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Vere sustanzie son ciò che tu vedi.... Però parla con esse e odi, e credi Che la verace luce che le appaga Da sè non lascia lor torcer li piedi.
Esempio: E Dant. Parad. 5: L'eterna luce Che, vista sola, sempre amore accende.
Esempio: E Dant. Conv. 331: La cristiana sentenzia è di maggior vigore, ed è rompitrice d'ogni calunnia, mercè della somma luce del cielo, che quella allumina.
Esempio: Petr. Rim. 2, 130: Vergine bella, che di sol vestita, Coronata di stelle, al sommo Sole Piacesti sì, che 'n te sua luce ascose ec.
Esempio: Benc. Pimandr. Mercur. 61: La divina luce è più veloce e più acuta a penetrare; e oltre a questo che riempie ciascuna cosa d'immortalità, sanza essere offesa.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 56: E dell'eternità nel trono augusto Risplendea (il Re del cielo) con tre lumi in una luce.
Esempio: Martin. T. V. Not. 10, 179: L'anima umana.... non può esser capace di vedere Dio, di vedere quella luce increata e immensa, se non mediante quello che i Teologi chiamano lume della gloria.
Definiz: § XIII. Vale pure, spesso poeticam., Occhio, e in senso più ristretto Pupilla dell'occhio; usato per lo più nel plur., e anche nella frase, La luce, o Le luci, degli occhi. –
Esempio: Dant. Inf. 29: La molta gente e le diverse piaghe Avean le luci mie sì inebrïate, Che dello stare a piangere eran vaghe.
Esempio: Frescobald. M. Rim. 53: E le lagrime versan d'ogni luce Tal che 'l Nilo parria un picciol rivo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 93: Nè giammai lingua umana Contar poria quel che le due divine Luci sentir mi fanno.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 48: Con detto pennello profila il contorno delli occhi sopra le luci delli occhi.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 229: Tutte le similitudini delle cose evidenti, che ci sono per obietto,... entrano al senso per la picciola luce dell'occhio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 57: Ella, ch'ancora avea le luci rosse Del pianger lungo, sospirando disse.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 137: Occhi di perle vaghi, luci torte Da ogni obbietto diseguale a loro.
Esempio: Cellin. Vit. 140: Agnolino Gaddi.... si era tanto ispaventato, che le luce degli occhi aveva fuor del punto.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 49: Questa figura sostiene un vecchio, che abbracciatola e preso animo, fatto gli occhi tondi, con la luce in mezzo, mostra, con lo alzare le ciglia ed increspar la fronte, in un tempo medesimo e forza e paura.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 115: Alla semplice nominazione di quel ribaldaccio dello storione, gli viene subito l'acqua alla bocca, e certe luci squaderna, che paion due fanali di galea.
Esempio: Mont. Poes. 2, 181: Di color cangiossi L'altra, e atterrò l'oneste luci.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 271: La miri con le luci immote, Finchè improvvisamente sì riscote.
Definiz: § XIV. Figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 18: Drizza.... ver me l'acute luci Dello intelletto.
Definiz: § XV. Luce, e, con maggior tenerezza, Luce degli occhi, Luce degli occhi miei, dicesi figuratam. e poeticam., più specialmente nel linguaggio amoroso, di persona cara o a persona cara; e trovasi pur detto, per reverenza, da discepolo a maestro. –
Esempio: Dant. Purg. 6: E' par che tu mi nieghi, O luce mia, espresso in alcun testo, Che decreto del cielo orazion pieghi.
Esempio: Bocc. Teseid. 10, 105: Dunque angoscioso dovunque n'andraggio, Sempre sarò senza te, luce chiara.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 10: Ella è pur la mia donna e la mia dea, Questa è la luce pur degli occhi miei.
Esempio: E Ar. Rim. 1, 239: Da penitenza e da dolore oppresso Di vedermi lontan dalla mia luce, Trovomi sì, ch'odio talor me stesso.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 120: E però voglio io, la mia luce, che tu mi faccia ancor questo altro servigio.
Esempio: Alam. L. Gir. 2, 24: Sopra il letto si pon, grida e sospira, Che la sua cara luce avea pur pressa; Or nuovo vento a lei contrario spira, Che via la spinge ove non può gir essa.
Esempio: Metast. Dramm. 2, 64: Al fin siam soli; Potrò senza ritegni Il mio contento esagerar; chiamarti Mia speme, mio diletto, Luce degli occhi miei.
Esempio: E Metast. Dramm. 7, 74: Tu fosti e siei Luce degli occhi miei, Del mio tenero cor tutta la cura.
Esempio: Fosc. Poes. C. 8: A te, donna, io sospiro: Luce degli occhi miei, chi mi t'asconde?
Definiz: § XVI. Per estensione, vale anche La vista, La facoltà visiva, Il vedere. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Noi veggiam, come quei che ha mala luce, Le cose.... che ne son lontano.
Esempio: E Dant. Parad. 21: Vid'io uno scaleo eretto in suso Tanto, che nol seguiva la mia luce.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 331: Un povero uomo era venuto nella chiesa cattedrale, e non vedeva lume, e andossene dov'era santo Crescenzio, e gittossi alli suoi piedi, e pregollo con grande piatade che a lui dovesse piacere di farli ritornare la luce.
Esempio: Petr. Rim. 1, 18: Vommene in guisa d'orbo senza luce, Che non sa ove si vada, e pur si parte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 30: Guidon, che questo esser Rinaldo udio, Famoso sopra ogni famoso duce, Ch'avuto avea più di veder disio, Che non ha il cieco la perduta luce, Con molto gaudio disse: ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 184: È peccato che Tu abbi luce negli occhi, a come tu Indovini.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 29: Che quella faccia alzar, già sì orgogliosa, Nella luce degli uomini non osa.
Esempio: Bald. Pros. 317: Buona è, dunque, la ferocità e la forza, ma non a quel toro che è privato della luce.
Esempio: Mont. Iliad. 2, 799: Adirate le dive al burbanzoso Tolser la luce e il dolce canto e l'arte Delle corde dilette animatrice.
Definiz: § XVII. E figuratam., per Intelletto, Perspicacia, o simile. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 234: Godi, Balbau, della tua interna luce, Che scorge l'avvenir sì di lontano.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 93: O che all'uso de' mali Istupidisca il seuso, o ch'abbian l'alme Qualche parte di luce, Che presaghe le renda, io per Arbace, Quanto dovrei, non so dolermi.
Definiz: § XVIII. Luce, vale altresì Conoscenza, Notizia, anche figuratam.; onde le frasi Avereluce di checchessia, Dareluce di checchessia, Prendere, luce di checchessia, per Averne, Darne, Prenderne, sentore, notizia; Dar luce a checchessia, per Farlo conoscere, Divulgarlo; e Render luce, per Rischiarare un dubbio. –
Esempio: Dant. Purg. 28: Maravigliando tienvi alcun sospetto; Ma luce rende il salmo Delectasti, Che puote disnebbiar vostro intelletto.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Da molte stelle mi vien questa luce; Ma quei la distillò nel mio cor pria, Che fu sommo cantor del sommo duce.
Esempio: Biring. Pirotecn. 49: Chi questi effetti vuol far bene, deve primamente guardare alla natura e qualità de la miniera. De la quale ne averete auto luce da la sperienzia del saggio.
Esempio: Tolom. Lett. 217 t.: Ove son le mie scritture? Fate, per Dio, ch'io n'abbia luce, e mi siano vendute.
Esempio: Segner. Lett. 8: Aveva io pregato il signor marchese degli Albizzi a voler, tornato costì, prenderne alcuna luce.
Esempio: E Segner. Lett. 55: V. A. S. dovesse rimanere informata se nulla v'era sufficiente a dar luce.
Esempio: Lambr. Elog. 97: Questa sagacezza, questa quasi direi sottile luce delle somme verità non si acquista, o signori, nelle scuole.
Definiz: § XIX. Vale anche Guida, Scorta, o simile; onde Luce evangelica, per Gl'insegnamenti del Vangelo. –
Esempio: Dant. Conv. 256: Non chiudete gli orecchi a Salomone che ciò vi dice, dicendo che la via de' giusti è quasi luce splendente, che procede e cresce infino al dì della beatitudine; andando loro dietro, mirando le loro operazioni, ch'esser debbono a voi luce nel cammino di questa brevissima vita.
Esempio: Gravin. Rag. Poet. 13: I Padri antichi, volendo distrarre i gentili dal culto superstizioso e falso, non solo adoperavano il vigor della luce evangelica, ma eccitavano ancora alcune autorità de' primi architetti dell'idolatria.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 13: Quel concetto che assegnasse a ciascuna di tali regole la sua speciale virtù e le condizioni per metterla ad atto con efficacia temperata, e che fosse luce agli insegnanti per seguir quelle norme con padronanza che le acconcia ai casi.
Definiz: § XX. Luce, vale anche, poeticam., Il vivere, Vita. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 18: I' che temo del cor che mi si parte, E veggio presso il fin della mia luce.
Esempio: Cont. Bell. Man. 47: Al vago ardor mi riconduce Lei che mi ha scorto al fin della mia luce.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 10: E se vuoi che di te porti novella Nel mondo su, per satisfarti sono. L'ombra rispose: Alla luce alma e bella Tornar per fama ancor sì mi par buono, Che ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 117: E perchè la mia man voglio che spegna La luce mia, conosca che, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 80: Nè già gli incresce, del suo caro duce Morendo invece, abbandonar la luce.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 39: Perdona all'alme omai di luce prive; Non dee guerra co' morti aver chi vive.
Definiz: § XXI. Poeticam., e figuratam., per Fiamma, Fuoco, d'amore. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 18: E m'è rimasa nel pensier la luce, Che m'arde e strugge dentro a parte a parte.
Definiz: § XXII. Parlandosi di telescopio, denota Lo specchio concavo che riflette la luce. –
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 239: È oggigiorno opinione generale che essa (la via lattea) altro non sia che l'effetto della confusa mista luce di un immenso numero di stelle; opinione che diviene evidenza di fatto, quando si abbia la sorte di possedere un telescopio di gran forza e gran luce, siccome sono quelli di venti piedi di Herschel.
Definiz: § XXIII. E parlandosi di specchi, vale La lastra preparata a riflettere le immagini.
Definiz: § XXIV. Luce, Term. degli Architetti, vale Vano, o Apertura, fatto nei muri per uso di finestre e anche di porte, e denota altresì La dimensione di esso vano o apertura. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 230: Sono le porte di questo (del palazzo) doppie; la luce braccia sedici, e la larghezza otto.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 12, 255: Sedici finestre..., che la luce di ciascuna è larga palmi dodici e mezzo, alte palmi ventidue in circa.
Esempio: Soder. Agric. 164: Torna bene (nel far le porte principali) il divider lo spazio del piano, dal suolo alla superficie della travatura in tre parti e mezzo, e di due farne la luce in altezza, e di una in larghezza, manco la duodecima parte dell'altezza.
Esempio: E Soder. Agric. 165: Le finestre di sopra, cioè quelle del secondo ordine, deono esser la sesta parte minori della lunghezza della luce di quelle di sotto.
Esempio: E Soder. Agric. 166: Il massiccio delle porte e finestre ne' conci, non dee essere nè men grosso, nè più, della sesta parte della larghezza della luce.
Esempio: Zannon. Marm. Pozz. 23: Essendo sei piedi larga la luce della porta, ne viene, che l'architrave dovea restare incastrato nel muro un piede per parte.
Esempio: Lambr. Bach. Set. 16: Conviene aprire qua e là.... dei finestrini o sfiatatoj, d'una luce di 10 a 12 soldi di braccio per lato.
Definiz: § XXV. Quindi Stanza di prima luce, dicesi Quella che piglia luce direttamente per un'apertura; e Stanza di seconda luce, Quella che la riceve da altra stanza illuminata.
Definiz: § XXVI. Trovasi per Diametro o Vano di edifizio, o parte di edifizio, non ancora coperto. –
Esempio: Nell. Disc. Archit. 58: Un simil tempio, condotto col suo imbasamento dove vadia voltata la cupola, ci figuriamo noi avere fra mano; la luce, o vogliam dire diametro interiore, dell'imbasamento, sia di braccia 50.
Definiz: § XXVII. È anche Term. d'Ingegneria idraulica, e vale generalmente Qualunque vano, apertura, in opera muraria, per cui passi l'acqua; e più comunemente dicesi dell'Apertura, o Aperture, di un ponte. –
Esempio: Viv. Disc. Arn. 3: Non sarebbe mai necessario rifar ponti rimasti senza luce e affogati.
Esempio: E Viv. Relaz. 263: I quali (i tre ponti di Pisa), mediante le medesime ripienezze, son ridotti nell'altezza quasi incapaci dell'escrescenti, massimamente quel di mezzo, di minor luce degli altri.
Esempio: Guglielmin. Mis. Acq. corr. 403: Se si debba derivare dell'acqua da un cauale orizzontale, per molte luci fatte ne' lati del canale, se si ristringerà in maniera la sezione sotto all'infima luce, che tutta l'acqua del canale abbia quella proporzione alla rimanente nel canale dopo la distribuzione, che ha la larghezza del canale avanti la distribuzione, cioè sopra la luce superiore, alla larghezza della sezione ristretta sotto la luce inferiore, l'acqua sopra a questa sezione, sempre si conserverà nella medesima altezza.
Esempio: Manfred. Not. Guglielmin. 42: Tal effetto non dovrebbe essere molto notabile, quando si trattasse d'una luce assai grande; non potendo allora l'acqua, trattenuta dal soffregamento. avere gran proporzione a tutta l'acqua che uscirebbe per una tal luce.
Esempio: Nell. Disc. Archit. 32: Sarebbe errore di colui che, trovandosi a ordinare un ponte in un sito ristretto dagli argini di un fiume, volesse perciò farlo alto di luce più del suo dovere.
Esempio: ENell. Disc. Archit. 33: Diversamente vedremo in pratica, fabbricando un ponte d'un solo arco, ed assegnatagli la sua competente luce ed ampiezza, in riguardo al corpo maggiore d'acqua che meni il fiume.
Esempio: Perell. Relaz. Idr. 109: Essendo queste cateratte formate di tre luci, il letto di questo canale non ne occupa che una sola.
Esempio: E Perell. Relaz. Idr. 225: La quantità d'acqua, che si toglierà alla Maroggia, aprendo un diversivo, colla luce di 30 palmi di lunghezza, e cinque di altezza, ec.
Esempio: Targ. Disam. 21: Dovrebbe.... farsi un gran rincollo, o ristagno d'acqua, finattantochè si fosse ella smaltita perle luci de' regolatori.
Definiz: § XXVIII. Luce, è pur Term. delle Arti belle, e vale Punto, o Grado, di luce conveniente a un'opera d'arte, e più particolarmente a una pittura. –
Esempio: Gennin. Tratt. Pitt. 6: Ma fa' che, quando disegni, abbi la luce temperata e il sole ti batta in sul lato manco.
Esempio: E Gennin. Tratt. Pitt. 7: Se per ventura t'avvenisse, quando disegnassi o ritraessi in cappelle, o colorissi in altri luoghi contrarj, che non potessi avere la luce dalla man tua, o a tuo modo, seguita di dare el rilievo alle tue figure, o veramente disegno, secondo l'ordine delle finestre che trovi ne' detti luoghi che ti hanno a dare la luce.
Esempio: Ghibert. Comment. 11: Ancora ho veduto in una temperata luce cose scolpite molto perfette e fatte con grandissima arte e diligenzia.
Esempio: Segner. Op. 4, 451: Chi mi vieta di mettervi in miglior luce il ritratto stesso, che un'altra volta io vi ho dato da vagheggiare? (qui figuratam.).
Definiz: § XXIX. Luce di sant'Elmo o sant'Ermo, è Quel chiarore o splendore che comparisce sulla cima degli alberi delle navi e sulle punte dei pennoni, più spesso sul finir della burrasca, e che pare sia un fenomeno elettrico. Gli antichi credevano provenisse da Castore e Polluce; i marinai cristiani da sant' Elmo, vescovo siciliano, venerato come loro protettore. Dicesi pure Fuoco, e Stella, di sant'Elmo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 50: Ma diede speme lor d'aria serena La disïata luce di santo Ermo, Ch'in prua s'una cocchina a por si venne; Chè più non v'erano arbori, nè antenne. Veduto fiammeggiar la bella face, S'inginocchiaro tutti i naviganti.
Esempio: Red. Ditir. A. 204: Dicono i marinari che nelle più spaventose fortune di mare suole soventemente verso 'l fine di esse apparire una certa luce, o splendore, il quale si posa sopra gli alberi, o sopra l'antenne, o sopra le pale de' remi del navilio; e questo splendore è chiamato da essi marinari la luce di Santermo, ovvero di Santelmo.
Definiz: § XXX. Angelo della luce, o di luce. Maniera biblica, per denotare l'Angelo buono, l'Angelo di Dio, in contrapposto all'Angelo delle tenebre, che è il Demonio. –
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 3, 259: Laban è interpretato imbiancamento, e il diavolo degnamente è detto imbiancamento; perocchè essendo scuro per merito, si trasfigura in angelo di luce.
Esempio: Savonar. Tratt. Gov. Fir. 24: Ammaestrato da maggiore e più sagace diavolo, il quale si transfigura nell'angelo della luce, per dare maggiore colpo.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 813: Trasfigurandosi talora l'angelo delle tenebre in angelo di luce, può succedere che ec.
Definiz: § XXXI. Chiaro come la luce del sole, o come il sole. –
V. Chiaro, § XXXVII.
Definiz: § XXXII. Alla luce del sole, e poeticam. In aperta luce, e simili, vale In modo a tutti manifesto, palese, visibile, e simili. –
Esempio: Tass. Gerus. 19, 130: Sia da quegli empj il valor nostro esperto Nella più aperta luce, in loco aperto.
Esempio: Manz. Poes. 395: Ciò che feci per voi, tatto lo feci Alla luce del sol.
Definiz: § XXXIII. Di luce, trovasi poeticam. per Di giorno. –
Esempio: Dant. Rim. 173: Così foss'ella più pietosa donna Ver me, che chiamo di notte e di luce.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 92: Fabricò 'l tempo e poi gli aggiunse l'ali; Onde sen fugge di notte e di luce, Gli anni involando a' miseri mortali.
Definiz: § XXXIV. Aggiungere luce al sole, vale proverbialm. Portare checchessia dove n'è grande abbondanza. –
Esempio: Tolom. Lett. 125 t.: Ma è questa cosa tanto manifesta, che sarebbe un volere aggiugner legna a la selva, acqua al mare, stelle al cielo e luce al sole.
Definiz: § XXXV. Darealla luce o in luce, Mettere, o simili, alla luce o in luce, detto di donna, vale Partorire; ed Escire, Venire, o simili, a luce, alla luce, in luce, detto di creatura, vale Nascere. –
Esempio: Car. Eneid. 10, 1124: D'Amico nacque, e ne la stessa notte Teana la sua madre, in luce il diede.
Esempio: Baldell. F. Filostr. 21: Questa cosa può apportare certamente maraviglia a ciascuno, che 'l fanciullo senza l'aiuto di alcuna levatrice così tosto venisse in luce.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 70: Altri ebbero il sopranome tirato da qualche accidente avvenuto nel nascimento, come ancora oggi appellano Proculeio colui che nacque quando era il padre in viaggio lontano; e Postumio il venuto in luce dopo la morte del padre.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 43: Sì come è caso fortuito che talora non si trovi acqua..., così è caso fortuito che 'l fanciullo muoia nell'alvo; avendo la natura destinati tutti a nascere, e disposto l'ordine delle cagioni in maniera, che ciascuno conceputo esca in luce, se qualche accidente non gliel divieta.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 1, 306: Fiorì (Guido da Siena) prima che Cimabue venisse a luce in Firenze.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 21: Quando alla luce i' venni fuori, C'erano in casa mia de' capitali.
Definiz: § XXXVI. Dare in luce, alla luce, o alla pubblica luce, Mandare, e simili, in luce, alla luce, o alla pubblica luce, riferito a scritture, vale Dare alle stampe, Stampare, Divulgare per mezzo della stampa; e Meritare la luce, vale Meritare di essere stampato, pubblicato. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 234: Questa fatica mia, ch'or mando in luce, Nasce dal tuo giudicio intero e sano.
Esempio: Baldin. Lez. Ded. 3: L'onore che V. A. S. mi fece colla sua presenza, e 'l grato accoglimento col quale si degnò di riguardare questa mia lettura accademica..., mi rende ora animoso a mandarla alla pubblica luce.
Esempio: Forteguerr. Terenz. XXIV: Favoritelo voi, e con giusto animo Pesate ben la cosa per conoscere Da questa che si possa egli promettere Dell'altre, che di nuovo ei far proponesi, Se la pubblica luce esse si mertino, Ovveramente rigettar si debbano.
Esempio: Grand. Risp. apolog. 91: Essendo stata data alla pubblica luce, ed a tutto potere sparsa a qualunque condizione di persone, la lettera apposta al mio libro dal medesimo signor M., mi sono veduto obbligato da' motivi già addotti nella Introduzione, a far pubblica ancor io questa mia apologetica risposta.
Esempio: Fag. Pros. Ded. 4: Non avendo presentemente che dare in luce, non mi resta da poterle fare alcun'altra dimostrazione.
Esempio: Martin. G. B. Contrapp. 2, 256: Fu cantore ed eccellente sonatore di cornetto dell'imperatore Ridolfo II, e diede in luce varie opere di musica pratica.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 3, 95: Il Durosoy, convinto di aver pubblicato scritti eccitatori della guerra civile,... e di avere, in una gazzetta ch'ei dava in luce, proposto il dì 9 di agosto i mezzi di difendere il castello delle Tuilerie se fosse assalito, fu parimente mandato a morte.
Definiz: § XXXVII. Dare alla luce, a luce, in luce, in piena luce, Mandarealla luce, a luce, in luce, in piena luce, Metterealla luce, a luce, in luce, in piena luce, Recare, e simili, alla luce, a luce, in luce, in piena luce, riferito figuratam. a cose, o fatti, vale Render pubblico o noto, Manifestare, Palesare, Dichiarare compiutamente, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 24: Di Bradamante e di Marfisa dico, Le cui vittorïose inclite prove Di ritornare in luce m'affatico.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 2: E ne successero appresso quei rari, anzi i più tosto insoliti effetti, che, gran tempo stati nascosi, ci apparecchiamo arrecare in luce.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 61: Studiò di vincer se stesso in ben fare, avido sempre di mettere in luce novelle prove del suo valore.
Esempio: Lambr. Elog. 19: Del quale mi sarei volentieri ingegnato di mettere in piena luce il valore, se delle cose, in che egli salì a grande riputazione, io mi conoscessi più che non mi conosca.
Esempio: Capp. Econ. 363: L'incuria o la paurosa soggezione de' secoli più recenti, trattennero l'investigazione di quei fatti, che la età nostra, risoluta scrutatrice, chiede sien posti in luce pienissima.
Definiz: § XXXVIII. Dar luce alle stanze, alle case, vale Provvedere al modo onde elle ricevano la luce; e Pigliar luce le stanze, le case, vale Riceverla. –
Esempio: Baldin. Decenn. 4, 15: A ciascheduna delle quali (di tre case unite) dette i suoi lumi in quella quantità che ad esse abbisognavano, non ostante la differenza che nel dar luce all'abitazioni passa fra quelle che piglionla per di fuori, a quelle a cui devonsi provvedere dalle interiori parti.
Definiz: § XXXIX. Escire in luce, alla luce, Venire, e simili, in luce, alla luce, Vedere la luce, detto di scritture o libri, vale Essere pubblicato, divulgato, per le stampe. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 3, 688: Quattrocento anni avanti che uscisse a luce il volume delle pontificie Decretali.
Esempio: Red. Lett. Occh. 15: Ma queste cose di quanto momento siano, V. S. illustrissima lo ascoltò da quella Veglia del signor Dati, degna di venire alla luce insieme coll'altre, che ec.
Esempio: Cocch. Op. 1, 451: I libri poi che giornalmente escono alla luce, essendo ad ognuno interamente permesso di dire ciò ch'ei pensa, non mancano d'avere alcune buone cose tra molte malvage.
Esempio: Giobert. Primat. 256: L'autenticità dello scritto dipende dalla sua conservazione non interrotta, fin dal punto in cui vide la luce.
Esempio: Lambr. Elog. 10: Ei gli leggeva quei suoi bellissimi dialoghi, i quali vennero in luce nel Giornale Agrario.
Definiz: § XL. E detto di cose o fatti, vale Farsi palese, Rendersi noto, Manifestarsi, Scoprirsi. –
Esempio: Bocc. Filostr. 2, 140: Tu puoi ben veder quello Che seguir ne potria, se tale affetto Venisse a luce.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 229: Fo quel ch'io posso, perchè l'innocenza sua venga a luce; ma il favore, la sollecitudine e la potenza dell'avversario lo soffoga.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 203: E so anco che V. S. gli farà cosa gratissima a cercare con ogni industria che la verità venga a luce, e fare ogni giusto favore a questo suo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 102: E se ne trovano in Roma infiniti pezzi sotterrati nelle ruine, che giornalmente vengono a luce.
Esempio: Salv. Spin. 5, 9: Disponti.... di lasciarmi il mio d'accordo, e dileguarti di questa terra, prima che la cosa venisse a luce.
Esempio: Ricett. fior. 22: Il bolo armeno venne in luce al tempo di Galeno.
Esempio: Maff. Anfit. 115: Quel frammento d'iscrizione che nell'anno passato è venuto a luce.
Definiz: § XLI. Recare a luce, riferito a cose riposte o nascose dove che sia, vale Trarnele fuori, e metterle in mostra, o in uso pubblico. –
Esempio: Bocc. Lett. 17: L'ambizione degli uomini non temperati trovò le ricchezze e recolle a luce, avendole, siccome superflue, nelle profondissime interiora della terra la natura nascose.