Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
SCHIFO
Apri Voce completa

pag.386


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» SCHIFO
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
SCHIFO.
Definiz: Add. Sporco, Lordo. Lat. spurcus, lutulentus. Gr. ἀκάθαρτος, βορβορώδης.
Definiz: § Per Ritroso, Fastidioso, Che sfugge, Che sdegna ogni cosa. Lat. indignans, fastidiens, delicatus. Gr. ἀποστρεφόμενος, παροπτόμενος, ἁβρός.
Esempio: Bocc. nov. 17. 15. Mostrando di non aver cura di ciò, che ella si mostrava schifa.
Esempio: Lab. 263. Nelle Chiani di mezza state con molta men noia dimorrebbe ogni schifo, che vicino a quello.
Esempio: G. V. 9. 135. 5. Fu alquanto presuntuoso, schifo, e sdegnoso.
Esempio: Com. Inf. 3. A dare ad intendere, che ancora è schifo di passare uomini vivi per la rimembranza di quello, che fece a' demonj Ercule, e Teseo.
Esempio: Dant. Purg. 26. Queste del giel, quelle del sole schife.
Definiz: §. II. Per Guardingo, Ritirato. Lat. modestus. Gr. κόσμιος.
Esempio: Petr. son. 189. E Laura mia con suoi santi atti schifi Sedersi in parte, e cantar dolcemente.
Esempio: Tratt. gov. fam. Chi è schifo sano, conviene che stenti infermo (Lat. mollis, delicatus)
Definiz: §. III. Schifo, in forza di sust. per Ischifiltà, Schifezza; onde Venire a schifo, Avere a schifo, vale Venire a noia, Essere schifato, Avere a noia. Lat. fastidiose. Gr. ἀποστρέφεσθαι.
Esempio: Dant. Inf. 31. E non ten venga schifo.
Esempio: Petr. son. 250. Che non ha a schifo le tue bianche chiome.
Esempio: Bocc. nov. 18. 37. Il quale a schifo avea la Giannetta.
Esempio: Guitt. lett. 25. E come per ragione ec. averebbe avuto alcun buono a schifo.