Lessicografia della Crusca in rete

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SCHIFO
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SCHIFO.
Definiz: Sporco, lordo. Lat. spurcus, lutulentus. Qui ritroso, fastidioso, che sfugge, che sdegna ogni cosa. Lat. indignans.
Esempio: Lab. n. 264. Con molta men noia dimorrebbe ogni schifo.
Esempio: E Bocc. nov. 17. 15. Di non aver cura di ciò, ch'ella si mostrava schifa.
Esempio: G. V. 9. 13. 5. Fu alquanto presontuoso, schifo, e sdegnoso.
Esempio: Com. Inf. 3. A dare ad intendere, che ancora è schifo di passare huomini vivi [cioè ritroso al passare, repudiante]
Esempio: Dan. Purg. 26. Quelle del giel, quelle del Sole, schife.
Definiz: ¶ Per guardingo, ritirato. Lat. modestus.
Esempio: Petr. Son. 150. E Laura mia con suo' santi atti schifi, Sedersi in parte, e cantar dolcemente.
Definiz: Venire schifo: avere a schifo, avere a noia. Lat. nausae esse.
Esempio: Tratt. gov. fam. Chi è schifo sano, conviene che stenti infermo.
Esempio: Dan. Inf. 31. E non ten venga schifo.
Definiz: ¶ Scrivendo in parlare sciolto, diremmo A SCHIFO.
Esempio: Petr. Son. 251. Che non ha a schifo le tue bianche chiome.
Esempio: Boc. n. 18. 37. Il quale a schifo avea la Giannetta.
Definiz: ¶ SCHIFO sust. vale paliscalmo.
Esempio: Ar. Fur. Scoperse Lui nello schifo, con poco intervallo.
Definiz: ¶ Per simil. a volta di stanza fatta a guisa di schifo a rovescio.