Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
VICINO.
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VICINO.
Definiz: Sust. Colui, che ci abita di presso. Lat. vicinus. Gr. ὁ ἐγγύς.
Esempio: Bocc. nov. 64. 12. Tanto andò il romore di vicino in vicino, che egli pervenne infino a' parenti della donna.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 34. O sventurata, che si dirà da' tuoi fratelli, da' parenti, e da' vicini?
Esempio: E Bocc. nov. 79. 4. La compagnia de' quali era continuva, ed eran suoi vicini.
Esempio: E Bocc. nov. 87. 2. Quello, che ad una mia vicina, non è ancor guari, addivenne.
Esempio: Tesorett. Br. E se sotto mantello Hai orlato il cappello Ad alcun tuo vicino, Per metterlo al dichino.
Esempio: Dant. Inf. 33. Or ti dirò, perch'i' son tal vicino.
Esempio: Petr. canz. 29. 4. Qual colpa, qual giudicio, o qual destino Fastidire il vicino?
Esempio: E Petr. son. 71. Pianga Pistoia, e i cittadin perversi, Che perduto hanno sì dolce vicino (quì vale: cittadino, compagno, della stessa città)
Definiz: §. I. In proverb.
Esempio: Albert. cap. 16. Chi ha 'l mal vicino, ha 'l mal mattutino (e vale, che Il cattivo vicino ci noia tutto il dì)
Definiz: §. II. Pure in proverb.
Esempio: Albert. cap. 29. Meglio è vicino da presso, che fratello da lunga (e vale, che un Presto soccorso, benchè meno efficace, val più, che un tardo, o remoto, quantunque potente)
Definiz: §. III. Aver cattivi vicini, si dice di chi si Loda per se medesimo. Lat. domesticus testis. Gr. μάρτυρ ἔνοικος.
Esempio: Varch. Ercol. 67. Questi tali, che s'ungono, o untano gli stivali da lor posta, cioè si lodano da lor medesimi, si suol dire, che hanno cattivi vicini.
Definiz: §. IV. Parimente in dettato, o in maniera proverbiale, che di per se è chiara, diciamo: Tanto durasse la mala vicina, quanto dura la neve marzolina.