Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
SE NON, e SE NO
Apri Voce completa

pag.473


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
SE
Dizion. 2 ° Ed.
SE
SE NON, e SE NO.
Definiz: Particella eccettuativa; e vale Fuorchè. Lat. nisi, praeter. Gr. εἰ μή, πλήν.
Esempio: Bocc. introd. 26. Che più si può dire, lasciando stare il contado, e alla città ritornando, se non che tanta, e tal fu la crudeltà del cielo ec.
Esempio: E Bocc. nov. 25. 3. D'ogni cosa opportuna a dovere onorevolmente andare fornito s'era, se non d'un palafreno.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 5. Che ne dobbiam fare altro, se non torgli que' panni, e quel ronzino, e impiccarlo?
Esempio: Dant. Par. 1. Non dei più ammirar, se bene stimo, Lo tuo salir, se non come d'un rivo, Se d'alto monte scende giuso ad imo.
Esempio: Petr. son. 224. Nè di Lucrezia mi maravigliai, Se non come a morir le bisognasse Ferro, e non le bastasse il dolor solo.
Esempio: E Petr. 229. Ma se consentimento è di destino, Che poss'io più, Se no aver l'alma trista?
Esempio: Vit. Barl. 83. Or t'ho divisate tutte maniere di credenze; or puoi vedere, che sono tutte ree, se non la legge de' Cristiani.
Definiz: §. I. Talora si trova presso gli antichi congiunto col verbo Essere, il quale vi sta a maniera di ripieno, e vale lo stesso.
Esempio: Stor. Pist. 38. Li Terrazzani, se non furono quelli, ch'aveano fatto guerra ec. rimasono nella terra.
Esempio: E Stor. Pist. 39. Sgomberarono tutta la città, se non fue le masserizie grosse.
Esempio: E Stor. Pist. 145. Quando ebbe avuta la rocca, lasciò andare ogni persona, che v'era dentro, sano, e salvo, se non fue due conestaboli.
Definiz: §. II. Se non che, lo stesso, che Se non, Fuorchè, Eccettochè. Lat. praeterquamquod, nisi quod. Gr. πλήν ἤ.
Esempio: Bocc. nov. 45. 5. Vedi, in questo io non potrei per te altro adoperare, se non che, quando Giacomino andasse in alcuna parte a cena, metterti là, dove ella fosse.
Definiz: §. III. Vale anche Se non fosse che, o Se non fosse stato che. Lat. nisi. Gr. εἰ μή.
Esempio: Bocc. nov. 23. 21. E avrei gridato, se non che egli, che ancor dentro non era, mi chiese mercè per Dio, e per voi.
Esempio: Petr. son. 64. E se non ch'al desío cresce la speme, I' cadrei morto ove più viver bramo.
Esempio: E Petr. cap. 7. Che 'n tutto quel mio passo er'io più lieta, Che qual d'esilio al dolce albergo riede, Se non che mi strignea sol di te pieta.
Esempio: E Petr. canz. 18. 4. Luci beate, e liete, Se non che 'l veder voi stesse v'è tolto.
Esempio: Cas. lett. 28. E la causa mia non ha alcun dubbio, se non che V. Ecc. ha fatto un salvocondotto ne' beni, e nella persona.
Definiz: §. IV. Dicesi eziandío per Altrimenti, Caso che no. Lat. sin secus, alioquin.
Esempio: Bocc. nov. 20. 22. Come piuttosto potete, v'andate con Dio, se non che io griderrò, che voi mi vogliate sforzare.
Esempio: E Bocc. nov. 76. 18. Noi intendiamo, che tu ci doni due paia di capponi, se non che noi diremo a Monna Tessa ogni cosa.
Definiz: §. V. Se non se, lo stesso, che Se non; e talora il secondo SE, pare, che abbia forza di Forse. Lat. praeter, praeterquam, nisi, nisi forte. Gr. εἰ μὴ ἄρα.
Esempio: G. V. 12. 73. 2. E nota, s'egli ha tra' Cristiani al suo tempo nullo Re, se non s'è quello di Francia, e quello d'Inghilterra, e d'Unghería, di tanto podere, quanto messer Luchino.
Esempio: E G. V. num. 3. Messer Mastino Signore d'undici cittadi le perdè tutte, se non se Verona, e Vincenza, e in quelle fu osteggiato.
Esempio: Pass. 101. Non dice: dicale il confessore, o altri per te, se non se in caso, dove tu non potessi, o non sapessi.
Esempio: Petr. canz. 3. 1. A qualunque animale alberga in terra, Se non se alquanti, che hanno in odio il sole, Tempo da travagliare è quanto è 'l giorno.
Esempio: Fr. Giord. Pred. I regnami tutti son novelli, se non se un poco il Re di Francia.
Esempio: Fiamm. 1. 111. Il sommo colmo della beatitudine a tenere reputava, se non se solamente in aperto poter dimostrare la cagione della mia gioia.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 353. Perchè noi non ci possiamo ragunare, e parlare, se non se disarmati, e come ignudi.