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Dizion. 4° Ed. .
TENDERE.
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TENDERE.
Definiz: | Distendere, in signific. d'Allargare, o Spiegare. Lat. expandere, extendere,
explicare. Gr. ἐκπεταννῦσθαι.
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Esempio: | Vegez. Sopra le quali si tendano pezze di ciliccio, le quali rifrenano il furor
delle saette. |
Esempio: | Nov. ant. 19. 3. Il padre fece tendere un ricco padiglione. |
Esempio: | E Nov. ant. 96. 1. Uno mercatante, che recava berrette, se gli
bagnarono, e avendole tese, sì vi appariro molte scimmie, e catuna se ne mise una in capo. |
Esempio: | Viagg. Sin. Poichè gli aveva lavati, gli portava a tendere in un orto quasi a una
gittata di mano, e quivi gli tendea sopra. |
Definiz: | §. I. Tender reti, lacci trappole, e simili, si dicono dell'Acconciare cotali cose per uso
d'acchiappare animali, o simili; e figuratam. vagliono Insidiare; che anche diciamo Tendere insidie.
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Esempio: | Cr. 10. 17. 11. Due reti assai lunghe, e alte ec. che volgarmente si chiamano
pareti, e tendonsi in prati, ed in vie, ed in campi, e presso ad acque ec. |
Esempio: | Bocc. nov. 15. 20. Avendo quello, a che ella ec. aveva teso il lacciuolo.
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Esempio: | E Bocc. nov. 77. 46. Mille lacciuoli, col mostrar d'amarti,
t'aveva tesi intorno a' piedi. . |
Esempio: | E Bocc. nov. 92. 4. Ghino di Tacco, sentendo la sua venuta,
tese le reti. |
Esempio: | Petr. son. 48. Sicchè avendo le reti indarno tese, Il mio duro avversario se ne
scorni. |
Esempio: | Franc. Barb. 121. 6. Ognun, che tende, non piglia, ma spesso Chi vigila più trova;
Dormendo, rado si fa buona prova. |
Esempio: | Dant. Inf. 30. Gridò: tendiam le reti, sicch'io pigli La Lionessa, e i lioncini
al varco. |
Esempio: | Fir. As. 208. Egli non vi andò guar, che tendendomi una maggior trappola, egli mi
vi fece cadere dentro senza darmi ad assaporare il cacio. |
Esempio: | Gal. Sist. 1. 86. Questi, che tendono le pareti al comune, si fanno anco fare
autori dell'invenzioni d'altri. |
Definiz: | §. II. Tendere, per Aver la mira, Essere diretto. Lat. tendere. Gr.
ἐντείνεσθαι. |
Esempio: | Franc. Barb. 129. 10. Non dee alcun sol tendere a dannare Quel, ch'aude tutto.
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Esempio: | Galat. 65. Questi modi, e molti altri a questi somiglianti, che tendono ad impedir
la voglia, e l'appetito altrui ec. sono spiacevoli. |
Esempio: | Fir. disc. an. 110. Se la leggerezza in ogni uomiciatto è biasimevole, che
dobbiamo dire di quella d'un Prncipe, del quale ogni atto, ed ogni operazione tende o al danno, o all'utile dello
universale? |
Definiz: | §. III. Tender l'arco, vale Caricarlo. Lat. arcum tendere. Gr.
τόξον
ἐντείνεσθαι. |
Esempio: | Amm. ant. 20. 1. 2. A studio si stende l'arco, acciocchè nel suo tempo utilmente
si tenda. |
Esempio: | Petr. canz. 41. 7. Indarno tendi l'arco, a voto scocchi. |
Definiz: | §. IV. Tendere l'arco dell'intelletto, figuratam. vale Volgere il pensiero, Applicar l'animo;
tolto dall' affissar l'occhio, che si fa in mirando, ove si vuol trarre; che anche diremmo Porre la
mira, o Corre la mira. |
Esempio: | Bocc. nov. 97. 23. Alla qual cosa oggi pochi, o niuno ha l'arco teso dello
'ntelletto. |
Definiz: | §. V. Tender gli orecchi, gli occhi, e simili, vagliono Stare attento coll'udito, o colla vista.
Lat. arrigere aures, oculos intendere. Gr. ἱστάναι τὰ ὦτα,
τείνεσθαι τὰ
ὄμματα. |
Esempio: | Buon. Fier. 2. 4. 20. Stiam poco, e intanto tendiam ben l'orecchio.
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Definiz: | §. VI. Tendere, per lo stesso, che Tirare, Accostarsi. Lat. vergere. Gr.
συντείνεσθαι
πρός τι. |
Esempio: | Fir. dial. bell. donn. 375. Furono plasmate adunque d'una materia, che tendesse
al molle, ma non fusse languida, sicchè al riposo non desse impaccio. |
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