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Dizion. 5° Ed. .
COCCOLA.
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COCCOLA. Definiz: | Sost. femm. Frutto d'alcuni alberi, piante o erbe salvatiche, come cipresso, ginepro, alloro, pugnitopo, lentischio e simili, di forma quasi sferica, più o meno grosso e duro. |
Dal basso lat. coccula, e questo dal gr. κόκκος. – Esempio: | Libr. Viagg.: Vi surge dentro un'erba, che mena coccole rosse in grandissima quantità. |
Esempio: | Ricett. Fior. 84: La mortella s'abbrucia per fare l'antispodio de' Greci, pigliando le sue foglie co' fiori e con le coccole acerbe. | Esempio: | Montig. Dioscor. volg. 22: Si fa delle coccole dell'alloro, colte quando elle cominciano a diventar nere. |
Esempio: | Soder. Tratt. Arb. 9: Si pascevano gl'indovini delle sue coccole [dell'alloro], credo io, avendole col mele rettificate ed addolcite. | Esempio: | Allegr. Gev. 4: Nè il sambuco di giugno ha tante coccole,... Quant'ha la Geva mia rispetti e frottole. | Esempio: | Panciat. Scritt. var. 40: Per una crazia s'avevano quaranta palle da balestra, ed alcune coccole di ancipresso per tarantello. |
Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 93: Il Gran Duca ci mandò una mattina alcune coccole d'olmo. | Esempio: | Fag. Pros. 6: I Latini pure da Bacco chiamaron bacca quel misero, nero ed amaro frutto de' lauri, a lui consagrati, che noi chiamiamo coccola. |
Definiz: | § I. Per estensione trovasi detto Coccola di quercia per Ghianda; Coccola d'olivo, e poeticam. Coccola palladia, per Oliva. – |
Esempio: | Vett. Colt. 84: Non si truova alcun uccello, che sia vago delle sue coccole [dell'olivo]. Io non mi guardo da questo vocabolo, se bene io so che non è molto in uso della nostra lingua; che noi non usiamo di dire coccole d'ulivo, come noi diciamo ordinariamente coccole d'alloro, coccole di ginepro;.... perciocch'io truovo che i Latini le chiamavano bacce, il qual nome a questa nostra voce coccole ottimamente risponde. |
Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 5, 6: Poi di coccole palladie La sustanza io non repudio. |
Definiz: | § II. Per similit. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 17, 30: In luogo d'occhi, di color di fungo Sotto la fronte ha duo coccole d'osso. |
Definiz: | § III. Coccola, in modo basso, vale Capo; onde la maniera Girar la coccola a uno, che vale Venirgli la stizza, Perdere la pazienza, e anche Venirgli il capriccio, la fantasia; che oggi più comunemente dicesi Girare il capo. – |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 24, 94: E quel fantin come chi spesso smoccola, Si vede or sì or no, come la lucciola; Sicchè comincia a girar lor la coccola. | Esempio: | Grazz. Rim. Lett. 2, 53: Essendomi girata la coccola, e venutomi capriccio di lodare così glorioso nome, ho composto in laude di Giovanni un Capitolo. |
Esempio: | Baldin. Decenn. 6, 48: Gli domandò come i cantinieri.... trattavanlo bene a vino. Serenissimo Signore, rispose Giovanni, uno di loro ve n'è, che mi tratta qualche volta bene. O come qualche volta, e non sempre? disse il Serenissimo. E che ne posso sapere io! rispose Giovanni: secondo che la coccola gira. |
Definiz: | § IV. Coccola si disse in ischerzo anche per Bussa, Percossa; onde la maniera Uccellare a coccole, per Andare in cerca di busse, Operare in modo da toccarne. – |
Esempio: | Buonarr. Fier. 1, 3, 4: È uccellare a coccole e percosse Il ruzzar co' pazz'uomini e co' bravi. |
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