Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
BEFFA, e BEFFE.
Apri Voce completa

pag.211


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
BEFFA, e BEFFE.
Definiz: Burla, scherzo fatto con arte, perchè, chi è schernito, non se n'accorga: dileggiamento. Lat. illusio, iocus.
Esempio: Boc. Nov. 11. 1. Se colle beffe, e talvolta col danno, s'è solo ritrovato.
Esempio: E Bocc. Nov. 60. 6. Seco proposero di fargli di questa penna alcuna beffa.
Esempio: E Bocc. Nov. 23. 1. Io intendo di raccontarvi una beffe, che fu daddovero fatta da una bella donna ad un, ec.
Esempio: E Bocc. g. 7. p. tit. Sotto 'l reggimento di Dionéo si ragiona delle beffi, le quali, ec.
Esempio: G. V. 8. 70. 2. Sì che 'l giuoco da beffe avvenne vero, come era ito il bando.
Esempio: Dan. Inf. 23. Sono scherniti, e con danno, e con beffa.
Definiz: §. Farsi beffe d'una cosa: vale Non istimare, non apprezzare, non curare.
Esempio: Amet. 56. Anzi lasciandole all'aure, me ne facea beffe.
Esempio: Fir. Trin. Fattene beffe. E' son pur tutti d'un pelame.
Esempio: E Fir. Trin. altrove. Tu te ne fai beffe tu.
Definiz: §. Per Cosa di niuna stima. Latin. tricae, apinae, nugae, gerrae.
Esempio: Boc. Nov. 21. 12. Tutte l'altre dolcezze del mondo, sono una beffe, a rispetto di quella, ec. [Diremmo anche Sono una baia essere una baia]