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1) Dizion. 4° Ed. .
BEFFA, e BEFFE
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BEFFA, e BEFFE.
Definiz: Burla, Scherzo fatto con arte, perchè chi è schernito non se n'accorga, Dileggiamento. Lat. illusio, iocus. Gr. ἐμπαιγμός.
Esempio: Bocc. nov. 11. 1. Spesse volte, carissime donne, avvenne, che chi altrui s'è di beffare ingegnato, e massimamente quelle cose, che sono da reverire, se colle beffe, e talvolta col danno s'è solo ritrovato.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 6. Seco proposero di fargli di questa penna alcuna beffa.
Esempio: E Bocc. g. 7. tit. Sotto 'l reggimento di Dioneo si ragiona delle beffi, le quali, ec.
Esempio: G. V. 8. 70. 2. Sicchè 'l giuoco da beffe avvenne col vero, come era ito il bando.
Esempio: Dant. Inf. 23. I' pensava così: questi per noi Sono scherniti, e con danno, e con beffa Sì fatta, ch'assai credo, che lor noi.
Definiz: §. I. Si prende altresì per Cosa di niuna stima, Baia. Lat. tricae, apinae, nugae, gerrae. Gr. παιδιά.
Esempio: Bocc. nov. 21. 12. Tutte l'altre dolcezze del mondo sono una beffe a rispetto di quella, quando la femmina usa coll'uomo.
Definiz: §. II. Farsi beffe d'alcuna cosa, vale Non istimarla, Non apprezzarla, Non curarla. Lat. irridere, aspernari, illudere. Gr. ἐμπαίζειν, οὐκ ἀλέγειν.
Esempio: Bocc. nov. 77. 63. Mai di niuno uomo ti farai beffe.
Esempio: Amet. 56. Anzi lasciandole all'aure me ne facea beffe.
Esempio: Fir. Trin. Fattene beffe, e' son pur tutti d'un pelame.
Esempio: E Fir. Trin. altrove: Tu te ne fai beffe tu.
Esempio: Malm. 2. 3. In modo delli Dei faceasi beffe, Che s'egli udía trattarne, avria piuttosto Voluto sul mostaccio uno sberleffe.