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Dizion. 5° Ed. .
INCANTO.
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pag.389
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INCANTO. Definiz: | Sost. masc. Operazione, con la quale si credeva di produrre effetti soprannaturali, o infondere magica virtù, specialmente con parole, canto, versi, formule, e con l'aiuto del demonio o di una divinità pagana. |
Ha origine comune con incantare. – Esempio: | Petr. Rim. 2, 115: Le mie notti il sonno Sbandiro, e più non ponno Per erbe o per incanti a sè ritrarlo. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 7, 18: La bella donna che cotanto amava Novellamente gli è dal cor partita, Che per incanto Alcina gli lo lava D'ogni antica amorosa sua ferita. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 20, 139: Come il mastin che con furor s'avventa Addosso al ladro, ad acchetarsi è presto, Che quello o pane o cacio gli appresenta, O che fa incanto approprïato a questo, Così ec. | Esempio: | Bern. Orl. 20, 8: Sapea di tutte l'erbe la semenza,... Onde faceva incanti e medicine E lattovari e 'mpiastri senza fine. | Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 14, 5: Tu delle stelle intendi 'l vario corso, E sai quel che l'incanto e l'erba vale. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 136: Non val Circe o Medea, non erbe o 'ncanti, Al mal che dona Amor. | Esempio: | Baldell. F. Antich. Giud. 359: Compose incanti co' quali si caccian via l'infirmità, e lasciò scritto i modi e l'ordine dello scongiurare; a che i demonj cedendo, si scacciano di sì fatta maniera, che mai più poi per l'avvenire non vi ritornano. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 330: Allor sentendo nominarvi, subito Intesi che era vostra trama, e dettine L'incanto, e l'acqua si turbò; nè intesine Più oltre. | Esempio: | Tass. Gerus. 13, 10: Che sì! che sì!... volea più dir; ma intanto Conobbe ch'eseguito era lo 'ncanto. | Esempio: | Fiacch. Fav. 1, 66: Quivi mirando Cento frondose piante Spander con elegante E vaga simmetria le braccia intorno, Restò dallo stupor preso cotanto, Ch'ei s'avvisò sì bel giardino adorno Essere opra d'incanto. |
Definiz: | § I. Figuratam. – |
Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 26: Tale è nel mondo che m'attrista e 'ncende Con sì fero liquor, sì forti incanti, Che ec. | Esempio: | Forteguerr. Cap. 257: Ma or quel monte egli ha mutato scena, Nè vi sono altri incanti, se non quelli Che dà il signor del luogo a mano piena. | Esempio: | Leopard. Poes. 140: Cadde l'incanto, E spezzato con esso, a terra sparso Il giogo: onde m'allegro. |
Definiz: | § II. Pur figuratam., dicesi di ciò che con la bontà o la bellezza propria empie l'anima di grata meraviglia e vivamente diletta; Grande allettamento, Attrattiva potente. – | Esempio: | Segner. Crist. instr. 3, 222: Troppo può il diletto coll'incanto del ben presente per turbare la nostra immaginativa, per confondere la memoria, per cattivare la mente. | Esempio: | Salvin. Son. ined. 41: E incanto alto segreto Sentia il nostro devoto a lei drappello. | Esempio: | E Salvin. Son. ined. 168: Ed a piegar suo cuor selvaggio e rio, Non hanno i versi vostri assai d'incanto. |
Esempio: | E Salvin. Pros. tosc. 1, 258: Espugnarla (l'anima) coll'incanto dell'armonia e colla macchina de' pensieri. | Esempio: | Fiacch. Fav. 2, 33: Al rospo eccoti intanto Giungere una lumaca assai vicina, Ch'era forse venuta al dolce incanto Dell'eloquente arringa e peregrina. | Esempio: | Mont. Poes. 1, 32: Allor, degli occhi lusinghiero incanto, Crebber le chiome ai boschi. |
Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 98: Bisogna che il mercante faccia invito Al compratore con loquace incanto. |
Definiz: | § III. D'incanto, in forza d'Avverb., più spesso co' verbi Fare d'incanto, Andare d'incanto, Stare d'incanto, vale Mirabilmente bene, Benissimo. – |
Esempio: | Giust. Vers. 265: Oh, per codesto, a perdermi Ci si guadagna un tanto: Lo volevano? L'ebbero: La cosa sta d'incanto. |
Definiz: | § IV. Per incanto, per lo più coi verbi Mirare per incanto, Ascoltare per incanto, e simili, vale Con tanto diletto, Con tanta sodisfazione dell'animo, da non saper quasi distaccarsi, partirsi, dal luogo, cosa, o persona, di cui si discorre. |
Definiz: | § V. Andarvi come la biscia, o come la serpe, all'incanto, o Venirvi, come la biscia, o come la serpe, all'incanto. – | V. Biscia, § III, e Serpe.
Definiz: | § VI. Far l'incanto a chicchessia, vale figuratam., Indurlo con promesse, donativi, o simili, a fare una data cosa. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 245: A mon'Orsola poi si fe l'incanto Che la tenesse (una fanciulla) nascosamente. |
Definiz: | § VII. Far l'incanto alla fantasima. – | V. Fantasima, § V.
Definiz: | § VIII. Far l'incanto con lo staccio, vale Fare incanto di somma efficacia; maniera nata forse dall'adoperarsi, nel preparare l'incanto, ingredienti passati per istaccio, e così resi migliori per essere sceverati d'ogni materia estranea. – | Esempio: | Cecch. Mogl. 5, 2: Se E' ne domanda me..., Io dirò d'aver stracciato un foglio Che era attaccato; e' non la troverebbe (una cedola) Chi fa lo 'ncanto con lo staccio. |
Definiz: | § IX. Guastare l'incanto, o Rompere, l'incanto, vale lo stesso che Guastare, o Rompere, l'incantesimo; ma è maniera assai meno usata. |
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