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1) Dizion. 5° Ed. .
INCANTO.
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INCANTO.
Definiz: Sost. masc. Operazione, con la quale si credeva di produrre effetti soprannaturali, o infondere magica virtù, specialmente con parole, canto, versi, formule, e con l'aiuto del demonio o di una divinità pagana.
Ha origine comune con incantare. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 115: Le mie notti il sonno Sbandiro, e più non ponno Per erbe o per incanti a sè ritrarlo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 18: La bella donna che cotanto amava Novellamente gli è dal cor partita, Che per incanto Alcina gli lo lava D'ogni antica amorosa sua ferita.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 20, 139: Come il mastin che con furor s'avventa Addosso al ladro, ad acchetarsi è presto, Che quello o pane o cacio gli appresenta, O che fa incanto approprïato a questo, Così ec.
Esempio: Bern. Orl. 20, 8: Sapea di tutte l'erbe la semenza,... Onde faceva incanti e medicine E lattovari e 'mpiastri senza fine.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 5: Tu delle stelle intendi 'l vario corso, E sai quel che l'incanto e l'erba vale.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 136: Non val Circe o Medea, non erbe o 'ncanti, Al mal che dona Amor.
Esempio: Baldell. F. Antich. Giud. 359: Compose incanti co' quali si caccian via l'infirmità, e lasciò scritto i modi e l'ordine dello scongiurare; a che i demonj cedendo, si scacciano di sì fatta maniera, che mai più poi per l'avvenire non vi ritornano.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 330: Allor sentendo nominarvi, subito Intesi che era vostra trama, e dettine L'incanto, e l'acqua si turbò; nè intesine Più oltre.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 10: Che sì! che sì!... volea più dir; ma intanto Conobbe ch'eseguito era lo 'ncanto.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 66: Quivi mirando Cento frondose piante Spander con elegante E vaga simmetria le braccia intorno, Restò dallo stupor preso cotanto, Ch'ei s'avvisò sì bel giardino adorno Essere opra d'incanto.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 26: Tale è nel mondo che m'attrista e 'ncende Con sì fero liquor, sì forti incanti, Che ec.
Esempio: Forteguerr. Cap. 257: Ma or quel monte egli ha mutato scena, Nè vi sono altri incanti, se non quelli Che dà il signor del luogo a mano piena.
Esempio: Leopard. Poes. 140: Cadde l'incanto, E spezzato con esso, a terra sparso Il giogo: onde m'allegro.
Definiz: § II. Pur figuratam., dicesi di ciò che con la bontà o la bellezza propria empie l'anima di grata meraviglia e vivamente diletta; Grande allettamento, Attrattiva potente. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 222: Troppo può il diletto coll'incanto del ben presente per turbare la nostra immaginativa, per confondere la memoria, per cattivare la mente.
Esempio: Salvin. Son. ined. 41: E incanto alto segreto Sentia il nostro devoto a lei drappello.
Esempio: E Salvin. Son. ined. 168: Ed a piegar suo cuor selvaggio e rio, Non hanno i versi vostri assai d'incanto.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 1, 258: Espugnarla (l'anima) coll'incanto dell'armonia e colla macchina de' pensieri.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 7, 96: L'udirvi parlare era un incanto.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 99: I Cimbri.... presi dall'incanto del paese.... arrestaronsi.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 33: Al rospo eccoti intanto Giungere una lumaca assai vicina, Ch'era forse venuta al dolce incanto Dell'eloquente arringa e peregrina.
Esempio: Mont. Poes. 1, 32: Allor, degli occhi lusinghiero incanto, Crebber le chiome ai boschi.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 98: Bisogna che il mercante faccia invito Al compratore con loquace incanto.
Definiz: § III. D'incanto, in forza d'Avverb., più spesso co' verbi Fare d'incanto, Andare d'incanto, Stare d'incanto, vale Mirabilmente bene, Benissimo. –
Esempio: Giust. Vers. 265: Oh, per codesto, a perdermi Ci si guadagna un tanto: Lo volevano? L'ebbero: La cosa sta d'incanto.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 744: Gli affari andavan d'incanto.
Definiz: § IV. Per incanto, per lo più coi verbi Mirare per incanto, Ascoltare per incanto, e simili, vale Con tanto diletto, Con tanta sodisfazione dell'animo, da non saper quasi distaccarsi, partirsi, dal luogo, cosa, o persona, di cui si discorre.
Definiz: § V. Andarvi come la biscia, o come la serpe, all'incanto, o Venirvi, come la biscia, o come la serpe, all'incanto. –
V. Biscia, § III, e Serpe.
Definiz: § VI. Far l'incanto a chicchessia, vale figuratam., Indurlo con promesse, donativi, o simili, a fare una data cosa. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 245: A mon'Orsola poi si fe l'incanto Che la tenesse (una fanciulla) nascosamente.
Definiz: § VII. Far l'incanto alla fantasima. –
V. Fantasima, § V.
Definiz: § VIII. Far l'incanto con lo staccio, vale Fare incanto di somma efficacia; maniera nata forse dall'adoperarsi, nel preparare l'incanto, ingredienti passati per istaccio, e così resi migliori per essere sceverati d'ogni materia estranea. –
Esempio: Cecch. Mogl. 5, 2: Se E' ne domanda me..., Io dirò d'aver stracciato un foglio Che era attaccato; e' non la troverebbe (una cedola) Chi fa lo 'ncanto con lo staccio.
Definiz: § IX. Guastare l'incanto, o Rompere, l'incanto, vale lo stesso che Guastare, o Rompere, l'incantesimo; ma è maniera assai meno usata.