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1) Dizion. 4° Ed. .
PEGGIORARE, e PIGGIORARE
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PEGGIORARE, e PIGGIORARE.
Definiz: Ridurre di cattivo stato in peggiore. Lat. mutare in peiorem partem, obesse, nocere, deteriorem facere. Gr. εἰς τὸ χεῖρον τρέπειν.
Esempio: Bocc. nov. 29. 4. Nè s'era ancor potuto trovar medico ec. che di ciò l'avesse potuto guerire, ma tutti l'avean peggiorato.
Esempio: E Bocc. nov. 84. 10. Sicchè tu mi piggiorresti in due modi.
Esempio: M. V. 1. 37. E da se nol potea partire sanza peggiorare sua condizione.
Esempio: Tes. Br. 3. 5. Onde se ne debbe guardare d'acque salse, e nitrose, e perciocch'elle scaldano, e seccano, e peggiorano il corpo.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Mal vendica sua onta chi la peggiora.
Definiz: §. I. In signific. neutr. vale Andar di cattivo stato in peggiore. Lat. in peius ruere; e parlandosi di malati, vale Aggravarsi nella infermità. Lat. ingravescere. Gr. εἰς τὸ χεῖρον τρέπεσθαι.
Esempio: Bocc. nov. 1. 33. E peggiorando senza modo, ebbe l'ultima unzione.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 31. Alla qual cosa il giovane non fu contento in alcuna guisa, e di subito fieramente peggiorò.
Esempio: G. V. 7. 146. 1. Da allora innanzi il reame di Francia sempre andò dibassando, e peggiorando.
Definiz: §. II. In proverb. Mal ci cresce, chi non peggiora; e si dice d'Uno, che sia insieme colla persona cresciuto anche nella malizia; quasichè sia difficil cosa il crescere senza diventar malizioso.
Esempio: Pataff. 9. Mal cresce chi non peggiora diréli.