Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
GENIA
Apri Voce completa

pag.754


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
» GENIA
Dizion. 5 ° Ed.
GENIA.
Definiz: Generazion vile, e abbietta. Lat. genus vile, turba abiecta, colluvies, forse dal Gr. γενεά, ma in mala parte.
Esempio: Lib. Viagg. Ed in quanto vi piaccia, si vi diroe di molte Provincie, diversi Paesi, e Isole, che si truovano, e di molte geníe di genti, e fiere.
Esempio: E Lib. viagg. appresso. Sta cheto, e non parlar più, perocchè nella mia schiatta n'ha più, che nella tua genía.
Esempio: M. V. 11. 101. Ser Vanni Botticella, anticamente, per genía di beccaio, s'offerse, ec.
Esempio: Cir. Calv. 3. Per soccorrer Ciriffo, che non sia Così soletto, fra tanta genía.
Esempio: Bern. Orlan. E pure è nera ancor la tua genía.
Esempio: E Ber. Orl. 1. 3. 28. Là corre Gano, e tutta la genía.
Esempio: Morg. Non son guerrier costor, ma son genía.
Esempio: Lasc. Mostr. Turba, gente, o genía simile a questa, Non fu giammai descritta in versi, o in prosa.