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Dizion. 4° Ed. .
PRIVILEGIO,
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PRIVILEGIO,
Definiz: | che gli antichi dissero anche BRIVILEGIO. Grazia, o Esenzione fatta a luogo, o a persona. Lat.
privilegium. Gr. προνομία. |
Esempio: | Dant. Purg. 26. Or se tu hai sì amplo privilegio, Che licito ti sia l'andare al
chiostro ec. Fagli per me un dir di paternostro. |
Esempio: | But. ivi: Li privilegj sono certezza, e prova delle grazie, e delle autoritadi
concedute da' signori a' loro minori, e però si può poner lo privilegio per la grazia. |
Esempio: | Dant. Par. 16. Da esso ebbe milizia, e privilegio. |
Esempio: | E Dan. Par. 27. Nè, ch'io fossi figura di sigillo A'
privilegj venduti, e mendaci. |
Esempio: | But. Inf. 23. 2. Privilegio, cioè alcuna autorità conceduta da chi può, e però si
dice benificio conceduto da Principe a privata persona. |
Esempio: | E But. Purg. 8. 2. Privilegio è privata legge, cosa data
singularmente ad uno, o a più, di grazia. |
Esempio: | Bocc. nov. 89. 1. Niuno altro, che la Reina, volendo il privilegio servare a
Dioneo, restava a dover novellare. |
Esempio: | G. V. 10. 75. 2. Dando larghi privilegj, con falsa bolla, e per moneta
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Esempio: | Petr. son. 13. Ma rispondemi Amor: non ti rimembra, Che questo è privilegio degli
amanti Sciolti da tutte qualitadi umane? |
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