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1) Dizion. 5° Ed. .
MORTO
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pag.568


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MORTO.
Definiz: Partic. pass. di Morire.
Lat. mortuus. −
Esempio: Dant. Inf. 30: Ecuba trista misera e cattiva, Poscia che vide Polisena morta..., Forsennata latrò ec.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 152: Il capo di Agnolo parea uno teschio o uno uomo morto di più dì.
Esempio: Varch. Oraz. I, 5, 200: Cristo.... con pietà inaudita gli risuscitò morti.
Esempio: Car. Eneid. 11, 79: E noi con vana Pompa gli riportiam questo infelice Giovine di già morto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 231: In somma dopo Varj accidenti (morta quella vecchia) La venne qui, e s'acconciò con queste Suore per servigiale.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 27, 2, 88: Chi mangiato vivo da piaghe, da ulceri e da cancrene; chi assiderato e perduto d'una parte di sè, mortagli indosso.
Esempio: Fag. Comm. 1, 123: Tu mi vuoi veder morto miserabile.
Esempio: Alf. Trag. 4, 280: Empia Filiste, Me troverai, ma almen da re, qui.... morto.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 659: Morti a quell'ora forse i due terzi de' cittadini, andati via o ammalati una buona parte del resto, ridotto ec.
Definiz: § I. In forma d'Add. Che ha cessato di vivere. −
Esempio: Malisp. Stor. fior. 14: Fece chiamare Centurione, e domandollo se la sua figliuola era viva o morta.
Esempio: Dant. Inf. 14: Qual fui vivo, tal son morto.
Esempio: E Dant. Purg. 12: Morti li morti, e i vivi parean vivi.
Esempio: Colonn. Guid. N. 423: Elli non uccise allora uomo vivo, ma quasi morto.
Esempio: Petr. Rim. F. 267: Mal per noi quella beltà si vide, Se viva e morta ne devea tòr pace.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 251: Di pari consentimento diliberarono di dargliele per isposa, amando meglio il figliuol vivo con moglie non convenevole a lui, che morto senza alcuna.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 98: Noi e gli altri uomini idioti e non litterati siamo, a comparazion di lui e degli altri uomini scienziati, peggio che uomini morti.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 19: Ella sa proprio di cuoio Quand'è in concia, o di can morto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 187: Fu il morto re su gli omeri sospeso Di tramendui.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 95: Quel fugge per la selva, e seco porta La quasi morta vecchia di paura.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 115: Uno di questi (mosconi),... subito che fu fatto il vòto, abbandonandosi interamente si lasciò ir come morto.
Esempio: Leopard. Paralip. 8, 22: Alla gente morta Questa vita di qua nïente importa.
Definiz: § II. E figuratam. −
Esempio: Grazz. Pros. 341: È un peccato per certo che rimanga (l'inventore) morto nella memoria delle persone.
Esempio: Bard. G. Disc. Calc. 5: Con molta più ragione appelleremo uomini morti coloro i quali, menando oziosa vita e corrotta, meritano d'essere, a guisa di cadaveri, abbominati e fuggiti.
Definiz: § III. Pur figuratam., detto di cose morali, per Venuto meno, Cessato affatto, Spento. −
Esempio: Dant. Inf. 3: Ogni viltà convien che qui sia morta.
Esempio: E Dant. Inf. 10: Però comprender puoi che tutta morta Fia nostra conoscenza da quel punto Che del futuro fia chiusa la porta.
Esempio: E Dant. Inf. 20: Qui vive la pietà quando è ben morta.
Esempio: Esop. Fav. S. 49: Per lo serpente s'intende le crudeli pene dell'inferno, nelle quali ènne morta ogni pietà ed ogni misericordia.
Esempio: Varch. Ercol. 323: Se si considerassino rispettivamente (la lingua greca e la toscana), cioè come quella è mezza morta, e questa viva affatto, la toscana a corto andare potrebbe.... avanzare la Greca.
Definiz: § IV. Pure per Che ha cessato di vivere, detto in particolare del corpo; e detto di parte del corpo, vale Di persona morta. −
Esempio: Dant. Inf. 5: E caddi, come corpo morto cade.
Esempio: E Dant. Purg. 23: La faccia tua, ch'io lagrimai già morta, Mi dà di pianger mo non minor doglia.
Esempio: E Dant. Parad. 14: Ben mostràr disio de' corpi morti.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 288: Il corpo di lei morto aveva tra parecchi lupi lasciato.
Esempio: S. Antonin. Confess. 49: E così le donne portando le vestimenta scollate.... o le corna, o' ricci, o' capelli morti, è bruttissima usanza.
Esempio: Tratt. Benviv. 12: Così come 'l corpo è morto sanza l'anima, così ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 90: Non che lasciar del suo signor voglia unque Nè 'l grand'amor, nè le reliquie morte.
Esempio: Bern. Orl. 14, 26: È leggier cosa dir che i corpi morti Fur pasto delle fiere e degli uccelli: Ma ben grave a sentire ec.
Esempio: Nard. Stor. 1, 99: Raccolsero eglino una moltitudine meravigliosa di così fatte figure e dipinture disoneste, e parimente capelli morti, e ornamenti di capo delle donne, ec.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 50: Per tale effetto gli mandò un corpo morto d'un moro, giovane bellissimo, e quanto dir si possa dispostissimo.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 340: Fra alcuni popoli della Francia si usò d'involgere in un lenzuolo i corpi morti, secondo il costume de' Giudei, e coll'esempio del Signor nostro.
Definiz: § V. Per similit., dicesi di parte del corpo anche di un vivente, e vale Divenuto insensibile o inerte per malattia; e altresì di carne, e vale Che per malattia ha preso natura di materia estranea al corpo vivo. −
Esempio: Vell. Cron. 139: Tutto quello dinanzi, cioè il caperozzolo, gli si convenne tagliare e non sentì pena niuna, perocchè la carne era tutta morta.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 86: Subitamente i nervi dello stroppiato si cominciarono a stendere, si rassettarono le ossa, le carni morte si riscaldarono, ec.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 138: È inoltre necessario che la materia prodotta dal disfacimento e corruttela dei solidi e dei liquidi sia.... tolta via soavemente da lavanda, che.... aiuti la separazione delle inutili e morte parti e il ristrignimento e consolidazione delle vive e sane.
Definiz: § VI. Detto di anima, vale Tornato nel nulla, Annientato. −
Esempio: Dant. Inf. 10: Suo cimitero da questa parte hanno Con Epicuro tutti i suoi seguaci, Che l'anima col corpo morta fanno.
Definiz: § VII. E detto di pianta, o di parte di essa, vale Secco. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 161: Se il tronco della vite per sole e per piove o da nocevoli animali è cavato, purghiamo tutto quello ch'è morto.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 168: Avvengono danneggiamenti nel primo anno alle piantate viti, che periscono o rimangono quasi morte.
Esempio: Varch. Stor. 2, 317: Al quale diedero autorità di poter cavare per servizio pubblico tutti i legnami morti ovunque e di chiunque si fussono.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 389: Infracidatisi alcuna volta per la vecchiaia i piedi delli alberi già morti, versano per li straforamenti e per le buche che perciò vi rimangono.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 263: Bisogna mondarle (le piante), e nello stesso tempo disgombrare i boschi dalla macchia e dai legni morti.
Definiz: § VIII. Detto di siepe, sostegno per vite, e simili, vale Fatto di legno secco e non di pianta vivente. −
Esempio: Lastr. Agric. 1, 153: Sotto il nome di [chiusura] naturale egli (Varrone) intende le siepi vive; sotto quello di agreste le siepi morte, ovvero le fatte ad arte con pruni secchi, cannucce e stecche di legno lavorate e pulite.
Esempio: E Lastr. Agric. 1, 157: Perchè poi la nascente macchia non venga calpestata dagli animali..., sarà l'ultima diligenza l'aggiungervi esteriormente una siepe morta ec.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 246: Abbiamo.... due categorie di sostegni che si possono impiegare per la vite, quella cioè dei sostegni morti, ossia delle palature, e quella dei sostegni vivi, cioè degli alberi diversi.
Definiz: § IX. Detto di cose, vale Inanimato; ed anche, Inerte, Insensibile, e simili. −
Esempio: Sacch. Nov. 1, 17: Sono molti, che danno per li faggi e per le mura e nelle cose morte, e fanno del gagliardo ec.
Esempio: Torric. Lez. 15: Niuna materia del mondo risalterà, ma resterà dopo la percossa e cedenza, immobile e morta, se però qualche nuova causa non produce nuovo impeto ec.
Definiz: § X. Detto di anima, vale Che ha perduto la grazia di Dio, Dannato. −
Esempio: Passav. Specch. Penit. 81: Si dà remissione de' peccati, che tenevano l'anima morta.
Esempio: Tratt. Benviv. 12: Questo bene s'appella grazia di Dio.... e sanza questo bene l'anima è morta.
Esempio: Savonar. Poes. 23: Giù per la mala via L'anima mia ne va; S'ella non ha soccorso, Presto morta sarà.
Definiz: § XI. E detto di persona, per Che non ha scampo, Perduto. −
Esempio: Malisp. Stor. fior. 14: Centurione veggendosi.... così assediato, e considerando che non poteva campare, chiese mercede, e vuolsi arrendere alla reina Belisea, e Catelina non lo volea se non per uomo morto.
Esempio: Vill. G. 146: Quelli dell'oste non vollono intendere a patteggiare, onde que' dentro, come gente morta, si renderono alla mercè dello 'mperadore.
Esempio: Virg. Eneid. 78: Lo ditto Ellinor vedendosi giunto al partito così crudele, si misse per uomo morto, e volto verso la cittade, ferì con la spada ove era la maggiore calca.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 10: Gettan le turbe da le eccelse cime E merli e torri, e si metton per morte.
Definiz: § XII. Morto a checchessia, detto di persona, o di sua facoltà, vale Che ha rinunziato o è indifferente a ciò ch'è espresso dal compimento, oppure Che ha perduto l'occasione di goderne; e Morto a chicchessia, detto figuratam. di cosa, vale Che non desta desiderio nella persona espressa dal compimento. −
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 28: Que' che vive alle cose mondane è morto a Dio; ma chi vuole perfettamente vivere in Dio, di necessità conviene che sia morto al mondo.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 55: Coloro sostegnono le tribolazioni con allegrezza, alli quali lo mondo è morto.
Esempio: Bemb. Asol. 32 t.: Morto al diletto, a le mie pene vivo.
Esempio: Tass. Gerus. S. 4, 36: Cosa vedi, signor, non pur mortale, Ma già morta a i diletti, al duol sol viva.
Esempio: Segner. Mann. febbr. 1, 3: Se vuoi così ancor crocifisso morire al mondo, bisogna prima che il mondo sia morto a te.
Esempio: E Segner. Mann. febbr. appr.: Vuoi dunque tu con l'affetto rinunziar facilmente i beni mondani, le ricchezze, i diletti, le dignità, come fanno tanti santissimi religiosi, i quali però si dicono morti al mondo?
Esempio: Mont. Poes. 2, 245: Mira il nipote successor pentito Morto alla fama ed al rossor sol vivo.
Esempio: Giust. Vers. 241: Il suo cervel, Dio lo riposi, In tutt'altre faccende affaccendato, A questa roba è morto e sotterrato.
Definiz: § XIII. Morto, detto di discorso, parole, e simili, vale poeticam., Che parla di morte, Che risveglia pensieri di morte, Lugubre, e simili. −
Esempio: Dant. Inf. 8: Sovr'essa vedestù la scritta morta.
Esempio: E Dant. Purg. 1: Ma qui la morta poesia risurga, O sante muse.
Esempio: Petr. Rim. F. 13: Tacito vo; chè le parole morte Farian pianger la gente.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 157: Nell'inferno non ha che due porte, delle quali è l'una quella di che di sopra è detto, e della quale esso dice qui, Sovr'essa vedestù la scritta morta, cioè, Per me si va nella città dolente ec., la qual chiama scritta morta, perciocchè ha a significare a quelli che per essa entrano, eterna morte.
Definiz: § XIV. Detto di città, regione, e simili, vale Dove è poco o punto commercio, e scarsa l'attività degli abitanti. −
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 216: È una terra morta, e massime al dì d'oggi, che vi si fa poco.
Definiz: § XV. Morto, detto di terreno, e simili, vale Che non dà vita ad alcuna pianta, Sterile. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 34: Se il luogo fortemente fia adusto, sarà diserto d'arene e di morto sabbione.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 17: È una immensa solitudine di terren sabbionoso, squallido e morto.
Esempio: Red. Esp. Insett. 7: Fu dottrina d'Archelao.... che non ogni terrenello magro ed arenoso, non ogni morto sabbione fosse il caso; ma che ci volea una maniera di terreno caldo ec.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 327: Queste (le dottrine) occupando il solo pensiero, senza improntarsi nel cuore che nulla ritiene, isteriliscono come in terra morta.
Definiz: § XVI. Detto di denaro, vale Che non frutta e non si spende. −
Esempio: Segner. Mann. giugn. 2, 3: Il loro diletto era qui non solo arricchire, ma tesoreggiare insaziabilmente..., tenendo morto nelle casse il danaro, ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 11: Tu non tenere i tuoi danar più morti.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 420: Tu non tenere i tuoi danar più morti; cioè che non operano, e non sono impiegati, nè, come dice Tullio, fenori occupati.
Esempio: Fag. Comm. 5, 230: Guardate la bella scritta! Mi costò una crazia; ma è tanto ch'io l'ho compra e che ho tenuto morto il denaro, che si può dir due in buona coscienza.
Definiz: § XVII. Detto di conto, vale Che si tiene per comodo di scrittura, ma non per l'effetto di costituire alcuno debitore o creditore. −
Esempio: Legg. Tosc. 6, 490: Nei quali (libri) sono molti conti morti di spese fatte in argini, fossi ed altro.
Esempio: Crusc. Vocab. III: Conto morto: Quello che non fa debitore, o creditore effettivo, ma si tiene solo per comodo di scrittura.
Definiz: § XVIII. Detto di legge, vale Che non è più in vigore. −
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 4: E questa unione dell'appetito sfrenato colla volontà perversa forma poi quella tirannia che san Paolo chiamò legge del peccato...; legge viva e non morta, e che però alle persuasioni aggiunge le violenze;... legge sì ingannatrice, che ec. (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XIX. Detto di lingua morta, vale Che non si parla più, ed ora non si trova che negli scrittori, o su monumenti, in iscrizioni, e simili. −
Esempio: Salv. Avvert. 1, 43: Era usanza de' passati secoli ancora, e fu, ed è oggi d'altre favelle, non pur del volgar nostro, il nomar l'opere con titoli di morte lingue o straniere.
Esempio: E Salv. Avvert. 1, 85: Chi è quelli che non sappia che non pur nelle vive.... ma nelle morte lingue ancora si serba dagli scrittori quasi il suggello del grado delle voci e appo loro sempre si riconosce?
Esempio: Segn. A. Lett. IV, 3, 319: Nessuno lessico.... è mai stato fatto in veruna delle lingue viventi e forse delle morte, dove si ritrovino distinti con più esattezza i significati ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 26: Quando un legale Sa il formulario e la tariffa a mente E adopra un po' di ciarla naturale, Le lingue morte non gli giovan niente.
Esempio: Lambr. Elog. 9: Per nausea superba delle antiche lingue, le quali, come per iscolparci della noncuranza in che da noi son tenute, chiamiamo morte ec.
Definiz: § XX. Detto di feudo, vale Di cui è spirata l'investitura. −
Esempio: De Luc. Dott. volg. 1, 111: Ciò camina bene finchè duri e sia in essere la qualità ed essenza di feudo morto, perchè duri l'investitura..., ma non già quando questa sia spirata, mentre in tal caso quel feudo si dice morto.
Definiz: § XXI. Detto di acqua morta, vale Fermo, Stagnante. −
Esempio: Bard. G. Disc. Calc. 5: Se noi usiam con ragione di nominare acqua morta quella che da sè non corre e non è da altri nè attinta, nè agitata, perocchè non opera e non giova, ma si corrompe e tristi effetti genera, con molta più ragione ec.
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 176: La quale (aria) potrebbe infettarsi dai cattivi vapori ch'esalerrebbero dall'acque morte, le quali rimarrebbero qua e là discontinuamente in varie lame stagnanti.
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 333: Queste (esalazioni) poi regolarmente emanano e si sollevano.... da ristagni di acque morte, o troppo pigre, ribollite, corrotte, ec.
Esempio: E Targ. Relaz. Febbr. 363: In quanto ai pesci di mare, se sono.... inclinanti alla putrefazione, e quelli di paduli e d'acque morte o non limpide, si dovranno sfuggire.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 4, 55: È l'albergo delle scellerate sorelle in mezzo ad una palude o piuttosto stagno di acqua morta.
Definiz: § XXII. E detto di stagno morto, lago morto, e simili, vale Le cui acque non hanno esito alcuno, non si rinnuovano. −
Esempio: Dat. L. Sfer. 4, 16: Quivi è un lago morto, e poi le spalle Del monte Sinay più là son poco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 195: Li conforta ed òra A voler, schivi di pantano e loto, Mondi passar per questa morta gora Ch'ha nome vita (qui figuratam.).
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 11, 81: Due promontorj alzano il corno, Dentro a cui si ripara un stagno morto.
Definiz: § XXIII. E detto di fiume morto, torrente morto, o simili, o del loro fondo, vale Secco, o Quasi secco; ed altresì In cui l'acqua rimane stagnante, o scorre lentissimamente. −
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 58: Le differenze de' fondi sono, che questi si chiamano o vivi o morti. Fondo vivo è quello che avrebbe il fiume se l'acqua corresse uniformemente in tutte le sue parti.... Ma il fondo morto è di due sorti, cioè o più basso del fondo vivo e si chiama gorgo; ovvero più alto, e se è laterale al filone si chiama spiaggia...; ma se occupa tutto il fiume da una ripa all'altra, si nomina dosso o secca.
Esempio: E Guglielmin. Nat. Fium. appr.: Si chiama anche fiume morto un alveo abbandonato dall'acqua corrente, sia esso ridotto o no a coltura.
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 5, 365: Si può veramente dire che il Reno e il Panaro interrassero o finissero d'interrare il Po, cioè il Po non più vivo e perenne, ma morto e ridotto alla condizione di torrente.
Definiz: § XXIV. Detto di mare morto, vale Difeso da coste od argini, e dove non possono le tempeste. −
Esempio: Lorin. Fortif. 256: Sono andato sopra al campanile di San Marco, di dove ho visto quanto può far l'arte e la natura, cioè il mare vivo da una parte di fuori, e per di dentro il morto, detto le lagune, separate col mezzo d'un lido fatto da essa natura, e conservato con l'arte.
Definiz: § XXV. Detto di peso morto e, in senso più largo e generico, di forza morta, vale Che sebbene prema e solleciti incessantemente il corpo, a cui è applicato, non può, per la resistenza di qualche ostacolo, mutare di stato comecchessia il detto corpo. −
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 241: Morta forza quella si nomina la quale nel suo esercitarsi non si muove o di luogo non mutasi; viva forza quell'altra la quale nel suo esercitarsi si muove, o si muta di luogo.
Esempio: E Bellin. Disc. Anat. 2, 255: Se dunque la forza morta e la forza viva in nulla differiscono quanto all'essenza del taglio, ma solo in ordine al poter farlo in ogni positura, in ogni spazio, in ogni superabilità di resistenza, ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 128: Se per carico di peso morto schiantar si dovessero (i vasi di che si parla), forse, e senza forse, vi vorrebbero migliaia e migliaia di libbre.
Esempio: E Magal. Sagg. nat. esp. 141: Ci venne voglia di ridur questa forza a quella d'un peso morto.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 18: Si può avere una forza applicata al corpo per tutta l'eternità, non accadendo una minima variazione, siccome in caso d'impedimento.... E cotai forze son desse appunto, cui il Leibnizio diede il nome di forze morte.
Definiz: § XXVI. Detto di proietto, vale Che non ha forza di ferire. −
Esempio: Bart. D. As. 7, 177: Le palle delle artiglierie nemiche, che di colpo fermo percotevano a' nostri, a chi nel petto, a chi nella schiena, senza punto nuocere a niuno, cadevano loro a' piedi, morte in solo toccarli.
Definiz: § XXVII. Detto di binario morto di strada ferrata, vale Che non ha seguito, ma cessa a breve distanza dal punto in cui comincia.
Definiz: § XXVIII. Detto del taglio morto delle spade, dei coltelli, e simili, vale Ottuso. −
Esempio: Salvin. Disc. 2, 17: Armata è la Giustizia; e tiene in mano una spada di taglio non morto, ma affilato.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 262: Colla saetta di taglio vivo ferrata d'oro ferì Apollo; colla saetta di taglio morto ferrata di piombo percosse Dafne.
Definiz: § XXIX. Detto di suono, vale Cupo, Basso, Chiuso, e simili. −
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 116: Questi morti, al suono di certe trombe sorde e con suon roco e morto, uscivano mezzi di que' sepolcri.
Definiz: § XXX. E pur detto di suono, vale anche Debole, Fiacco. −
Esempio: Bart. D. Suon. 241: Quivi (sulla cima di un monte altissimo) sparò all'aria una pistola, e ne uscì così morto il suono, che non parve altro che scavezzare un bastone.
Definiz: § XXXI. Detto di colore morto, vale Pallido, Privo di trasparenza, di lucentezza, e simili: più comunemente Smorto. −
Esempio: Petr. Rim. F. 100: Quinci in duo volti un color morto appare.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 240: Dichiara qual porta fu quella, dicendo che fu quella sopra la quale vide scritti certi versi di colore morto.
Esempio: Borgh. R. Rip. 222: Solo in una cosa non si trovò mai chi lo sapesse imitare, cioè in una vernice,... la quale colla sua trasparenzia e virtù destava i morti colori.
Definiz: § XXXII. E detto di figura, vale Che ha poca vivacità, Di poca espressione, e simili. −
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 105: Osservò con la vivacità della sua mente, che quelle figure erano troppo morte, per avere a rappresentare il valore de' suoi soldati; onde risolvè di mettergli in azione, per animare la pittura.
Definiz: § XXXIII. E detta di corpo, rispetto alla lucentezza, vale Opaco, Smorto. −
Esempio: Cellin. Pros. 67: Imbrattato l'uno e l'altro (il diamante e lo zaffiro o il topazio), il diamante cresce di vivacità e di bellezza, e l'altro diviene morto senza nessuno splendore.
Definiz: § XXXIV. Detto di occhio, rispetto all'espressione, vale Languido. −
Esempio: Pindem. Poes. 13: Disfiorata è la guancia, e l'occhio è morto.
Definiz: § XXXV. Detto di libro, scrittura, e simili, vale Che non ha l'efficacia della viva parola. −
Esempio: Galil. Op. VIII, 73: Di grazia, godiamo del benefizio e privilegio che s'ha dal parlar con i vivi e tra gli amici, e più di cose arbitrarie e non necessarie, differente dal trattar co' i libri morti, li quali ti eccitano mille dubbj e nissuno te ne risolvono.
Esempio: E Galil. Cart. XII, 228: Trovando io in molti luoghi più facile concessione alle scritture morte che alla voce viva.
Definiz: § XXXVI. Nel linguaggio teologico, detto di fede, vale Che non è accompagnata dalle opere; e detto delle opere, vale Senza merito, per la mancanza della fede o della grazia divina. −
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 11: Intendi fede viva, e non morta, e vestita di buone opere; perciò, sì come disse l'Appostolo, la fede senza l'opera è morta.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2, 238: Essendo in peccato mortale, tutte l'opere vostre sono morte.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 85: La fede morta è quasi apostasia.
Esempio: Tratt. Dottr. Crist. 27: Se tu credessi ed avessi fede in Dio, se tu non operassi le sante opere, questa fede sarebbe morta.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 12: Ancora che il segnarsi come tu fai sia bene, perchè e' nasce da buona intenzione, cagionata in te da la buona fede (senza la quale tutte l'opere vostre son morte), egli è ora fuor di proposito.
Esempio: Segner. Crist. instr. Dichiar. 4: Questa, se non vuol essere fede morta, ma fede viva, cioè operante, non può mai stare nè senza la speranza, nè senza la carità.
Esempio: Martin. T. N. Not. 3, 337: Tutto questo però non esclude le opere, che seguano e accompagnino la fede, delle quali, quando sia ella mancante, non è se non fede morta e perciò incapace di far giusto l'uomo dinanzi a Dio.
Definiz: § XXXVII. E per estensione, detto genericamente di atti, facoltà, e simili, vale Senza nessun effetto. −
Esempio: Dant. Parad. 10: E se la strada lor (de' pianeti) non fosse torta, Molta virtù nel ciel sarebbe in vano, E quasi ogni potenzia quaggiù morta.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 128: Sono morte e vane le azioni degli uomini che non hanno questo stimulo ardente (dell'onore).
Definiz: § XXXVIII. Trovasi per Spento, detto di carbone. −
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 19: Altrettanto com'elli ha in tra carbone morto e carbone vivo, altrettanto ha in tra vertù ch'è sanza carità e vertù ch'è con carità.
Definiz: § XXXIX. Morto, aggiunto a Stanco, Innamorato, Assetato, e simili, dà a questi adiettivi forza di superlativi, e forma una locuzione che vale Sommamente, Eccessivamente, stanco, assetato, ec. −
Esempio: Cecch. Comm. ined. 95: Io voglio Andar insino in casa, e pormi un poco Sul lettuccio, ch'io son fiaccato morto.
Esempio: Red. Ditir. 16: Che mi renda il ber più fresco Per rinfresco del palato Or ch'io son morto assetato.
Esempio: E Red. Ditir. A. 72: Morto assetato è detto nella stessa maniera che innamorato morto.
Esempio: E Red. Lett. M. 123: Vogliono (le fragole) essere ghiacciate morte (qui figuratam.).
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 70: Donate ad amor voglie e pensiero E accesa morta d'un franco barone, Per godersi l'amato cavaliero Avea ec.
Esempio: Fag. Rim. 2, 271: Chi correndo venia, chi lemme lemme, Chi era spedato e chi sudato morto.
Esempio: E Fag. Rim. 3, 196: La Poesia, che era stracca morta, Addormentossi.
Definiz: § XL. In forza di Sost. masc., vale Persona morta. −
Esempio: Dant. Purg. 12: Morti li morti, e i vivi parean vivi.
Esempio: Vill. G. 7, 196: Fecesi comandamento per lo comune, che neuno morto si dovesse bandire.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 75: Il pregò che messe dicesse per l'anima de' morti suoi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 116: Era il trionfo un carro grandissimo tirato da bufoli, tutto nero e dipinto d'ossa di morti e di croce bianche.
Esempio: Ammir. Stor. 1, 533: Era durata la pugna dalla mattina infino ad ora di nona con molti feriti e morti rimasi ne' fossi.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 65: Onde prese occasione Omero di fingere, in quella parte dell'undicesimo dell'Odissea detta Necia, di fare invocare ad Ulisse l'anime de' morti nel paese de' Cimmerj.
Esempio: E Adr. M. Opusc. 2, 194: Ancora levò le inscrizioni de' sepolcri, i compianti e lamenti, e volle solo usarsi sopra i morti in battaglia.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 29: Nel 1324 morì.... un fra Barone de' Sassetti, del quale a' libri di detti frati, dove tengono conto de' loro morti, si trova fatta questa memoria.
Esempio: Segner. Pred. 154: E poi a spese di chi vivete, di chi, se non a spese de' morti?
Esempio: Fosc. Poes. C. 32: Pur nuova legge impone oggi i sepolcri Fuor de' guardi pietosi, e il nome a' morti Contende.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 64: Novantotto furono i morti dalla parte degli assalitori, e settantasei i feriti.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 318: Se siete risuscitati, me ne rallegro con voi, ma non ho tanto che io possa far le spese ai vivi, come ai morti.
Definiz: § XLI. Vale anche Corpo di persona morta, Cadavere. −
Esempio: Bocc. Decam. 1, 81: E dove un morto credevano avere i preti a seppellire, n'aveano sei o otto.
Esempio: Pulc. L. Morg. 14, 84: Jenna vediasi della sepultura Cavare i morti, rigida e feroce.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 14: Quando l'anima è separata dal corpo, e' non si chiama più uomo, ma un cadavero, a modo de' Latini, o veramente un morto, a modo de' volgari.
Esempio: Dav. Tac. 1, 194: Scoprendosi quelle rovine, ciascun correva a baciare, abbracciare i morti suoi.
Esempio: Salvin. Iliad. 609: Poichè l'armi Glorïose spogliate avrotti, Achille, Darò il morto agli Achei.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 614: Spedì poi dal lazzeretto monatti a raccogliere i morti.
Definiz: § XLII. E figuratam., e in ischerzo, vale Somma di danaro o Tesoro chiuso dove che sia. −
Esempio: Lipp. Malm. 12, 39: Ad un casson di ferro va da zezzo, E quivi trova il morto ma da vero.
Esempio: Not. Malm. 2, 856: Diciamo Trovare il morto o Fare un morto, quand'uno trova riposto qualche gran valsente, o fa qualche gran guadagno; poichè quel danaro riposto, e che non opera, è morto.
Esempio: Fag. Comm. 4, 441: E ch'ha egli serrato quando venne su? L. Il cassone di ferro. C. Lì v'è il morto. F. Ho inteso, il cassone del denaro e degli argenti.
Definiz: § XLIII. E per Ciò che è morto, Parte morta, di un tutto, usato parlando così di animali, come di piante; e anche Cose inanimate considerate nel loro insieme. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 438: Cerchisi primieramente le radici della setola verso 'l tuello, allato alla corona del piè, intra 'l vivo e 'l morto dell'unghia.
Esempio: Pallad. Agric. 96: Se 'l tronco o lo stipite della vite fusse cavato o per sole, o per piova,... vuolsi purgare tutto 'l fracido o 'l morto.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 208: Veggon che tutto il morto perdut'hanno; Nè potrà riparar l'umana cura, Da poi che 'l mar lor tutto il morto ha tolto, Che 'l vivo ancor non resti alfin sepolto.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 432: Nè perciò che a tanto a tanto mostri, dove più e dove meno, del fracidiccio, del seccume, del morto.... avvien però ch'ella (la vite simbolo della Chiesa) non sia da dir tutta un bel corpo.
Definiz: § XLIV. In forza di Sost. femm., vale Donna morta. −
Esempio: Vill. G. 315: Andando messer Corso Donati e' suoi seguaci e quelli della casa de' Cerchi e loro seguaci armati a una morta di casa Frescobaldi, sguardandosi insieme l'una parte e l'altra, si vollono assalire; onde tutta la gente ch'erano alla morta si levarono a romore.
Esempio: Grazz. Cen. 58: Nel dare egli la prima stratta, gli venivono appunto i piedi di quella morta a percuotere nella testa.
Definiz: § XLV. E parlandosi di fiume, vale Quella parte di letto che il fiume ha abbandonato, deviando dal suo corso per cause naturali o per l'opera dell'uomo. −
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 58: Morta di fiume, si dice quell'alveo che resta, quando il fiume si muta di letto, o a caso, o per arte: abbenchè anche l'acqua vi corra, purchè altrove sia divertito il di lui corso principale.
Definiz: § XLVI. Mezzo morto, dicesi comunemente di persona che abbia perduto i sensi, o che rimanga stordita per qualche improvviso accidente, o che sia rifinita da qualche grande disagio o stento. −
Esempio: Machiav. Comm. 128: Ella pareva iersera mezza morta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 59: Ginevra, sbigottita e in viso smorta, Rimase a quello annunzio mezza morta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 75: De l'acqua mezzo morto il trasse.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 181: Pirro mio caro, S'io ti posso mai far servizio, prova; I' ero mezzo morto. P. I' t'avrei dato Del mio proprio, se io n'avessi auto; Pensa se io t'ho dato volentieri Di quello del padrone.
Esempio: Dav. Tac. 2, 262: Molti ne lasciavan mezi morti o salvi per correre alla vittoria.
Definiz: § XLVII. Morto di fame, di sete, di paura, di sonno, e simili, vale Afflitto, Travagliato, grandemente da fame, da sete, da paura, ec. −
Esempio: Varch. Boez. 111: Tantal, morto di sete, L'acque non pur rimira.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 30: E poscia il caso Narrocci ansando, morto di paura.
Definiz: § XLVIII. Morto di fame. −
V. Fame, § VI.
Definiz: § XLIX. Più morto che vivo, vale lo stesso che Mezzo morto. −
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 361: Cadè supina sul letto.... e vi spirò l'anima, con tanto orrore del confessore e del giovane, che senza saper formare parola, si dipartirono più morti anch'essi che vivi.
Definiz: § L. Arrosto morto, vale Carne arrostita nella cazzaruola, ossia cotta nella cazzaruola senz'umido.
Definiz: § LI. Fiore da morto, si dice La pianta detta volgarmente anche Puzzola, dei cui fiori si fanno ghirlande da metter sui sepolcri.
Definiz: § LII. Gatta morta. −
V. Gatta, § VI.
Definiz: § LIII. Gesù morto. −
V. Gesù, § IV.
Definiz: § LIV. Giorno dei morti, o Dì, dei morti, si dice il Dì 2 di novembre, consacrato dalla Chiesa alla commemorazione dei defunti; e in tal senso si usa anche dire semplicemente I Morti. −
Esempio: Fiorett. S. Franc. 95 tit.: Come dicendo messa il dì de' morti frate Giovanni della Vernia, vide molte anime liberate del Purgatorio.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 506: Piglierò fiorini 5 per fare dire ufficio e limosine per l'anima del vostro padre e del mio figliuolo.... in questo dì de' morti.
Esempio: Dav. Camb. 430: A Lione si fanno quattro fiere l'anno.... Quella d'agosto, il dì 4 d'agosto. Quella di tutti i Santi, il dì dopo i Morti.
Definiz: § LV. Lettera morta. −
V. Lettera, tema primo, § XXIII.
Definiz: § LVI. Linea morta, vale Linea accennata per mezzo di punti o tratteggiata con matita; e in particolare, parlandosi di pittura, vale Contorno fatto sul fondo con materia friabile, come gesso, che poi si perde sotto il colorito. −
Esempio: Magg. Fortif. 40: Vi si farà una linea morta con uno stilo o co 'l piombino della lunghezza delle tante canne e piedi.
Esempio: Lorin. Fortif. 7: Diremo d'aver descritto con la punta mobile del compasso il circolo, che per lo diametro A B si vede, con la linea morta, fatta di punti.
Esempio: E Lorin. Fortif. 28: Prima si deveno tirare dua linee morte per lungo sopra alla carta.
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 197: Postosi davanti per modello un corpo ben regolato.... il vien riportando sul quadro; e primieramente ne copia il contorno con quelle semplici linee morte che va conducendo col gesso.
Definiz: § LVII. Mano morta. −
V. Mano, § XLV.
Definiz: § LVIII. Messa da morto, e anche Messa dei morti, vale Messa che si celebra con rito speciale per suffragare le anime dei defunti. −
Esempio: Machiav. Comm. 96: Direte due mesi ogni lunedì la messa dei morti per l'anima del mio marito.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 308: Si diede principio a una solennissima messa de' morti, con musiche e cerimonie d'ogni sorte.
Definiz: § LIX. Opera morta. −
V. Opera.
Definiz: § LX. Ortica morta. −
V. Ortica.
Definiz: § LXI. Paga morta. −
V. Paga.
Definiz: § LXII. Palco morto. −
V. Palco.
Definiz: § LXIII. Piazza morta. −
V. Piazza.
Definiz: § LXIV. Piega morta. −
V. Piega.
Definiz: § LXV. Pietra morta. −
V. Pietra.
Definiz: § LXVI. Sasso morto. −
V. Sasso.
Definiz: § LXVII. Sentinella morta. −
V. Sentinella.
Definiz: § LXVIII. Stime morte. −
V. Stima.
Definiz: § LXIX. Testa di morto. −
V. Testa.
Definiz: § LXX. Ufizio dei morti. −
V. Ufizio.
Definiz: § LXXI. Unghia morta. −
V. Unghia.
Definiz: § LXXII. A corpo morto. −
V. Corpo, § LXXXIV.
Definiz: § LXXIII. A morto, posto avverbialm., col verbo Sonare, vale In maniera funebre, Per annunziare le esequie di alcuno, e simili; detto così di campana, come di colui che la suona. −
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 50: Tutto il dì tempelloron le campane, Sanza saper chi suoni a morto o festa.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 573: Le campane ancora.... in cambio di festa sonarono a morto, per dappocaggine ed ignoranza di chi le tirava.
Esempio: Fag. Comm. 2, 361: Quando i vecchi piglian moglie, le campane suonano a morto.
Definiz: § LXXIV. Per morto, vale Di proposito, Colla ferma intenzione di non desistere da checchessia, di non interrompere una data azione, e simili; come se fossimo morti per ogni altra cosa che non sia quella. −
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 104: Per morto ad un canton poi mi son messo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 281: Se più starai per morto a tavolino,... Farai ridere il prete ed il becchino.
Definiz: § LXXV. Andar morto, detto di fornelli, padelle, e simili, si disse per Essere scaldato a fuoco lento. −
Esempio: Ner. Art. vetr. 58: Nel calcinarlo (il piombo) si avverta che il fornello non vadi caldo, ma assai morto, che solo tenga il piombo fuso.
Esempio: E Ner. Art. vetr. appr.: Sopra tutto si vegga che il fornello vadi assai morto.
Esempio: E Ner. Art. vetr. 60: Si avverta che il padellotto di questo vetro vada alquanto morto.
Definiz: § LXXVI. Cadere morto, Cascare morto, Restare morto o Rimanere, morto, sono locuzioni che valgono Morire, più spesso di morte subitanea, ed Essere ucciso. −
Esempio: Vill. G. 484: I soldati di Lucca si misero in rotta, e rimaserne morti diece a cavallo.
Esempio: Petr. Rim. F. 94: E se non ch'al desio cresce la speme, I' cadrei morto, ove più viver bramo.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 112: Noi ti darem tante d'un di questi pali di ferro sopra la testa, che noi ti farem cader morto.
Esempio: E Bocc. Amor. Vis. 20: Rimirandolo cadde morta al loco.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 6: Benchè innanzi che i suoi vi entrassino, ei restassi morto innanzi a quelle mura d'un colpo d'un moschetto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 149: Nè fo come fan certi, che vorrieno, Tosto che gli hanno auto un benefizio, Che chi l'ha fatto lor cascasse morto, Per non avere a renderne mai il cambio.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 41: In veder la tua bella figura, Cascan morti, senz'altro, di paura.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 266: È avvenuto talora che sia caduta di state una pioggia tanto salmastra, che ne sono rimase morte tutte le biade (qui per similit.).
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 100: Un centinaio di essi rimase morto e centosettanta furono tratti in prigione.
Definiz: § LXXVII. Cascar morto sopr'una cosa. −
V. Cascare, § XXVI.
Definiz: § LXXVIII. Cascar morto dalla fame, dal sonno, e simili. −
V. Cascare, § XXVII.
Definiz: § LXXIX. Cavare per infin dal morto, vale Procurar di guadagnare con qualunque mezzo, anche repugnante o poco nobile. −
Esempio: Car. Arist. Rett. 121: Donde è nato il proverbio Cavar per infin dal morto.
Definiz: § LXXX. Dare l'incenso a' morti. −
V. Incenso, § IV.
Definiz: § LXXXI. Essere morto senza una data persona, vale Trovarsi come smarrito per la mancanza di quella persona, Soffrire per l'assenza di essa. −
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 493: Io sanza voi sono morta.
Definiz: § LXXXII. Essere morto di una persona, vale Esserne grandemente innamorato. −
Esempio: Firenz. Comm. 1, 409: Dove ti ho conosciuto?... in casa della signora di chi tu se' innamorato. L. F. Di qual signora? G. Della signora mia padrona, di chi se' morto fradicio.
Esempio: Grazz. Comm. 22: Sendo innamorato, anzi morto, della Camilla.... mi dice il Ciullo ec.
Definiz: § LXXXIII. Fare il morto, detto di chi nuoti, vale Tenersi a galla supino sull'acqua senza muovere i piedi, nè le mani.
Definiz: § LXXXIV. Fare la gatta morta. −
V. Gatta, § XX.
Definiz: § LXXXV. Guardare il morto, si disse di persona seria e silenziosa. −
Esempio: Varch. Ercol. 124: Di quelli, che stanno musorni [si dice]: egli hanno lasciato la lingua a casa, o al beccaio; e' guardano il morto.
Definiz: § LXXXVI. Il morto è sulla bara. −
V. Bara, § IV.
Definiz: § LXXXVII. Nascere morto, si dice, figuratam., così di opera artistica, come di istituzione, impresa commerciale, e simili, che non riesca ad attirare l'attenzione del pubblico, o che non dia speranza di poter conseguire il suo intento.
Definiz: § LXXXVIII. Non sapere se uno è vivo o morto, o se uno sia vivo o morto. − V. § XCIII.
Definiz: § LXXXIX. Parere un morto che cammina, dicesi di persona che pur non essendo inferma da stare a letto, è macilenta e malandata in salute.
Definiz: § XC. Parlare ai morti, vale in proverbio Parlare a persone che non intendono o non vogliono intendere. −
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 400: Donde uscì tanta boria? e quale ha grado La mia famiglia, che la Brenta solchi Con tal trïonfo e si vòti lo scrigno? Ma parli a' morti.
Definiz: § XCI. Restare come i morti di Santa Maria Nuova, o Rimanere, come i morti di Santa Maria Nuova, si disse in proverbio per Restar nudo del tutto, con allusione a quelli che morivano nell'ospedale di Firenze detto di Santa Maria Nuova; e quindi figuratam. per Restar senza nulla, privo del necessario. −
Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 243: Che ti giova Esserti già cinqu'anni affaticato?... Se dopo tanto tempo sei restato Come i morti di Santa Maria Nuova.
Esempio: Bracc. R. Dial. 71: Io vi veggo ridotto a mal partito. Se altro non occorre: vo' volete rimanere, come i morti di S. Maria Nuova.
Definiz: § XCII. Ricordare i morti a tavola, o Parlare dei morti a tavola, Ragionare, dei morti a tavola; vale Dire cosa del tutto inopportuna o sconveniente. −
Esempio: Ambr. Cofan. 3, 2: E' sarebbe un trassinare e premere Le piaghe vecchie e ragionar a tavola De' morti.
Esempio: Cecch. Servig. 5, 12: Costui va ricordando e' morti a tavola.
Esempio: Salv. Granch. 2, 1: Ma deh volta Carta, chè questo è proprio un ricordare I morti a tavola.
Esempio: Nell. Iac. Torment. 2, 2: O che non sanno il proverbio, che non si parla de' morti a tavola?
Definiz: § XCIII. Sentire se uno è vivo o morto, Non sapere se uno è vivo o morto, o se uno sia vivo o morto. −
V. Vivo.
Definiz: § XCIV. Volere uno vivo o morto. −
V. Vivo.
Definiz: § XCV. Ch'io corra morto. −
V. Correre, § CXXII.
Definiz: § XCVI. Da resuscitare un morto, o i morti, Che resusciterebbe, o avrebbe resuscitato, un morto, e simili, si dice di cosa, per lo più da bere o da mangiare, gradevole e atta a confortare efficacemente persona che abbia bisogno di ristoro. −
Esempio: Diviz. Calandr. 1, 2: Postovi incenso, aloe ed ambra, fa pure (il fuoco) odore da risuscitare i morti.
Esempio: Tass. Lett. 3, 195: Serbo ancora in memoria quegli sciroppi dolci ed acetosi, ch'avrebbono risuscitato un morto.
Definiz: § XCVII. Son morto! Eccomi morto! sono locuzioni figurate che, usate a modo di esclamazione, esprimono disperazione, sbigottimento, e simili. −
Esempio: Bocc. Decam. 6, 182: Madonna Agnesa, questo sentendo, disse: io son morta; chè ecco il marito mio.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 203: La donna scorto che ebbe essere il marito, torna allo amante, e dice: Io son morta; come faremo?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 38: O se e' vien Lando A mano a man per veder qui costei Come ei verrà, e conosca il Franzese? Povera a me! eccomi morta.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 114: Ecco appunto di qua il mio figliuolo Cammillo. C. (Oimè! io son morto).
Definiz: § XCVIII. Tu caschi, o Tu cascassi, morto! è maniera d'imprecare altrui. −
Esempio: Panant. Civett. 20: Non vuol (la civetta) mai fare un vol quando m'importa. Pruu pru cecchina: tu cascassi morta!
Definiz: § XCIX. Chi vien dalla fossa sa che cosa è il morto. −
V. Fossa, § XXX.
Definiz: § C. Il morto mangia il vivo; è proverbio usato quando, parlandosi di merce, si vuol dire che il guadagno ricavato da quella che si vende non basta a compensare il danno di quella che resta.
Definiz: § CI. Morta la serpe, spento il veleno. −
V. Serpe.
Definiz: § CII. Morto il corpo, morto il porco. −
V. Corpo, § CXXXIII.
Definiz: § CIII. Morto un papa, se ne fa un altro. −
V. Papa.