Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
MORTO
Apri Voce completa

pag.291


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» MORTO
Dizion. 4 ° Ed.
MORTO.
Definiz: Sust. Cadavero. Lat. cadaver. Gr. πτῶμα.
Esempio: Bocc. introd. 23. E dove un morto si credevano avere i preti a seppellire, n'avevano sei, o otto.
Esempio: G. V. 8. 40. 1. Andando messer Corso Donati, e i suo' seguaci a una morta di casa Frescobaldi ec. tutta la gente, che erano alla morta, si levarono a romore.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 102. Scoprendosi quelle rovine, ciascun correva a baciare, abbracciare i morti suoi.
Definiz: §. I. Essere il morto in sulla bara, o Mostrare il morto in sulla bara; proverb. che si dice di Cosa, che sia presente, e manifesta. Lat. rem in comperto esse, liquido constare. Gr. περιφανὲς ἔσθι. v. Flos 308.
Esempio: Salv. canz. Donne, il morto è 'n sulla bara.
Esempio: E Granch. 3. 9. Per l'amor di Dio, Granchio, Mostrami il morto in sulla bara.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 6. Una capona voglia non si sgara, Il morto è 'n sulla bara.
Definiz: §. II. Morto, vale anche Chi è passato all'altra vita. Lat. defunctus, mortuus.
Esempio: Bocc. nov. 23. 9. Il pregò, che messe dicesse per l'anima de' morti suoi.
Esempio: Segn. Pred. 9. 154. E poi a spese di chi vivete, di chi, se non a spese de' morti?
Definiz: §. III. In proverb. Ricordare i morti a tavola, che vale Dire cosa non proporzionata al tempo, e al luogo.
Esempio: Cecch. Servig. 5. 10. Costui va ricordando i morti a tavola.