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GIARDINO.
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GIARDINO.
Definiz: Sost. masc. Spazio di terreno, per lo più annesso a una casa di abitazione e cinto di muro, di cancellata, siepe, e simili, dove in aiuole distinte ed in vasi si coltivano fiori, erbaggi e qualche pianta fruttifera, più per abbellimento e delizia che per guadagno.
Forma diminut. dell'antico tedesco gart, moderno garten. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 58: Eranvi dentro alle dette case giardini e ortora.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 385: In alcuna parte di questo giardino si potranno fare i sopraddetti verzieri.
Esempio: Pallad. Agric. 39: Gli orti e giardini debbono essere presso alle case.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 103: Era un palagio.... con pratelli dattorno, e con giardini maravigliosi, e con pozzi d'acque freschissime.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 9: Poi che lasciar gli avviluppati calli, In lieto aspetto il bel giardin s'aperse.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 18: Qua per certi tragetti, ove le macchie Alte e frondose ignote dan l'accesso Ad un vago giardin d'un gentiluomo, Venitene pur meco.
Esempio: Vai Rim. 22: Se non è ben addobbato Del suo bianco e del suo verde, La vaghezza affatto perde Qualsivoglia orto o giardino. Viva viva il gelsomino.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 11, 1, 45: Senza finirsi di vestire, dare venti passeggiate all'umbra pe' viali di questo giardino pieno di fontane.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 146: Nel tondo dirimpetto v'è Ciro in atto di adacquare un arancio, con una prospettiva d'un giardino reale.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 8: Darne (dell'acqua) ai giardini in quantità vedete, E poi ne manca al pubblico che ha sete.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 95: Asprezza di vita è altresì come una forte chiusura per guardare il giardino del cuore dalle male bestie.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 8: I digesti, il codice, e le instituzioni di Giustiniano si possono appellare un nobile sì, ma picciolo giardino della giurisprudenza.
Definiz: § II. Pur figuratam., e spesso con qualche aggiunto o compimento, vale Luogo vago, ben coltivato, e fertile. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Che il giardin dell'imperio sia diserto.
Esempio: Bellinc. Rim. F. 1, 56: Una siepe a l'italico giardino Ha fatto.
Esempio: Fosc. Poes. C. 137: Io pur de' fiori suoi colti in Italia, Nel giardino d'Europa, ornerò l'inno.
Definiz: § III. Giardino, vale altresì, figuratam. e poeticam., Albero con le frutta, e anche Le frutta dell'albero semplicemente. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 23: Qual fino al labro sta nell'onde stigie Tantalo, e 'l bel giardin vicin gli pende; Ma qual'or l'acqua o il pome vuol gustare, Subito l'acqua e 'l pome via dispare.
Definiz: § IV. Giardino delle delizie, propriamente varrebbe Paradiso terrestre; ma trovasi figuratam. per Luogo bellissimo, e dove si stia col maggiore agio possibile. –
Esempio: Speron. Op. 3, 182: La città, la quale dianzi soleva essere il giardino delle delizie, la miglior parte dell'anno era stanza non abitabile.
Definiz: § V. Giardino, Giardino eccelso, e simili, vale poeticam. Paradiso celeste, e altresì La congregazione dei beati. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Perchè la faccia mia sì t'innamora, Che tu non ti rivolgi al bel giardino, Che sotto i raggi di Cristo s'infiora?
Esempio: E Dant. Parad. 26: Tu vuoi udir quant'è che Dio mi pose Nell'eccelso giardino.
Esempio: E Dant. Parad. 31: Vola con gli occhi per questo giardino: Che veder lui t'acconcerà lo sguardo Più al montar, per lo raggio divino.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 636: Al bel giardino; cioè la congregazione dei beati, che erano come fiori in uno giardino.
Esempio: E But. Comm. Dant. 3, 700: Ne l'eccelso giardin; cioè in el paradiso delitiarum.
Definiz: § VI. Giardino di Venere, vale Luogo dove abitano le meretrici. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 6: Io dico, Che 'l giardin suo Vener dovrebbe antico Abitar, come e' dicon che solea, Nè per le strade vagabonda errare.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 521: Che 'l giardin suo Vener dovrebbe antico Abitar; cioè le meretrici stare in contrada determinata della città, come era pur ora la via detta del Giardino.
Definiz: § VII. Giardino botanico, dicesi quel Giardino destinato agli esperimenti delle scuole di botanica; e che dicesi più comunemente Orto botanico. –
Esempio: Lastr. Agric. 3, 171: Di quell'orto io tratto, che essendo stato in principio campo lavorativo,... poi giardino botanico fin dal 1503, in cui fu acquistato da Cosimo I ed affidato alla direzione di Luca Ghini; quindi orto delizioso di agrumi, di frutti e di fiori sotto Cosimo III.
Definiz: § VIII. Giardino all'inglese, o inglese, dicesi un Salvatico non troppo folto, con piccoli prati, aiuole e viali tortuosi, annesso a una casa d'abitazione, e più specialmente a villa.
Definiz: § IX. Giardino in palco, vale lo stesso di Giardino pensile, che è più comune. –
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 220: A questi s'aggiungono laghi pieni di pesci e giardini in palco.
Definiz: § X. Giardino pensile, dicesi quel Giardino sostenuto in alto da volte., colonne, pilastri, e simili. –
Esempio: Soder. Cult. Ort. 24: Restano i giardini o orti pensili, o che fosse Semiramide la prima che ne facesse, o Ciro re di Persia.
Esempio: Bard. G. Vill. Adr. 18: Questo colle, ove sono alcune vallette, era edificato tutto sopra di stanze, di giardini pensili, di teatri e di logge.
Esempio: Bald. Pros. 568: Deliberò di fare in quel sito un giardino pensile, o in aria, come noi diciamo.
Definiz: § XI. Giardino pubblico, dicesi Quel vasto giardino, per lo più all'inglese, destinato a pubblico ritrovo e passeggio.
Definiz: § XII. Giardino si usò per Cesso, Latrina; detto così, perchè un tempo costumavasi di tenerlo in luogo appartato negli orti. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 218: Le sue parlanze son più da rubaldi che votano li giardini, che da quelli che debbon dare esempli e dottrine.
Definiz: § XIII. Da giardino, detto di alberi, arbusti, fiori, piante, e simili, vale Che si suole coltivare nei giardini, e che ha generalmente pregj e qualità speciali. –
Esempio: Targ. Rag. Agric. 15: Per solo diletto della vista e dell'odorato, o anche in grazia della medicina, si coltivano le innumerabili vaghissime piante, commendevoli per la bellezza e per l'odore dei fiori, le quali si chiamano fiori o piante da giardino.
Esempio: E Targ. Rag. Agric. 17: La bellezza e l'odore delle foglie e dei fiori ci hanno indotti a coltivare quegli alberi e frutici che comunemente chiamano ortensi, o da giardino, e sono il gelsomino, il lilac, l'alloro d'India, la gaggia, la mortella, la rosa, l'opulo, il caprifoglio, il lauro regio, il castagno d'India, il tasso, il bossolo e simili altri.