1)
Dizion. 4° Ed. .
DIGIUNARE
Apri Voce completa
pag.109
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
DIGIUNARE.
Definiz: | Mangiare quanto, e quello, che conviene per osservare il precetto di santa Chiesa. Lat. ieiunare; ieiunium celebrare. Gr. νηστεύειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 1. 16. Ogni settimana tre dì almeno fosse uso di digiunare in pane, e
in acqua. |
Esempio: | E Bocc. appresso: A chi digiuna per divozione, come digiunava
egli. |
Esempio: | Gr. S. Gir. Noi dovemo digiunare, e guardarci di peccare, e mal fare.
|
Esempio: | Maestruzz. 2. 25. A uno conte, che si fosse botato di digiunare il venerdì in pane,
e acqua non basterebbe edificare uno altare. |
Definiz: | §. I. Per semplicemente Non mangiare, Star digiuno. Lat. inediam sustinere. Gr.
ἀσιτεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 7. 10. Camminato avea, e uso non era di digiunare. |
Esempio: | Dant. Purg. 23. Non credo, che così a buccia strema Erisiton si fosse fatto secco
Per digiunar, quando più n'ebbe tema. |
Definiz: | §. II. Digiunare la vigilia di santa Caterina, o Aver digiunato la vigilia di
santa Caterina, si dice in proverb. di Chi ha avuto buona fortuna nel maritarsi. |
Esempio: | Gell. Spor. 5. 5. Io ti so dir, Lapo, che tu avevi digiunato la vigilia di santa
Caterina, a tor la moglie, che tu avevi tolta. |
Esempio: | Fir. Luc. 4. 4. Ti so dire, ch'ho digiunato la vigilia di santa Caterina.
|
|