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1) Dizion. 5° Ed. .
DIGIUNARE.
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DIGIUNARE.
Definiz: Neutr. Astenersi dal cibo per l'intera giornata o per gran parte di essa, ed altresì Alimentarsi parcamente e astenendosi da alcune sorte di cibi, che per noi sono le carni e i latticini, in giorni e tempi comandati da legge religiosa, e volontariamente anche in altri, a fine di mortificare il corpo.
Secondo alcuni è voce formata dalla particella latina de, presa con valore intensivo, e dal basso latino jejunare, elisa la prima sillaba: ma forse è da creder piuttosto che da jejunare si facesse da principio anche presso di noi gigiunare, di cui è aferesi l'antiquato giunare, come nell'antico francese fecesi jejuner, onde il moderno jeuner; e quindi mutato per eufonia il primo g in d, venisse la forma digiunare, nel modo stesso che avvenne per es. in diaspro. –
Esempio: Nov. ant. B. 50: Dee essere lo cavaliere astinente, e digiunare il venerdì, in rimembranza di nostro Signore.
Esempio: Dant. Parad. 27: Tale, balbuzïendo ancor, digiuna, Che poi divora, con la lingua sciolta, Qualunque cibo per qualunque luna.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 130: Alcuna volta gli era paruto migliore il mangiare, che non pareva a lui che dovesse parere a chi digiuna per divozione, come digiunava egli.
Esempio: S. Gir. Grad.: Noi dovemo digiunare, e guardarci di peccare, e mal fare.
Esempio: Volg. Pist. Vang. 1, 34: Quando voi digiunate, non vogliate fare come gl'ipocriti, i quali si contraffanno la faccia, per parere agli uomini digiunatori.
Esempio: Stat. Cav. S. Stef. 260: Ciascun cavaliere, che avrà avuto per suo gastigo la pena della settena, digiunerà sette giorni continui.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 148: Menano tutta la lor vita in asprissime penitenze, e quella infra l'altre del digiunare invariabilmente ogni dì.
Definiz: § I. Familiarmente, e in modo per lo più scherzevole, vale Non mangiare, Star senza mangiare, ovvero Cibarsi assai meno del bisogno, contro la propria volontà. –
Esempio: Dant. Purg. 23: Non credo che così a buccia strema Erisiton si fusse fatto secco, Per digiunar, quando più n'ebbe tema.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 206: Primasso, il quale avea talento di mangiare, come colui che camminato avea, ed uso non era di digiunare, avendo alquanto aspettato ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 270: Diteli Che per tenerci sani, e' vuol che il venere E 'l sabato digiuni ognuno.
Definiz: § II. Digiunare a, o in, pane e acqua, o altri poveri cibi, vale Alimentarsi di quelli soli per mortificazione o penitenza. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 129: Conciò fosse cosa che egli.... ogni settimana almeno tre dì fosse uso di digiunare in pane ed in acqua.
Esempio: Gell. G. Maestruzz. volg. 2, 25: A uno Conte che si fosse botato di digiunare il venerdì in pane e acqua, non basterebbe edificare uno altare.
Esempio: Stat. Cav. S. Stef. 260: La quarta e sesta feria, cioè il mercoledì ed il venerdì di essi sette giorni, digiunerà in pane ed in acqua.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 148: Quella infra l'altre [penitenze] del digiunare.... solo in erbe e legumi.
Esempio: Segner. Mann. giugn. 5, 1: Digiunerai tal volta anche a pane e ad acqua, ti affliggerai con cilizj;.... ma se poi Dio ti manda una piccola traversia, tu subito ti risenti.
Definiz: § III. Digiunare, figuratam. e in linguaggio mistico, si usò, costruito con la particella Da o Di, per Astenersi. –
Esempio: S. Gir. Grad.: 34: L'uomo non dee pur tanto solamente digiunare del condutto terreno, ma dee l'uomo digiunare di tutti i peccati.
Esempio: E S. Gir. Grad. 67: Noi devemo digiunare di peccato e di male opere fare. Siccome disse santo Agostino, che uomo non de' unqua tanto solamente digiunare dello condutto, ma di tutti li peccati della sua carne.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 318: Vuoi, disse, [Origene] ch'io ti mostri qual sia quel digiuno il quale fa di bisogno che tu faccia? Digiuna da tutti i peccati, non prendere alcun cibo di malizia, non prendere vivanda alcuna di piaceri,... digiuna dalle cattive azioni.
Definiz: § IV. Pur figuratam. e misticamente, trovasi, costruito con Da, per Essere o Venir privato; quasi Esser fatto astenere. –
Esempio: S. Greg. Omel. 2, 88: Quegli, il quale ora non è ricreato da questo spirito, senza dubbio digiunerà dalla refezione dell'eterno convito.
Definiz: § V. Att. Riferito a tempo determinato, vale Passarlo o Trascorrerlo digiunando, Osservare durante quello il digiuno: ma oggi non è comune. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 274: Peccato mortale è a non digiunarla tutta (la quaresima) a chi non ha legittima cagione di necessità.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. appr.: I' hoe cerca tutta la cristianitade, in tutte parti: è meglio digiunata [la quaresima] che qui.
Esempio: Vell. Cron. 92: Essendo di quaresima, la digiunai tutta.
Esempio: E Vell. Cron. appr.: Ho sempre fino a qui digiunato tutta la quaresima, e' dì comandati, e da dieci anni in qua.... il sabato, e da quattro anni in qua le sante Marie.
Definiz: § VI. E si usò riferito a cibo, per Prendere o Mangiare quello soltanto, a fine di osservare il digiuno. –
Esempio: Savonar. Pred. 22: Si vuole fare penitenzia, e digiunare ogni uno pane e acqua, eccetto che li fanciulli piccoli.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 155: Non mangiar carne il mercore (mercoledì), nè ova il venere (venerdì), e digiunar pane ed acqua ogni sabbato.
Definiz: § VII. Aver digiunato la vigilia di santa Caterina; si disse proverbialmente di Chi ha avuto buona fortuna nel maritarsi, o ammogliarsi: tolta la maniera dall'uso che correva un tempo, di digiunare in tal giorno per ottenere un matrimonio felice. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 436: Ti so dire, ch'i' digiunai la vigilia di santa Caterina.
Esempio: Gell. Sport. 5, 5: Io ti so dir, Lapo, che tu avevi digiunato la vigilia di santa Caterina, a tor la moglie che tu avevi tolta.
Esempio: Sassett. Lett. 156: Avete avuto dota da contentarvi; sebbene voi siate un buon capitale, e che si può dire che la vostra consorte digiunasse la vigilia di santa Caterina.
Definiz: § VIII. Chi spelluzzica non digiuna; proverbio che vale: Anche le piccole trasgressioni rompono l'osservanza della legge.