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1) Dizion. 4° Ed. .
AMMORBIDARE, e AMMORBIDIRE.
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AMMORBIDARE, e AMMORBIDIRE.
Definiz: Far morbido, Tor via la durezza, Mollificare. Lat. lenire, mollire. Gr. μαλάσσειν. Ed usasi nell'att. signif. e neutr. pass.
Esempio: Cr. 5. 22. 8. Le (pesche) mature ammorbidano il ventre, e le non mature lo stringono.
Esempio: E Cr. 5. 12. 6. Questa arte l'ammorbida, e matura, e dà loro sapore, e velocità a smaltire.
Esempio: E Cr. 5. 12. 11. Appiccandole sopra 'l fummo dell'acqua calda, acciocchè ammorbidino.
Esempio: Ricett. Fior. Quei medicamenti, che si struggono, si ammorbidiscono scaldandosi leggiermente o al fuoco, o al Sole.
Definiz: §. I. Per metaf. Addolcire.
Esempio: Bocc. nov. 50. 8. Egli non è alcun sì forbito ec. nè sì duro, o zotico, ch'io non ammorbidisca bene.
Definiz: §. II. Per Darsi in preda alle lascivie, e alle morbidezze.
Esempio: Dav. Scism. 73. E colla sua moglie monaca il buon frate s'ammorbidóe.