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1) Dizion. 5° Ed. .
CAROLA
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CAROLA.
Definiz: Sost. femm. Ballo tondo, che facevasi pigliandosi più persone per le mani, e formando così di tutte un circolo; ed era comunemente accompagnato col canto. Oggi poeticam. dicesi di Danza in generale.
Dal lat. chorea per mezzo di una probabile forma diminutiva, choreola. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 110: Presa una carola, con lento passo.... a carolar cominciarono.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 337: Menando Emilia la carola, la seguente canzone da Pampinea.... fu cantata.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 651: Così: ora adatta la similitudine, quelle carole; cioè quelli beati Spiriti, che seguitavano, come fanno le persone nel ballo tondo: Carole è Ballo tondo.
Esempio: Poliz. Rim. 29: L'altra al bel petto e bianchi omeri intesa Par che ricchi monili intorno spanda, De' quai solean [le Ore] cerchiar lor proprie gole Quando nel ciel guidavan le carole.
Definiz: § I. E per similit. detto del Giro armonioso degli astri. –
Esempio: Mont. Poes. 1, 320: Ed Urania che gode le carole Temprar degli astri, ed abitar nel Sole.
Definiz: § II. E detto figuratam. di Spiriti carolanti, che danzano, ed accompagnano la danza col canto. –
Esempio: Dant. Parad. 24: Così quelle carole differente–Mente danzando ec.
Esempio: E Dant. Parad. 25: A che risposer tutte le carole.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 134: Ti porterò là su sopra quel sole Dove l'anima tua sia sempre lieta, E sentirai cantar nostre carole.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 257: Carole è propriamente Ballo;.... e pigliala qui.... per quelle persone che danzano, come il consiglio pe' consigliatori, e la predica per gli uditori; come anche i latini concionem per gli uomini che udivano ec.
Definiz: § III. Fare una carola trita, trovasi detto per similit. e in ischerzo, per Pestare i piedi, a fine di levarsi il freddo da dosso. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 130: Videro lo scolare fare su per la neve una carola trita al suon d'un batter di denti ec.