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SALVO
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SALVO.
Definiz: Avverb. Eccettuato, fuorchè, se non. E si usa co' nomi d'ogni genere, e d'ogni numero. Lat. praeter, praeterquam.
Esempio: Boc. g. 2. f. 5. Salvo sempre il privilegio di Dioneo.
Esempio: E Bocc. Nov. 74. 8. E perciò esser non vi si potrebbe, salvo chi non volesse starvi a modo di mutolo.
Esempio: Petr. Son. 20. Salvo di quel, che lagrimando stillo.
Esempio: G. V. 3. 5. 2. Rendegli la Signoria di Lombardia, salvo la Marca Trivigiana.
Esempio: M. V. 9. 317. Fecero ordine, e decreto, che ciascuno potesse uscir di bando, salvo quelli delle case cacciate per Ghibellini.
Esempio: E M. V. 3. 5. Ma Berlinghieri tornò nella grazia di Otto, e rendergli la Signora di Lombardia, salvo la Marca Trivigiana.
Definiz: §. Nello stesso significato s'accoppia colle particelle CHE, o, SE. Latin. praeter, praeterquam nisi.
Esempio: M. V. 1. 29. Ancora considerò, che stando egli a Mantova, niuno Signore d'Italia, salvo che i Collegati era venuto a lui.
Esempio: G. V. 1. 57. Salvo che un sol ponte.
Esempio: M. Aldobr. Le cose dolci, che sono più amabili, e meglio li fanno, salvo che il fegato non sia troppo ripieno di caldezza.
Esempio: E M. Aldobr. altrove. Le carni del porco di più tempo vagliono assai meglio, salvo che siano castrati.
Esempio: Dant. Inf. 31. Salvo che più feroce par nel volto.
Esempio: E Boc. Nov. 100. Non la lasciar per modo che le bestie, e gli uccelli la divorino, salvo se egli nol ti comandasse.
Esempio: E Bocc. Letter. Niuno vecchio è salvo se Quinto Metello non eccettuassi.