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1) Dizion. 1° Ed. .
RENDERE.
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RENDERE.
Definiz: Restituíre, e dar nelle mani altrui quel che gli s'è tolto, o avuto da lui in presto, in consegna. Lat. reddere.
Esempio: Bocc. n. 75. 6. Che mi facciate rendere un mio paio d'uose, ch'egli m'ha imbolato.
Esempio: E Bocc. nov. 72. 14. Va rendigliel tosto, che canciola te nasca.
Esempio: E Bocc. num. 7. Egli mi conviene andar Sabato a Firenze a render lana, ch'io ho filata.
Esempio: Petr. Son. 215. Renda a questi occhi le lor luci prime.
Esempio: E Petr. Son. 313. E le mie parti estreme, Alto Dio, a te devotamente rendo.
Esempio: Dan. Purg. 31. Poi quando il cuor di fuor virtù rendemmi.
Esempio: E Dan. Purg. cant. 29. Indi rendei l'aspetto all'alte cose.
Esempio: E Dan. Purg. appresso. Per modo ch'a Levante mi rendei [cioè ritornai a guardare]
Esempio: G. V. 6. 18. 5. I Saracini ripresero Ierusalemme, e quasi tutto 'l paese, che 'l Soldano gli avea renduto.
Esempio: E G. V. lib. 9. 105. 2. Prese, e fulli renduto, ec. il castello di Cappiano.
Esempio: E G. V. appresso i Terrazzani gliele renderono a dì 25. d'Aprile.
Definiz: ¶ Per far diventare. Lat. reddere.
Esempio: Bocc. n. 41. 20. E alquanto rendendo il Cielo più chiaro.
Esempio: Dan. Par. 13. In render torti li diritti volti.
Esempio: Bocc. nov. 63. 5. L'orare, e 'l disciplinarsi dover gli huomini pallidi, e afflitti rendere.
Esempio: E Bocc. nov. 31. 16. In niuno atto intendo di rendermi benivola la tua mansuetudine.
Esempio: Dan. Purg. c. 8. Quando io incominciai a render vano l'udir.
Esempio: E Bocc. nov. 10. 5. Questa novella, laquale a me tocca di dover dire, voglio, che ve ne renda ammaestrate [cioè ve n'ammaestri]
Esempio: E Lab. n. 100. Ti doveano render cauto, e guardingo dagli amorosi lacciuóli.
Esempio: G. V. 10. 124. 2. E dicesi, che di sua libertà, confessò, e si rendè colpevole, e non di quel peccato.
Esempio: E G. V. lib. 10. 149. 5. E a questa cosa io posso render testimonianza [cioè testimoniare]
Esempio: Dan. Inf. c. 8. Per due fiammette, che vedemmo porre, E con l'altra da lungi render cenno [cioè rispondere al cenno fatto, con cenno simile]
Esempio: Bocc. nov. 46. 16. Il Re, udendo questo, e rendendosi certo, che Ruggiero il ver dicesse [cioè tenendo per fermo] Lat. pro comperto habere.
Esempio: Dan. Inf. c. 18. La parte dove e' son rendon sicura [cioè assicurano, fanno sicura] Lat. tutum reddere.
Esempio: Petr. Son. 41. Renduto onor m'ha fatto ira, e vergogna [cioè onorato] Lat. honorem habere.
Esempio: Bocc. n. 67. 8. E renditi sicuro di questo [cioè assicurati]
Definiz: ¶ E render lume: illuminare, far lume. Lat. praebere lumen.
Esempio: Bocc. nov. 26. 13. Una camera oscura molto, sì come quella nellaquale niuna finestra, che lume rendesse, rispondea.
Esempio: G. V. 1. 19. 3. E rendessi monaco a S. Dionigi [cioè si fece]
Esempio: E G. V. lib. 2. 14. 2. Ed elli si rendeo monaco in S. Marco.
Esempio: Dan. Purg. 20. Quando li regi antichi venner meno Tutti, fuor ch'un, renduto in panni bigi.
Esempio: Com. Par. 9. Rendè se con la sua moglie, e due suo' figliuoli nell'ordine di Cestello.
Esempio: Bocc. n. 12. 3. Rendendosi in ciò, che potevano, e sapevano umili, e benigni verso di lui [cioè mostrandosi]
Esempio: Dan. Par. 14. Ma sì come carbon, che fiamma rende [cioè fa fiamma]
Esempio: G. V. 5. 17. 1. Ebbe in dota il reame di Cicilia, e di Puglia, con consentimento della Chiesa, rendendone il censo usato [cioè pagandone]
Esempio: E G. V. lib. 12. 52. 1. E sol. 11. e dan. 8. ne rendea la zecca [cioè dava per contraccambio]
Esempio: N. ant. 79. 2. Questo che diletto vi rende, ditelmi [cioè v'apporta, v'arreca]
Esempio: Petr. Son. 244. Sì breve è 'l tempo, e 'l pensier sì veloce, che mi rendon Madonna così morta [cioè rappresentano]
Esempio: Bocc. n. 74. 8. Io non ho marito, a cui mi convegna render ragione delle notti [cioè dar conto] Latin. rationem reddere.
Esempio: Dan. Inf. 22. Di che i' rendo ragione in questo caldo.
Esempio: Dan. Purg. c. 11. Cotal moneta rende A soddisfar chi è di là troppo oso [cioè dà per contraccambio]
Esempio: Bocc. nov. 77. 2. Io intendo di farvi avere alquanta compassione d'una giusta retribuzione ad una nostra cittadina renduta [cioè data per contraccambio]
Esempio: E Bocc. nov. 68. 8. Non intendendo a purgar questa contaminazione, ma a render colpo per colpo.
Esempio: Dan. Par. 10. Così vid'io la gloriosa ruota Muoversi, e render voce a voce in tempra [cioè dare scambievolmente]
Esempio: E Dan. Purg. c. 11. Le lor parole, che rendero a queste, Che dette avea colui [cioè risposero]
Definiz: Render grazie, ringraziare. Lat. gratias agere.
Esempio: Bocc. nov. 29. 24. Quelle grazie, che maggiori potè, alla Contessa rendè.
Definiz: ¶ Per lo stesso che arrendersi. Lat. manus dare.
Esempio: Boc. nov. 30. 5. Senza troppi assalti voltò le spalle, e rendessi per vinto.
Esempio: G. V. 9. 110. 1. E più castella, e ville della riviera gli si renderono.
Esempio: E G. V. lib. 9. 271. 1. Si rendéo, salve le persone, e l'avere.
Definiz: ¶ Per fruttare, come di poderi, di case, di, censi, d'usure. Lat. reddere.